Pace Fatta

823 43 10
                                    

Sto andando verso la camera di Shawn quando sento le voci.

Nelly: "Volevo chiederle... Di non lasciare la squadra. Mi scusi ancora".

Nelly mi passa davanti con uno sguardo a metà fra l'abbattuto e il rassegnato.

Nelly: "Ciao Ygritte. Come stai?".
Io: "Bene. È Mark il problema".

Nelly annuisce e se ne va. Vado verso la stanza di Shawn e faccio in tempo ad afferrare Lina per un braccio.

Lina: "Cosa c'è?".
Io: "Prova a mollare la squadra e ti rincorrerò fino in Perù, se sarà necessario".

Poi entro nella stanza.

Shawn sta dormendo, ma è inquieto, lo vedo.

Gli prendo una mano e inizio a parlargli.

Io: "Ciao, Sho-Sho. Senti... Devi tornare, okay? Non devi fare l'idiota come fai di solito. Aiden... Io lo so che gli volevi bene, ma adesso è morto. Capisci? Non vorrei essere così brutale, ma devi capire che il riflesso di tuo fratello che hai dentro di te non è che la metà della persona che era Aiden. Mentre tu... Tu sei ancora tu, sei Shawn Frost! Il difensore, il mio migliore amico, l'orsetto... Ti prego, Shawn, per favore, non arrenderti".

Faccio per mollargli la mano, ma sento una lieve stretta. Quasi urlo di gioia quando i suoi occhi si socchiudono. Sono normali, sono i suoi occhi.

Shawn: "Ciao, Ygritte...".
Io: "Ciao, Shawn".

Mi guarda e mi sorride.

Shawn: "Facciamo pace? Non voglio che la nostra amicizia finisca così, per una mia cazzata".
Io: "Pace fatta, orsetto polare".

Gli dò un bacio sulla guancia e lo saluto.

Vado fuori appena in tempo per vedere Darren eseguire la mano del colosso alla perfezione. Alzo lo sguardo e mi accorgo che Mark lo sta osservando, ed è ricomparsa la luce che ha sempre avuto negli occhi.

Sorrido di soddisfazione.

Faccio una leggera corsetta per allenare la gamba, ma il dolore è praticamente sparito.

Ancora mi chiedo se si tratti della pietra, ma se anche fosse adesso so come gestirla. Non credo la indosserò più, ma tenerla con me mi fa sentire al sicuro.

Qualche ora dopo

Lina: "Pare che a Okinawa ci sia un giocatore che chiamano il bomber di fuoco".

Poi si volta a guardarmi nel momento esatto in cui smette di parlare. Sento che potrei esplodere.

Mark: "Magari è Axel!".
Io: "Lina. Noi. Barca. Okinawa. Adesso".
Lina: "Non possiamo partire tutti adesso, ma posso portare con me una persona per andare avanti".
Mark: "Ygritte, tocca a te".
Io: "Mark... Ma sei sicuro?".
Mark: "Certo! Sei la persona più giusta. Sappiamo quanto hai sofferto, se c'è anche una sola possibilità che si tratti di Axel...".
Io: "Va bene. Tra quanto andiamo?".
Lina: "Mezz'ora. Corri a prepararti".

Volo sull'autobus e afferro la mia borsa, ma quando faccio per uscire incrocio Jude.

Io: "Ehi".
Jude: "Sei sicura di voler andare?".
Io: "Sì. Axel è il mio migliore amico, ed è stato il primo ad accogliermi davvero in una sorta di famiglia. Glielo devo".

Mi schiocca un bacio sulle labbra e sorride.

Jude: "Okay. L'importante è che tu stia attenta".
Io: "Contaci!".

Esco dall'autobus con la borsa a tracolla, pronta per partire.

Arrivo, Axel. Aspettami.

My name is Ygritte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora