Le cose sono sempre piu strane

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La sveglia come al solito rimbomba nelle orecchie. Mal volentieri mi alzo dal letto.
Dopo svariati minuti mi ritrovo davanti alla porta continuando a chiedermi dove sia finito mio fratello. La conversazione di ieri sera è ancora impressa nella mia testa.
Voleva accompagnarmi, ma per evitare di fare altre discussioni ho preso un altra decisione.

Una volta uscita di casa, mi dirigo verso un bar molto grazioso. È proprio accanto alla scuola.
Mi accomodo vedendo il locale quasi vuoto. Che pace...
Ordino un cappuccino e una brioche al cioccolato. Quando addento l'ultimo pezzo rimasto, un ragazzo familiare entra nella mia visuale. Bellamy.

<<Buongiorno.>>
Ah, ma quindi sa parlare?

<<Buongiorno.>> Rispondo continuando a rivolgere la mia attenzione alla mia colazione succulenta.

<<Posso sedermi?>>

<<Come vuoi.>> Faccio spallucce disinteressata.
<<Vuoi ordinare qualcosa?>>

<<Non mangio la mattina.>>
Strabuzzo gli occhi attonita.

<<Ma che razza di problemi hai?>>
Tutto mi sarei aspettata, ma non una sua risata. Una risata di gusto addirittura!

<<La tua delicatezza è pari a un elefante.>>

<<Ti ringrazio.>>
Gli rivolgo un sorriso soddisfatto.

A mio dispiacere, dall'entrata vedo arrivare il figlio dei Reisel accompagnato da un suo amico. Quando incrocia i suoi occhi ai miei, ritorno alla svolta con lo sguardo sul piatto.

<<C'è qualcosa che non va?>>
Mi chiede il ragazzo di fronte.

<<No. Si sta facendo tardi, devo andare. A più tardi.>> Dopo averlo salutato, nel mentre cerco di alzarmi mi scontro contro qualcosa di rigido.

<<Sempre tra i piedi. Guarda dove vai.>>
Emetto un verso di disgusto.

<<Dovrei dirlo io a te.>>
Guardo gli occhi blu di Ethan.
<<Se mi permetti...>> Mi scontro bruscamente con la sua spalla.

<<Così in fretta? Posso offrirti qualcos? Devo pur scusarmi, l'altro giorno abbiamo iniziato con il passo sbagliato. D'altronde viviamo praticamente nella stessa casa e i nostri genitori vogliono che andiamo d'accordo. Non credi?>>

<<No non credo. Ora, come ho già detto, devo andare.>>

<<Allora alla prossima...novellina.>>

Non appena finisco di pagare e esco dal bar.

Mi rigiro per cercare di trovare una soluzione allo strano comportamento di quei ragazzi. Non appena lo faccio vedo una cosa al quanto strana.
Bellamy e Ethan seduti nello stesso tavolo. Parlano e gesticolano troppo, sembrano tesi.
Si guardano attorno con sospetto.
Si conoscono? Sono amici?
Bellamy fa parte di quel gruppo?
Le cose sono sempre più strane.

-

<<Buongiorno bellezza!>>
Quanto è irritante l'entusiasmo di questa ragazza.

<<Ciao Lily.>>

<<Stanotte ho dormito poco. Non sopporto più i miei. Continuano ad urlarsi contro. Ma io dico...dormite!"
Dato che alla lezione manca ancora un quarto d'ora, decido di continuare la conversazione e la invito a sedersi su una panca nel corridoio.

<<Mi dispiace. Non vanno molto d'accordo?>>

<<No, ma ormai ci sono abituata. È da quando sono bambina che continuano con questa storia. Credo che il loro rapporto continui solo per non farmi stare male. Ma lo stanno già facendo da parecchio ormai.>>

<<Mi dispiace.>>I suoi occhi iniziano ad inumidirsi e il senso di colpa per averla fatta parlare fa strada in me.
<<Senti Lily, dato che domani abbiamo matematica ti va se oggi pomeriggio facciamo i compiti insieme? Devo farli perfetti per dimostrare alla professoressa che sono un genio. Ormai è una sfida.>>

<<Ella Collins.>> Dice estremamente seria.
<<Ti aiuterò nella tua impresa.>>
Continua per poi porgermi una mano.
Osservo la scena con curiosità, per poi scoppiare a ridere sonoramente, tanto da attirare l'attenzione di molti ragazzi.

<<Possiamo ridere anche noi?>>
La bambola rossa interviene seguita da Dylan.

<<Dopo vi raccontiamo. Ora è tardi, il prof di italiano ci aspetta!>>

L'ultima lezione era quella di ginnastica, troppo faticosa...
Impregnata di sudore, mi dirigo nello spogliatoio.
Non appena finisco di cambiarmi, una strana busta contenente un bigliettino cade dal mio armadietto.

- Aprilo! Magari é il tuo ammiratore segreto.
Will, non è il momento.

Afferro lo strano foglio di carta.
Apro la porta cercando qualcosa di sospetto nel corridoio.
Nessuno.

Decido di aprirlo, ma forse l'avrei dovuto solo buttare...

Trova te stessa.
Scopri il nemico.

GiadeiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora