La partita finale e la Epsilon

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Ygritte si svegliò con le urla di Celia nelle orecchie. "ALZATI!". "Non sono scema, guarda che ti sento!".

Uscirono, pronti per l'allenamento mattutino. "Shawn, dimmi una cosa". "Sì?". "C'è ancora la vecchia pista da biathlon?". "Certo! Ti ricordi ancora come si spara?". "Dovrei, spero che la mira sia migliorata". Nelly la guardò interrogativamente.

"Biathlon?". "Sci di fondo e tiro con la carabina, ero un asso da piccola! Volete unirvi a me?".

Così tutta la squadra si diresse sulla pista. "Servirà a tutti per allenare la resistenza e la precisione. I biatleti devono imparare a gestire le energie, e così faremo anche noi!". "Gestire le energie?" domandò Mark. "Certo. Se esageri troppo durante il giro di pista arrivi al poligono con il fiatone, ed è più difficile mirare".

Ygritte e Shawn furono i primi a partire. La ragazza non usava un paio di sci di fondo dalla sua ultima vacanza in montagna, che risaliva più o meno a sei mesi prima, ma li sapeva ancora usare.

Appena arrivata al poligono si sdraiò a terra. "Quanto è la distanza Sho-Sho?". "Cinquanta metri, con i bersagli dal diametro di meno di dodici centimetri a terra e da meno di cinque in piedi".

Ygritte mancò il primo, però prese tutti gli altri quattro. "Te la cavi ancora bene!". "Ovviamente!".

Quando finirono il giro, i loro compagni erano a bocca aperta. "Siete stati fantastici!". Ygritte diede il cinque a Shawn. "Ho mancato quattro bersagli su venti. Questo dovrebbe essere il vostro obbiettivo. Nelle gare professionali per piazzarsi decentemente il massimo è tre, ma non vi preoccupate. Adesso muovete quelle gambe!".

All'inizio fu una tragedia, perché quasi nessuno aveva mai provato lo sci di fondo o la carabina, ma dopo qualche ora quasi tutti avevano capito.

Ygritte corresse le posizioni a Kevin e Mark. Prima del pranzo Ygritte si fece dire i risultati dell'ultimo giro. "Che ne dici Shawn?". "I tempi sugli sci sono molto buoni, anche il poligono non è andato male. La media è di cinque errori su venti".

Ygritte sorrise e lui le diede un bacio sulle labbra. Anche quella volta alla ragazza non sfuggì il luccichio dorato nei suoi occhi.

Aiden...

Quella sera, dopo un'altra sessione di snowboard, Kevin e Shawn si affrontarono sul campo da calcio.

Ygritte fissò il cielo in lontananza, e Celia le si avvicinò. "Che ti succede?". "Arrivano delle nuvole. Non va bene". "Intendevo nell'altro senso". "Ah... beh, diciamo che ho i sentimenti più incasinati dei fili delle cuffiette lasciati in tasca per una settimana". "Capito. Senti, Ygritte... lo so che non vorresti consigli del genere, ma... segui sempre il cuore. E ascolta l'istinto".

Dopo pochi minuti le nuvole erano già arrivate da loro, e la Gemini fece la sua comparsa. Ygritte si legò i capelli in una stretta treccia e strinse la mano di Celia. "Vedrai, la terza è quella buona".

Mark si fece avanti, dopo aver bloccato un tiro. "Jordan, siamo pronti!". "Uff... Come dite qui sulla terra, non c'è due senza tre".

L'allenatrice comunicò loro lo schema. "Shawn e Ygritte in difesa e a centrocampo? Ma allenatrice! Non sarebbe meglio dare più peso all'attacco?" chiese Erik. Ygritte gli mise una mano sulla spalla.

"Va bene così, fidati".

Si schierarono in campo, con lo schema difensivo ideato da Lina. Metà squadra era dubbiosa. "Ragazzi, non ha tutti i torti. Giochiamo e vediamo come va". Ygritte si tolse la pietra di Bryce e la ripose nella borsa.

My name is Ygritte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora