(Salto temporale di un mesetto solo perché non ho voglia di descrivere la situa😅😅)
"Erik! Passa!"."Tieni!". Ygritte ricevette la palla, la stoppò con il tacco e si girò verso la porta.
"Preparati Mark, questo è un nuovo colpo inventato apposta per te!". Il ragazzo sorrise e batté le mani. "Non segnerai!"
La ragazza sorrise. "Grande Fenice!". Mark riuscì a malapena a deviarla, ma la palla si infilò in rete lo stesso. "Uffa... Anche dopo che ti sei rimessa non riesco a parare i tuoi tiri!".
"Ciao, ragazzi". Ygritte si voltò e vide Jude venire verso di loro con le mani in tasca. "C-ciao Jude. Eri a trovare i tuoi compagni?". "S-sì Ygritte".
La Royal aveva perso contro la Zeus, e ora i suoi giocatori erano in ospedale. Jude stava bene perché non aveva giocato, e aveva deciso di entrare nella Raimon per battere la Zeus e vendicare i suoi amici.
Ygritte ancora non aveva fatto chiarezza nei suoi sentimenti. Stava con Axel, e le emozioni che provava per lui erano intense. Però... quella strana sensazione in fondo allo stomaco quando si baciavano non accennava ad andare via.
Come se stessi sbagliando qualcosa.
Quando gli allenamenti finirono Axel andò a trovare sua sorella in ospedale, e Ygritte tornò a casa insieme a Jude. Lei aveva tutti i muscoli tesi.
Perché non ti ricordi?
Senza pensare gli prese una mano.
"Vendicheremo I tuoi amici". "Lo spero a-anche io".
A un certo punto Ygritte inciampò in una crepa sul marciapiede.
"Attenta!".
La ragazza arrossì perché Jude l'aveva presa al volo e ora i loro nasi erano molto vicini. Senza pensare, avvicinò le mie mani al suo viso e gli sfilò gli occhialini.
Non è la prima volta che succede, ma di sicuro è la prima volta che me lo permetti, Jude.
I suoi occhi erano rossi, di un bellissimo rosso cremisi.
"Jude...". Il ragazzo non parlò, semplicemente le sfiorò le labbra con l'indice, poi le passò una mano sullo zigomo.
Il suo respiro le faceva venire le farfalle nello stomaco. Si spinse in avanti in contemporanea con lui, e le loro labbra si cercarono, affamate.
Come due calamite che reciprocamente si attraevano.
Le sensazioni erano diverse da quelle provate con Axel. Più intense e profonde. Più vere. Il bomber era il tipico ragazzo di cui non si poteva fare a meno di innamorarsi, sembrava un'ovvietà prendersi una cotta.
Ma Jude... Ogni cosa di lui era unica. I suoi occhi, il mantello che usa in campo, il suo modo di giocare...
E Ygritte, mentre le labbra del ragazzo si schiudevano dolcemente sulle sue, capì. L'affinità con Axel c'era, e non avrebbe mai potuto evitare la loro amicizia.
Ma l'amore... l'amore era un'altra cosa. Con Jude si sentiva viva, libera. E lo amava, lo aveva sempre fatto anche quando nessuno dei due lo sapeva, anche se nel loro passato condiviso non c'era mai stato spazio per l'amore.
Si staccarono per mancanza d'ossigeno.
"Ygritte... Ma Axel?". "Gli dirò... La verità. Almeno, ci proverò". "Ygritte... se...". "Voglio capire dove possiamo arrivare. Che cosa possiamo essere insieme. Io sono pronta, e tu?".
Il ragazzo annuì. "Io ci tengo a te, Ygritte. Davvero". "Lo so". E, dopo un ultimo bacio a stampo, presero strade diverse. Quando arrivò a casa Celia le si lanciò letteralmente addosso.
"VI HO VISTIII!". "MA PORCO CRONO GLI AFFARI TUOI RIUSCIRAI MAI A FARTELI?".
"NO!". "Ci rinuncio".Le raccontò tutto quello che era successo, anche delle sue intenzioni verso Axel.
"Credi che riuscirai a dirglielo?". "Non lo so. Ma sento che è la cosa giusta". Celia le sorrise. "Ce la farai, Ygritte. La vita è la tua, lui capirà".
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Quando il giorno dopo andò agli allenamenti, cercò di ignorare Axel, almeno all'inizio.
Non puoi continuare così, le troncature non funzionano.
Salutò Jude e gli fece capire che sarebbe stato meglio far finta di essere solo amici, almeno per il momento. Si avvicinò ad Axel e lo abbracciò senza entusiasmo.
Poi iniziarono ad allenarsi. Erik, Jude, Axel e Kevin eseguirono i loro tiri combinati verso Mark, per farlo allenare con la mano del colosso, ma una figura si parò davanti a lui e bloccò i tiri con le mani.
E la madonna.
Occhi rossastri, capelli biondi, abbigliamento strano.
Jude strinse i denti. "Byron Love, capitano della Zeus".
Lui li trattò come se fossero stati delle nullità, dei perdenti. Allora la ragazza si incavolò.
"Ehi, Belli Capelli, di un po', hai già vinto il FF?". "Se dobbiamo batterci contro di voi, è come se lo avessimo già fatto". Gli rise in faccia, facendo scivolare con uno scatto della testa i capelli dietro la spalla.
"To', oltre che una pubblicità ambulante della Pantene sei anche l'oracolo di Delfi? Cavoli, che onore".
Il ragazzo le si avvicinò. Ygritte continuò a fissarlo, e vide i suoi occhi scivolare fino alla sua fronte, dove la sua cicatrice era in bella vista.
"Sei forte, lo riconosco, ti avrei chiesto di entrare in squadra. Se non fosse che sei un mostro". "C-che hai detto?". Sbiancò.
"Andiamo, con quel segno sulla faccia come fai a non reputarti un mostro?".
Le sue parole le fecero male. Molto male. Come se un pugnale le squarciasse il petto. Avrebbe voluto dargli uno schiaffo, ma sarebbe stata espulsa dal torneo e non poteva permetterlo. Quindi si voltò e se ne andò.
Iniziò a correre senza nemmeno accorgersene, ma dopo un po' venne fermata da Axel.
"Ehi, ferma!". La prese per le spalle e le mise una mano sotto il mento. "Axel, no". Quel sussurro fu a malapena udibile.
Cercò di baciarla, ma lo fermò mettendogli le mani sul petto. Era palesemente confuso.
"Che hai?". Ygritte abbassò lo sguardo. "Axel... Per ora tra noi non potrà esserci altro che un'amicizia. Io... Io non mi sento pronta".
Axel adesso pareva ferito."Ygritte, perché?". "Devo ancora prendere una decisione. Per ora voglio che restiamo amici". "D'accordo. Ma ricordati che io ci sarò".
La salutò e se ne andò, con la testa bassa e le mani in tasca. Ygritte fece lo stesso, e appena a casa mandò un messaggio a Jude.
Jude, ho detto ad Axel che per ora voglio che restiamo amici. Per il momento è meglio che continuiamo a nascondere il nostro amore alla squadra. Almeno, finché non avrò lasciato definitivamente Axel. Ti amo, Jude. A domani.
Spense il cellulare e lo lanciò sul comodino, poi si lanciò sul letto e si addormentò in poco tempo.
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My name is Ygritte
FanficCiao, sono Ygritte. Sono nata in America, ma durante un viaggio in Giappone, quando avevo cinque anni, i miei genitori morirono in un'incidente d'auto. Io mi salvai per miracolo. Sono stata portata in un orfanotrofio, il Sun Garden. Il resto, bhé...