L'incontro

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Ygritte si svegliò quando il sole era ancora basso. Si preparò e uscì a fare una corsetta, come faceva sempre da bambina. I suoi passi smuovevano la neve fresca che si era posata sul terreno e il suo respiro di condensava in nuvolette compatte di fiato bianco.

Dopo una mezz'oretta tornò indietro, ma appena arrivò all'autobus Inazuma qualcosa la travolse.

"PORCO CRONO!". "Ehi! Si salutano così gli amici?". Ygritte si tolse la neve dagli occhi. "Bryce!".

Non poteva crederci. Era davvero lì, in carne ed ossa! Lo strinse in un abbraccio spaccaossa, poi gli diede un pugno sul braccio.

"Bryce Withingale! Non provare mai più a fare una cosa del genere, o giuro su quello che ti pare che non sopravviverai!". Bryce rise piano. "Ops... Mi sei mancata".

Con il secondo abbraccio Ygritte lo fece cadere di nuovo sotto di lei, facendolo scoppiare a ridere. Nessuno dei due era minimamente imbarazzato, erano praticamente fratelli!

Si rialzarono fra le risate e si misero a camminare, con Bryce che teneva un braccio sulla spalla di Ygritte.

"Come stanno gli altri?". "Bene, tranquilla. Sai, Claude voleva venire a trovarti, ma a lui non piace il freddo".

Ygritte si morse il labbro. "Bryce... Ma Jordan? Lui... Lo sapevi che lui è un alieno?". "No... No io non lo sapevo".

Ygritte ignorò deliberatamente l'insicurezza nella voce. Voleva credere che fosse solo tristezza.

"Comunque, ho un regalo e una sorpresa per te!". "Prima la sorpresa!". "Va bene... Ehi, Xav! Puoi uscire adesso!". "Cosa...".

Un ragazzo con gli occhi verdi e i capelli rossi sbucò da dietro un albero e le sorrise, allargando le braccia. "Xavier!".

Il suo fratellino era lì, con il suo sorriso sempre un po' timido. Ygritte si fiondò fra le sue braccia, quasi soffocandolo nella sua stretta.

"Credevo... di non rivederti più, Xav-Xav". "Aspetta, cosa?". "I soprannomi li scelgo io!".

Si sedettero vicini e iniziarono a raccontarsi di tutto di più. A un certo punto Xavier le sfiorò la fronte con le dita. "Non la nascondi più". "No, io... credo che sia il momento di smetterla con le maschere. E poi ho... trovato qualcosa". "Riguardo a...?". "Al mio passato. Avevo una famiglia, però...".

Ygritte non riuscì ad andare oltre, così Xavier e Bryce decisero di rallegrarla. "Ehi Puffo! Il regalo!". La ragazza tornò a sorridere, e Bryce le mostrò una collana con una pietra viola.

"Anche io e Xavier ne abbiamo una uguale. Ci terrà sempre uniti e...". A un certo punto una voce la chiamò.

"Porco due, è Shawn! Andate, ragazzi. E salutatemi gli altri!"

Si alzò in piedi mentre i suoi amici se ne andavano e si diresse incontro a un alquanto preoccupato Shawn Frost.

"Dov'eri?". "A passeggiare. Comunque, Shawn, cosa ti succede mentre giochi? Somigli ad Aiden, e sinceramente mi sono fatta una teoria, ma vorrei che tu...".

Shawn sospirò e inizia a spiegarle.

"Quando Aiden è morto, io ho conservato la sua sciarpa, e non so come lui è entrato dentro di me. Si è praticamente fuso con me, ma viene fuori solo quando gioco in attacco". "Lo sospettavo. Tu non sei mai stato un attaccante". "È un'offesa?". "Cos... Ma no, stupido!".

Si misero a ridere e Ygritte gli prese una mano.

Le era mancato.

E glielo disse. "Anche tu dolcezza".

Sentì una stretta allo stomaco. Sapeva come sarebbe finita, ma non voleva. O forse sì?

"Da quando usi questo nomignolo?". "Da adesso".

Poi, senza preavviso, si girò e la baciò. All'inizio era imbarazzata, poi chiuse gli occhi.

Perché non posso essere felice? Anche adesso sento senso di colpa, però...

Si staccarono per mancanza d'aria e lei sorrise incerta. "Devo chiamarti anche io tesoro?". "Puoi chiamarmi come vuoi".

Un luccichìo arancione brillò negli occhi di Shawn, che tornò a baciarla appassionatamente. Il rimorso tornò prepotentemente, ma la ignorò.

Voglio essere felice.

Tornarono all'Alphine tenendo le mani intrecciate, e quando entrarono nella sala dove facevano colazione, ricevettero sguardi stupiti, maliziosi e gelosi. Bhé, lo sguardo geloso era di Jude, ma se ne infischiò altamente.

Alla fine della colazione e dopo qualche minuto di partitella, Shawn li portò a fare il suo allenamento speciale.

"Ehi, Sho-Sho, è quello che penso?". Shawn le mise un braccio attorno alle spalle. "Esatto piccola, e comunque... Sho-Sho?". "È un tenero soprannome".

Misha li separò. "Ehi, voi due! Le effusioni più tardi".

Poi, mentre il ragazzo spiegava a tutti gli altri l'allenamento sullo snowboard, si avvicinò a Ygritte.

"Ti giuro che se lo fai soffrire ti ammazzo". "Prego?". Misha fece un cenno a Dany e trascinò entrambe lontano dagli altri. "Io so che tu sai". "Ovvero?". Dany alzò gli occhi sl cielo. "Voleva dire che sappiamo che sai della doppia personalità di Shawn". "Certo". Misha la guardò.

"Noi non verremo con voi. Ma sappi che l'equilibro fra Shawn e Aiden è molto sottile. Se lo sottoponete a eccessiva pressione succederà un casino".

"Ygritte, ad allenarti!" la richiamò Lina.

Per il momento interruppero la chiacchierata per prendere gli snowboard. Sia lei che le due nuove amiche erano già capacissime di usarlo, quindi l'allenatrice le fece smettere.

"Ygritte...". La ragazza alzò gli occhi al cielo. "Lo so. Dove?". "Nella foresta, forza".

Il suo allenamento doveva ancora iniziare.

Mentre andavano Lina le chiese: "Allora, quali sono le tue tecniche?". "Mmh... In porta so usare la Rete di Fuoco, in difesa ho Hipnosis e in attacco ho la Grande Fenice, il Ghiaccio Incandescente, la Meteora dirompente e il... No, nient altro".

Maledizione... Sa che le nascondo qualcosa.

Lina la guardò dubbiosa. "Mmmh... Va bene. Voglio che alleni la Meteora. Devi riuscire ad abbatterci un albero". "Caspita.... Deve essere migliore di quella di Xavier?". "Esatto".

Si soffiò un ciuffo di capelli via dalla fronte e iniziò a colpire la palla.

Maledizione così non va!

Aveva abbattuto l'albero con la Meteora, ma con il Ghiaccio Incandescente non ci riusciva. Era sudata e aveva il fiatone.

"Avanti, puoi farcela!". "No che non posso! Non ce la farò mai! Non posso, non ci riesco...". "Smettila!".
Ygritte mollò di botto il pallone. "Stai zitta! Lo sai che non posso farcela! Non mentire!".

Lina non si mosse di un centimetro. "Mi dici bugie su un sacco di cose, anche su Jordan! Tu lo sapevi che era un alieno, e non me l'hai detto!". "Avevo le mie ragioni". "No invece! Non ne avevi nessuna! È mio fratello, e gli voglio bene!". La fissò dritta negli occhi. "Puoi fidarti di me, ma sembra che tu non lo sappia".

Scappò via con le lacrime agli occhi. Non doveva comportarmi così, ma non era riuscita a trattenersi.

Aveva troppi fardelli da portare. Il segreto di Shawn, la sua reticenza al volergli bene in quel senso, i segreti del suo passato.

Cosa devo fare?

My name is Ygritte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora