Amici miei.
Non pensavo che sarebbe successo, non credevo che vi avrei abbandonati. Tuttavia ho riflettuto molto, negli ultimi giorni, e ho capito che in me c'è qualcosa che non va. Un ingranaggio che non gira.
Io... Vi ho mentito. Molte volte, e su molte cose. Gli alieni erano tutti miei amici all'orfanotrofio, e hanno cercato di attirarmi dalla loro parte. Ho rifiutato, molte volte. Ma dentro di me avrei solo voluto tornare a giocare con loro. Non fraintendete, non vado via per unirmi a loro. Lo faccio per riflettere, capire se potrò mai tornare in squadra con voi.
Io devo aiutare i miei amici a capire che hanno sbagliato, devo riportarli indietro. Perché non sopporto vedere le persone che amo soffrire. Wow, sono un controsenso vivente. Perché probabilmente anche voi adesso state soffrendo, e la causa sono io. Però spero comprenderete.Mark, sarai sempre il mio capitano. Qualsiasi cosa accada.
Scott, mi dispiace averti abbandonato di nuovo. Ma so che capirai, perché sei più forte di come sembri.
Lina, porta questi ragazzacci alla vittoria. Altrimenti ti tormenterò per tutta la vita.
Axel. Ti prego, pettinati decentemente, e torna a prendere il posto di cannoniere, quello che né io né Shawn siamo mai riusciti a portarti via.
Shawn, so che puoi uscire dalla crisi. Hai un lupo, dentro di te. Sii quel lupo.
Jude. Non so come dirtelo. Spero che tu lo sappia, ma ti amo. Ti amo più che mai. Questo non è un addio, non è definitivo. Ti amo.
Ragazzi, vi voglio bene. Siete stati la mia famiglia, e lo sarete per sempre.
Ci vediamo in campo.
Ygritte.Jude's Pov
Rimango in silenzio per alcuni secondi, incapace di comprendere. Strano. Il grande regista Jude Sharp non riesce a... Comprendere?
Cosa c'è da comprendere? Lei se n'è andata.
La lettera è umida in alcuni punti, non so se per l'umidità del clima... O per le lacrime che Ygritte deve aver versato. La lascio nelle mani di Mark, e mentre gli altri iniziano a discutere io mi allontano fra gli alberi.
Mi appoggio con la mano a un tronco e mi tolgo gli occhialini con un gesto rabbioso. Le lacrime iniziano a scorrere, e non le fermo. Non reprimerò ciò che provo, non posso essere sempre freddo, sempre distante. Non per questo.
"Fratellone...". Mi asciugo le lacrime e mi siedo per terra, mentre Celia mi si avvicina. "Mi dispiace". "Io ancora non ci credo". "Jude... Lo sai che c'era qualcosa di strano in lei, negli ultimi tempi". "Lo so. E mi pentirò per sempre di non aver capito cosa".
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Ygritte's pov
Mi lego i capelli in una treccia, sono ricresciuti in fretta, troppo forse. "Scusi, ha un paio di forbici?" chiedo al proprietario del bar in cui mi sono fermata.
"Che ci vuoi fare?". "Nulla di pericoloso, davvero". Quello alza un sopracciglio, e dopo pochi minuti ho le tanto agognate forbici.
Prima che l'uomo riesca a dire qualcosa me le porto dietro la testa e taglio senza guardare.
Dopo alcuni colpi, la treccia blu mi rimane in mano.
"Un parrucchiere no, eh?". Scoppio a ridere. "Lo so, lo so".
Mi alzo, pago e mi dirigo verso il molo.
Devo andare via prima di loro. Ma dove? Non posso andare a casa... Rischierei di incrociarli, ma forse...
Al diavolo tutto. Salgo sulla nave, o meglio, su quella specie di barca. È stata l'unica che ho trovato disposta a partire con così poco preavviso.
Dopo un'ora o due intravedo il profilo della costa non molto lontana. Di nuovo provo quella scarica di adrenalina, così dico al capitano: "Vado a nuoto. Se foste così gentili da farmi trovare il mio borsone sulla spiaggia ve ne sarei grata". Quello annuisce, e io mi butto in acqua.
Porca vacca se è fredda!
Inizio a nuotare, per scaldarmi, e dopo non so quanto tempo tocco la sabbia sul fondale con i piedi.
Il profilo di una grande torre di acciaio in lontananza mi fa sorridere. Mi metto velocemente i vestiti asciutti e inizio a correre.
Dopo alcuni chilometri, però, mi devo fermare perché ho il fiatone.
Non manca molto, dai. Ci sono quasi.
Riprendo la corsa, incurante del borsone che mi sbatte sulla schiena e della gente che mi guarda.
Quando arrivo a destinazione, suono il campanello di una casa che conosco bene, e un certo ragazzo con la cresta mi apre.
"Ciao, Ygritte". "Ciao, Cal".
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My name is Ygritte
FanfictionCiao, sono Ygritte. Sono nata in America, ma durante un viaggio in Giappone, quando avevo cinque anni, i miei genitori morirono in un'incidente d'auto. Io mi salvai per miracolo. Sono stata portata in un orfanotrofio, il Sun Garden. Il resto, bhé...