Troppo serio

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<<Prego, sedetevi!>> Con un tono rauco ma cordiale, il Signor Arold Reisel ci accoglie.

La prima cosa che ho notato è stata la presenza di questo tavolo. È dannatamente infinito e pieno di gustose delizie.
-Questi tizi sono ricchi sfondati!
Puoi dirlo forte Will.

Non appena mi accomodo sulla sedia di legno, osservo il posto vuoto dinanzi a me chiedendomi a chi possa appartenere.
Ognuno è posto a debita lontananza dall'altro, come se dovessimo mantenere le distanze.

<<Scusate, a breve dovrebbe arrivare mio figlio. Oggi aveva gli allenamenti di basket e di solito arriva per le...>> Melinda non riesce a finire di parlare che qualcuno suona insistentemente il campanello, più di una volta.

<<Esattamente adesso.>> È notevolmente imbarazzata il che mi fa sorridere.

Dal portone sbuca un ragazzo.
Senza curarsi dei nostri sguardi sfila il cappotto e lancia le scarpe in un angolino vuoto.
Passa una mano tra i capelli scuri per poi stirare le pieghe della tuta sportiva che indossa.
È estremamente silenzioso, ma la sua presenza ormai è ben visibile.

Il ragazzo poi, una volta incamminato verso di noi, osserva tutte le persone di questa stanza e le analizza bene.
Quando i suoi occhi si posano sui miei abbasso lo sguardo verso il piatto che improvvisamente è diventata la cosa  più bella del mondo.

Quell'attimo in cui ho visto i suoi occhi, sono riuscita a capirne il colore.
Blu, un blu intenso da far paura.
Troppo serio il ragazzo.
E fammelo un sorriso!

-Parli tu che fai sempre il broncio
Non stiamo parlando di me.

<<Loro sono la famiglia Collins. Presentati tesoro.>> Lo incita la madre.

Guardo bene i due genitori e non posso non notare la mancata somiglianza con il loro figlio. I loro lineamenti sono molto fini e i capelli biondi, molto chiari.
I volti sono sereni e sorridenti.
Mentre lui è l'opposto: sguardo freddo, capelli e occhi scuri, ma innegabilmente attraenti.

<<Ethan, piacere.>> 
Dubito che sia un piacere con quel tono da menefreghista.

<<Ethan io sono John. Lei è mia moglie Taylor, mio figlio Cole e mia figlia Ella.>>

<<Si, piacere.>>
Marca l'ultima parola infastidito.
Senza curarsi dei nostri sguardi confusi inizia a mangiare come se fosse niente.
Inizio ad imitarlo seguita da tutti gli altri.

Divoro il pollo con le patate che avevo nel piatto. Uno dei miei hobby è quello di ingozzarmi di cibo, è più forte di me, è meraviglioso mangiare.

<<È ora del dessert! L'ho preparato io questa volta, d'altronde questa è in occasione speciale no?>> Melinda si alza dalla sedia, ma si ferma prima di arrivare in cucina.
Osserva il figlio alzarsi dalla sedia in modo brusco.

<<Lo assaggio domani mattina il dolce. Ora devo andare.>>

<<Ethan...>>
Il Signor Arold prova a chiamarlo, fallendo miseramente. Il ragazzo torna all'ingresso, mette scarpe e cappotto per poi uscire definitivamente.

<<Scusatelo, lui deve solo abituarsi.>>
È ufficiale. Il Signor Reisel sta per esplodere dalla rabbia. Io e Cole tratteniamo una risata.

<<Non preoccuparti, nessun problema.>>
La rassicura dolcemente mamma.

-

Dopo aver mangiato senza sosta e aver ascoltato le noiose conversazioni degli adulti,
finalmente posso sdraiarmi nel mio nuovo letto. Il mio era più comodo.
La cosa che apprezzo però è avere una camera tutta per me. Almeno non sono costretta a stare con Cole. Nella vecchia casa dormivamo nella stessa stanza e la maggior parte delle volte non era piacevole.
Una cosa positiva, fino ad ora.

Sospiro serena pensando al fatto che d'ora in poi potrò dormire tranquilla senza essere svegliata da mio fratello che russa.

Grazie ad una dolce melodia delle cicale e del vento, i miei occhi calano sempre di più, e in un batter d'occhio mi addormento sotto le coperte più soffici e profumate del mondo.

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