Lily

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Un rumore fastidioso mi fa aprire gli occhi di scatto. Non ditemi che è quello che penso!
Non appena mi volto verso la direzione della musichetta noto la sveglia del mio telefono.
Che odio!
La mia voglia di andare a scuola è pari a zero. Proprio come previsto, l'ansia si impossessa di me. Ormai stiamo diventando una cosa sola.
Essendo ancora parecchio assonnata, mentre mi dirigo in bagno cercando di non andare a sbattere in qualche spigolo, bisbiglio qualcosa di incomprensibile anche per me stessa.
Mi sciacquo il viso, lavo i denti e indosso dei vestiti decenti: jeans neri a vita alta, camicia celeste. Mi rinfilo sotto le coperte per sentire un ultima volta il bel calduccio.

<<Ella svegliati! Sto per partire senza di te, quindi vedi di sbrigarti scansafatiche.>> La voce di mio fratello mi giunge ai timpani in un modo talmente fastidioso da farmi rigirare dalla parte opposta del letto.
Mi porto le coperte sopra la testa.
All'improvviso la porta si spalanca e un Cole piuttosto arrabbiato entra.

<<Cavolo, Ella ti vuoi muovere?! Facciamo tardi già il primo giorno di scuola!>>

<<Ma andiamo in macchina?>> Chiedo con la voce ancora impastata dal sonno.

<<Si dato che non ti muovi! Sbrigati che non so neanche se mi ricordo la strada.>>

<<Ma Cole è qua vicino...>>

<<Ti conviene scattare!>> Il suo tono è così alto da farmi sussultare spaventata.
In meno di un secondo sono di sotto, addento una fetta di pane condita con la marmellata di fragole e di corsa esco in giardino.

Cinque minuti prima del suono della campanella ci ritroviamo davanti alla reception della scuola.
Non so esattamente dove andare,  e non mi stupirei se mi perdessi.
Un labirinto, un grande e stupido labirinto!
L'unica cosa che ricordo è dove si trovano gli armadietti, infatti mi dirigo verso quella direzione.
Girando nell'angolo però, qualcosa si schianta contro di me tanto da farmi cadere goffamente.
In un secondo mi ritrovo per terra, non capendo cosa stia succedendo mi rialzo dolorante massaggiandomi il sedere.
Davanti a me, una ragazza bionda mi osserva con aria dispiaciuta.

<<Oddio scusami tanto non volevo! Qualcuno mi ha spinta e ti sono venuta addosso. Perdonami sono un po' sbadata a volte.
Voglio sapere chi è quel maledetto... giuro che lo ammazzo! Scusami ancora io...>> Muove le mani in modo molto energico, tanto da farmi venire mal di testa.

<<Si, ho capito, non volevi. Tranquilla>> Ridacchio nervosa.

<<Oh bene, quindi è tutto ok? Sai non voglio stare antipatica a nessuno. La maggior parte sono un po' tra le nuvole e...>>

<<Ma di solito parli così tanto?>>
Noto la sua espressione spiazzata.
Almeno l'ho zittita...

<<Oh, io non so. Dici? Cioè, può darsi! Comunque mi chiamo Lily piacere!>>

<<Ella.>> Le stringo con decisione la mano.
È una ragazza molto bella. I capelli sono lunghi e biondi, gli occhi sono splendidamente azzurri e le labbra rosee e carnose.
La ragazza perfetta per i film insomma!

<<Sei nuova per caso?>>

<<Si, è il mio primo giorno. Sono al penultimo anno.>>

<<Bene, anche io! Sezione?>>

<<D.>>
A questa risposta sgrana gli occhi incredula.

<<Diventeremo migliori amiche.>>
<<Me lo sento!>> Fa un gridolino di gioia.

<<Anche tu nella D vero?>> Chiedo con una risata isterica.

<<Esattamente!>>
Grandioso...
Ora dovrò andare in classe con lei suppongo, oppure posso semplicemente farmi i cavoli miei e...

<<Andiamo insieme in classe? Abbiamo matematica la prima ora. Oddio, abbiamo la River! Non la sopporto! È troppo severa, noiosa e non si capisce niente quando...>>

<<Andiamo che è tardi.>> La interrompo.
Parla decisamente troppo!

Arriviamo in classe e ovviamente la mia nuova conoscente si siede vicino a me. La lascio fare.
Nel frattempo in classe arrivano altri alunni, ognuno si siede nel proprio banco. 
All'improvviso fa ingresso una ragazza alta, truccata a più non posso, vestita in modo molto "modesto".
Quei tacchi sono più alti della torre di Pisa.
Non ho mai visto nessuno venire a scuola con delle scarpe del genere.
Sono tutti strani qua dentro...

<<Quella è Rebecca. È la ragazza più popolare della scuola insieme a Austin ed Ethan, loro sono in quinta. Anche lei dovrebbe esserlo, ma è stata bocciata. È prepotente, arrogante ma sopratutto...è stupida. Non ho mai visto una persona così limitata mentalmente. Sai la tabellina del zero? Lei non la saprebbe dire.>>

Ethan è suo amico, ci avrei scommesso!
Potrebbero essere gemelli, dato il loro così simile carattere.
Rido sonoramente per la sua descrizione dettagliata e prendo l'unico quaderno che è nello zaino mettendolo sul banco.

<<Scusami tesoro, questo di solito è il mio posto. Dovresti spostarti.>>
Rebecca si avvicina verso la mia direzione.

<<Si, ma ora ci sono io, quindi cercatene un altro.>> Rispondo con estrema tranquillità. Osservo le iridi azzurre di Rebecca spalancarsi un po'.

Sento mille occhi puntati su di me e dei bisbigli fastidiosi.
- E quella chi è?
- Che sfacciata!

<<Sfacciata la ragazzina! Vedi di starmi lontano dai piedi. Per questa volta chiudo un occhio, ma se mi infastidisci un altra volta Vedi...>>

<<Come vuoi.>>
Faccio spallucce disinteressata.
Se ne va leggermente irritata e non potrei che esserne così soddisfatta.

<<Buongiorno ragazzi, bentornati a scuola. Vi sono mancata?>>

<<Certo professoressa.>> Rispondono in coro gli alunni. Gira un po' tra i banchi e poi punta il dito su di me.

<<Tu. Sei nuova?>>

<<Si, purtroppo.>>

<<Purtroppo eh. Io sono Rosa River, professoressa di matematica. Spero che tu abbia già fatto qualcosa di matematica, perche io parto da dove ho finito.>>

<<Si, non si preoccupi, so già tutto.>>

<<Meglio così. Non vedo l'ora di vedere cosa ha da mostrarci.>> Commenta con aria superiore.

<<Con grande piacere.>> La osservo con un leggero tono di sfida.

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