Ygritte si voltò scioccata verso Lina. "Non puoi dire sul serio!". "Invece sì. Axel, da questo momento non fai più parte della Raimon".
La ragazza si aspettava che Axel si rifiutasse, che facesse qualcosa di eroico, invece... invece niente. Semplicemente si voltò e si allontanò.
Ygritte lo seguì. "Axel ti prego! Non puoi andartene!". Il ragazzo si voltò, le afferrò i polsi e la baciò.
No... no!
Lo schiaffo risuonò seccamente, lasciando un segno evidente sulla guancia del ragazzo. Axel la guardò dolorosamente.
"Perché? Cosa c'è di sbagliato?". Ygritte lo guardò negli occhi. "NOI, Axel! Noi! Questo noi che ho creduto reale, invece non lo era. Avrei voluto accorgermene prima. Tu... Tu sei il mio migliore amico, davvero! Ma... Ma non saremo mai più di questo". "C'è qualcun altro, giusto?". "Axel...". "Devo saperlo". "Jude".
Axel sorrise triste, e i suoi occhi si fecero gelidi.
"Non so se, dopo tutte queste bugie, potremo essere ancora amici".
Poi si voltò e se ne andò. Senza dire una parola. Ygritte sentì il fruscio di stoffa, e vide Jude allontanarsi nella boscaglia.
"Jude! Jude!". "No. L'hai baciato!". "No, Jude! Hai frainteso, ti prego!". "Mi hai ingannato. E io che credevo... Sono stato un'idiota". Ygritte scosse la testa. "No... Mi devi credere, io...".
Non riuscì a continuare. Non poteva. Jude se ne andò e la ragazza rimase da sola.
Come sempre.
Perché tutte le persone che ho intorno devono soffrire?
Senza un motivo, sentì risuonare nella testa una risata. Una risata infantile, appartenente a un bambino. Ma non riuscì a identificare nessuno in quella voce.
Dovevano andare, così Ygritte si ritirò in fondo all'autobus, tirando fuori il proprio computer e iniziando a cercare di nuovo in rete. La chiavetta USB sembrava riscaldarsi nella sua tasca.
A un certo punto l'autobus si fermò, ma Ygritte non scese assieme a Victoria per salutare il Presidente. Scese solo un paio d'ore dopo, quando fu il momento di allenarsi.
"Ygritte". La ragazza sussultò, e la chiavetta che cadde di mano. Lina la raccolse. "Che cos'è?". "Affari miei". Gliela strappò di mano.
"Ygritte. Lo sai perché l'ho fatto". "No invece. L'hai cacciato perché ha sbagliato una partita?? Ma dico, sei fuori!". "Non l'ho fatto per questo". "E allora perché?". "Non posso dirtelo". "Allora non abbiamo più niente da discutere, io e te".
Afferrò un pallone e si mise a correre nel bosco. Quando fu abbastanza lontana iniziò a palleggiare camminando in mezzo alle radici.
Se dobbiamo battere la Gemini Storm devo migliorare la tecnica individuale. Altrimenti siamo fregati.
Si allenò nel dribbling per quasi due ore. Poi raggiunse Nathan e lo affiancò nell'esercizio di velocità. Entro fine giornata aveva il fiatone e una stanchezza addosso indescrivibile.
"C'è una sorgente qui vicino, andate a rinfrescarvi". Ygritte si rivolse a Celia. "Sorellina, di' agli altri che declino l'offerta. Devo fare una cosa".
Afferrò il proprio zaino con il portatile e si ritirò nella boscaglia. Passò tre ore cercando di decriptare il maledetto file censurato.
Maledizione! Dove sto sbagliando?
Chiuse il computer con rabbia e si appoggiò con la schiena a un albero.
Non sono capace neanche a decodificare un file censurato. Perché deve essere tutto così difficile?

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My name is Ygritte
FanfictionCiao, sono Ygritte. Sono nata in America, ma durante un viaggio in Giappone, quando avevo cinque anni, i miei genitori morirono in un'incidente d'auto. Io mi salvai per miracolo. Sono stata portata in un orfanotrofio, il Sun Garden. Il resto, bhé...