La verità

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Terrorizzata mi giro per vedere chi ha preso la mia mano ma non faccio in tempo che sento dire...

"Forza Ella corri! Non possiamo stare qua!"
Bellamy...

Non capendo la situazione, decido di fidarmi e corro il più lontano possibile.

-

Ormai è da cinque minuti che corriamo, siamo arrivati nel cuore del bosco. L'ansia si impossessa di me, lo stesso vale per il dolore lancinante alla testa.
Ci fermiamo e riprendo a respirare normalmente, lo stesso fa anche Bellamy.
Restiamo in silenzio per qualche minuto, non riesco neanche a parlare, non saprei neanche da dove iniziare.

"Lo so Ella, sei spaventata. Ma ora ti devi fidare di me. Non sei al sicuro qua, devi venire con me. Noi ti proteggeremo" si gira verso di me.

"Tu chi sei per dirmi questo? Non mi conosci neanche..." rispondo ancora con il fiatone.

"So molte cose, e ormai dovresti saperle anche tu. Ma l'unica cosa che ho capito in questo periodo, é che tu non vuoi capire" mi spiega.

"Io ora voglio solo capire chi c'era in quella maledetta macchina e perché mi stava inseguendo. Voglio capire che cosa sono, chi sono. Voglio capire il perché di tutti questi strani avvenimenti!"

"Allora ti devi fidare Ella. Ti aiuteremo noi a farti capire e a ricordare. Vieni..."

"Aiuteremo? C'è qualcun'altro che sa tutta questa storia? E poi ora è notte!" sbotto innervosita.

"Di giorno possono vederci, ora è più semplice."

"Ma vederci chi? Di chi stai parlando Bellamy? E poi cosa dirò ora ai miei?!"

"Che ti sei fermata a dormire da Lily.
Avanti vieni."

"Va bene, va bene. Ma se è uno scherzo, ti giuro che te ne pentirai...amaramente"

"Ora si che ho paura. Dai muoviti, sei testarda proprio come ci ha detto il capo."

"Il capo?"
Nessuna risposta.

Incominciamo a camminare, e stranamente la strada mi sembra piuttosto familiare.
Dopo pochi instanti ecco che vedo l'albero. Quel albero...
Sono incise le mie mani.
Decido di non farci caso e continuo a camminare in assoluto silenzio.
Dopo diversi minuti che sembrano un infinità sento Bellamy parlare.

"Sei stata tu vero?" chiede incuriosito.

"E-ehm, a fare cosa?" faccio la finta tonta, ma non credo proprio ci caschi.

"So che sei stata tu..." appunto.

"Solo una ragazzina ingenua poteva lasciare tracce così evidenti. E poi le tue mani sono davvero minuscole" continua ridendo.

"Scusami? Chi sarebbe la ragazzina ingenua? Piuttosto tu! Strano ragazzo inquietante.
Ti rendi conto di quello che sto passando?
No! Non lo sai! Si, sono stata io a fare il segno delle mani, ero fuori di me!"

"Anche stanotte è successo un casino a casa mia. Se sai qualcosa, devi dirmelo!" lo guardo supplicante.

"Santo cielo... Ma cos'hai davanti agli occhi? Un velo?!" manca poco che si metta ad urlare.

"Entra" mi prende la mano con forza mi porta dentro al capannone.

Entriamo e quello che vedo non mi piace per niente. Diversi gruppi di ragazzi e ragazze intenti a..a..ad allenarsi?
Sparano dalle mani fuoco, ghiaccio, vento e addirittura fulmini. Vedo oggetti e perfino persone volare. Santo, paradiso!
Ditemi che sto sognando. Si decisamente.
Ad un tratto un silenzio assordante fa spazio in questa stanza.
Tutti si girano a guardare una persona con occhi al quanto spalancati. E chi, se non io?!

GiadeiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora