La resa dei conti

670 38 5
                                    

"Quindi alla fine hai deciso?". "Sì, non potevo più stare lontana dal campo. E mi pare che vi serva una mano". Ygritte si voltò verso Lina che sorrise. "Sostituzione, entra Ygritte Banyan al posto di Hurley Kane".

Jude le si avvicinò e lei non poté dire nulla, perché il bacio che seguì la colse totalmente impreparata. "Mi sei mancata". "Anche tu".

La ragazza si tolse la felpa, mostrando la maglia con il numero 7. Appena si posizionò in campo, di fronte a Xavier, il ragazzo la guardò con disprezzo. "Non servirà a niente". "Sì invece. Servirà a salvare te". Ygritte tirò fuori dalla tasca la pietra di Alius e se la mise al collo; quella di illuminò di blu, e Ygritte si sentì finalmente a casa.

Adesso era tornata davvero. Appena l'arbitro fischiò Ygritte scattò verso la porta avversaria senza pallone. Jude nemmeno ebbe bisogno di guardare quando le lanciò il pallone; lei lo stoppò di petto, poi schivò la scivolata del difensore e infine si voltò verso la porta e calciò a colpo sicuro verso l'angolino.

In qualche modo Nero ci arrivò. "Peccato, c'ero quasi!". Isabelle la guardò in modo strano. "Perché non hai usato nessuna tecnica?". "Tesoro, sono tornata in campo adesso. Voglio divertirmi un po', no?".

Nonostante dopo poco avessero subito già il secondo goal, Ygritte continuò a sorridere, persino quando Xavier le rubò palla con una scivolata che le prese la caviglia. "Perché non ti arrabbi?". "Perché è un gioco, Xavier. Un gioco in cui si sbaglia, si perde, si vince, ci si diverte". Si rialzò e con un tocco leggero tolse la palla a Xavier, poi con una bicicletta superò Isabelle. Bruciò sulla corsa un paio di avversari, fece un tunnel all'ultimo difensore e saltò.

"Volo della Cometa!". Il pallone si insaccò in rete, e lei atterrò perfettamente in piedi, alzando le braccia e gridando di gioia. Tutta la squadra le corse incontro e la abbracciò festeggiando. "Ehi, ehi! Abbiamo ancora un tempo e mezzo da giocare! Non spaccatemi subito, magari!".

La risata contagiò tutta la squadra, mentre Xavier scuoteva la testa. "Non cambierà niente". "Forse in campo non cambia nulla". Ygritte gli si posizionò di fronte e si mise una mano sul petto.

"Ma qui dentro sì, Xavier". "Mi chiamo Xene". "Non è vero, e tu lo sai. Mi sei già stato portato via una volta, non permetterò che accada di nuovo".

Poi si voltò e si diresse verso Scott. "Ehi". "Ehi, sorellona". "Tutto okay?". "Non riesco a fermarli". "Puoi farcela, io lo so. Ti conosco, piccoletto. E so che hai tutta la forza di cui hai bisogno dentro di te". Il ragazzo sorrise e la abbracciò.

"Siamo stati separati da piccoli, non ho mai potuto dirti quanto di voglio bene, Scott, ma adesso posso. Mi raccomando, Puffospino. Contiamo tutti su di te".

My name is Ygritte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora