Indizi e file criptati

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Ygritte non aveva assolutamente voglia di allenarsi. Si fece una corsetta nel bosco giocando con la collana di Bryce.

È davvero bella...

Se la mise al collo, e una forza indescrivibile e sconosciuta la avvolse del tutto. Si guardò le mani. Quasi vibravano di energia repressa.

Recuperò un pallone dalla propria sacca e lo colpì con forza, facendolo rimbalzare tra gli alberi.

È velocissimo! Non ho mai tirato così forte!

La palla si bloccò, incastrandosi in un tronco, e Ygritte si aggrappò a un ramo e salì sull'albero recuperando la sfera.

Arrivò in cima all'albero, vedendo l'Alphine poco lontano, e le venne un'idea folle. Ma tanto che cosa aveva da perdere? Saltò sull'albero vicino, e su quello dopo ancora. Si sentiva libera come non mai.

Arrivata al limitare del bosco, scese di qualche ramo, avendo visto Shawn sotto l'ultimo pino. Saltò, cadendogli addosso.

"Ma che cavolo... AHAHAHAH!!!"

I due caddero a terra rovinosamente, fra le risate dei compagni. Ygritte alzò lo sguardò, inquadrando Jude. Lo guardò in segno di sfida.

Mi hai trattata da schifo? Eccoti servito, moscone!

Ygritte saltò il pranzo, andando in camera sua con il suo computer e tornando a fare ricerche. "Dannazione, nel deep web non c'è più nulla. Devo andare più a fondo...".

Si era spinta poche volte nel dark web, ma stavolta lo avrebbe fatto con decisione. Stava per entrare quando la porta si spalancò.

Per poco non le scappò una bestemmia, ma si calmò quando vide Lina. "Che vuoi?". "Voglio vederci chiaro. Cosa stai facendo?". "Ricerche". "Su cosa?".

Ygritte esitò, stringendo in mano la chiavetta USB. Lina sospirò. "Mi dispiace non averti detto di Jordan. Davvero. Ma... volevo che fossi concentrata". "Lo so, capisco". "Mi hai detto che devo fidarmi di te. Fallo anche tu".

Ygritte sospirò e inserì la chiavetta nel computer, mostrando le sue ricerche a Lina. "Ho trovato solo questo, capisci? Non c' è... niente". "Hai già trovato tanto". "Già, ma non riesco a decriptare questo maledetto documento! Sono sicura che ci sia dell'altro!".

Lina le mise una mano sulla spalla. "So che puoi farcela. Ma voglio che tu mi dica una cosa". "Sì". "Qual è l'altra tecnica che non mi hai detto?".

La ragazza esitò. "Non voglio che gli altri lo sappiano". Le si avvicinò e le sussurrò il nome nell'orecchio. "Scherzi, spero". "Non scherzerei mai su una cosa del genere". "Non devi usarla, conosci i rischi!". "Certo. E comunque, scusa per la sclerata di ieri". "Ti capisco, Ygritte. È dura dover dire addio a un amico senza capire il motivo della sua partenza".

Dopo quelle parole Lina le lanciò uno strano sguardo. Ygritte alzò un sopracciglio. "Che vuoi dire con quello sguardo?". "Niente. Comunque, andiamo all'allenamento. Non sono un sistema di sicurezza, non ho telecamere per guardare ovunque contemporaneamente".

Quelle ultime parole la inquietarono ancora di più. "Forza, ad allenarti!".

Ormai per lei l'allenamento sullo snowboard era diventato abbastanza noioso. Si legò una bandana sugli occhi e iniziò a scivolare giù per la discesa.

Sentì due palle di neve, una a destra e una a sinistra. Saltò per schivarle e riatterrò in piedi.

Ne evitò un'altra con una sterzata, poi procedette all'indietro per qualche metro e alla fine raggiunse il fondo della pista con due giravolte.

Misha e Dany le diedero il cinque. "Sei grande". "Lo so".

Quella sera Ygritte cenò in fretta e andò a sedersi nell'autobus Inazuma. Aprì il computer.

"Allora... dov'era quel programma che mi aveva installato il mio bro... eccolo!".

Cliccò un paio di icone, copiò e incollò un paio di link e aspettò che il computer si riavviasse.

Lina ha parlato di un sistema di sorveglianza... e si stava riferendo ad Axel.

Doveva riflettere. Axel era diventato strano poco prima della partenza, quando era arrivato in ritardo. Aveva detto di essere stato da Julia.

E poi quando avevano visto le immagini del rapimento del presidente aveva sussultato. E poi di nuovo, durante la partita con la Gemini Storm.

Che cos'hanno in comune questi tre posti?

Il pc ripartì.

Grandissimo bro.

Adesso poteva accedere a quasi tutte le videocamere che voleva, sarebbe bastato inserire il luogo. Cominciò dalla stazione radiofonica Nara.

Riguardò per intero la partita, ma in campo non sembrava esserci nulla di strano. A un certo punto Axel si voltò e strinse i pugni, guardando qualcosa fuori dal raggio della telecamera.

Ygritte strinse i denti e cambiò angolazione.

Ma quelli sono i tizi che hanno rapito il presidente!

Andò diretta alle telecamere dell'ospedale di Julia, più precisamente a quelle fuori dalla sua stanza nel giorno della loro partenza.

Eccoli di nuovo! Ma che vogliono da Axel?

Un orribile presentimento le attraversò la mente quando il ragazzo nell'immagine si girò verso Julia. "Che bastardi... minacciare una bambina!".

Chiuse programma e pc e si passò una mano sulla fronte. Adesso tutto era chiaro!

Stavano minacciando la sorella di Axel, per questo lui non poteva fare niente contro la Gemini.

Qualcuno deve averlo detto a Lina e lei lo ha mandato via... l'ha fatto per proteggere lui e Julia.

Si diede della stupida. La ragione dietro a quella decisione c'era. Eccome se c'era.

Sospirò e riaprì il dark web.
Cercò informazioni su Rey Dark, tutto quello che poteva scovare. Ma era protetto tutto troppo bene, e ogni volta che cercava di infiltrarsi un firewall insuperabile le sbarrava la strada.

"Dannazione!". Poi vide qualcosa. "Progetto ARA? Che diavolo è?". Era un file criptato.

"Però si può accedere, manca la chiave di lettura... ci sono lettere messe a caso in greco, arabo... quello è cirillico? L'unica cosa che ritorna sono sempre un paio di sequenze...".

Una sembrava un nome, l'altra... non lo sapeva, dati forse?

Li ricopiò su un pezzo di carta e guardò l'ora.

Le due del mattino. Fantastico, e domani chi si alza?

My name is Ygritte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora