Stanotte non sono riuscita a dormire, continuavo a pensare e ripensare.
Non sono di certo normale!
C'è qualcosa che non va in me.
È come se mi sentissi da una parte fragile, debole e insicura, ma dall'altra, sento molta carica ed energia.Sono le cinque del mattino, non provo neanche a riaddormentarmi, fallirei miseramente. Quindi, decido di andare a correre.
Infilo una tuta morbida e comoda, metto le scarpe da ginnastica e raccolgo i capelli in una coda alta, in modo da non potermi dare fastidio. Scendo giù cercando di non fare rumore per non svegliare gli altri, prendo le cuffiette e il telefono, dopodiché mi avvio fuori.
Metto una musica rilassante e inizio a correre cercando di non pensare a nulla.-
È da un'ora che cerco di alimentare nuovi pensieri, ma più lo faccio, più aumenta il mal di testa. Non so cosa fare!
Smetto di correre e inizio a camminare.
Il cielo è ancora abbastanza scuro, troppo cupo.Arrivo in un parco dalle dimensioni molto estese e mi sdraio sull'erba leggermente umida.
Tolgo le cuffiette e osservo il cielo cercando in esso una spiegazione.
Ma ahimè, non riesco a trovarla...
Chiudo gli occhi e sospiro cercando di riposarmi un po'.
Non voglio vedere nessuno.Dopo diversi minuti riapro gli occhi, scoprendo che il realtà sono passate ore.
Il sole è già alto e vegeto.
Cavolo...la scuola.-
<<Permesso.>> Con il fiatone entro in aula.
<<La prossima volta vai dritta dal preside.>> Risponde severo il professore. Lascio correre le sue aspre parole e mi siedo accanto a Lily che mi guarda con un sorriso strano.
<<Dov'eri finita? Ti ho chiamato mille volte.>> Sussurra.
<<Non ho sentito la sveglia.>>
<<Ok, ma la prossima volta stai più attenta.>>
Sbuffo divertita.
<<Si mammina...>>Il mio sguardo passa in continuazione dall'orologio alla finestra, e il tempo scorre più veloce di quanto pensassi.
<<Ella, ti ricordo che domani è sabato. Abbiamo la festa da organizzare.>>
Oddio, me ne ero completamente scordata.<<Certo che mi ricordo, per chi mi hai presa? Ho già alcune idee.>> Rispondo sfacciata.
<<Sentiamo allora...>> dice uscendo dall'aula.
Panico.
<<E-ehm, si beh allora...pensavo a e-ehm...>>
<<Non hai nessuna idea vero?>> Chiede fulminandomi con lo sguardo.
<<Perdonami Lily. Ho avuto un bel po di cose per la testa...>> Piagnucolo saltandole quasi addosso.
<<Va bene va bene, sta calma. Ho già pensato a tutto io.>>
<<Cosa?! Potevi dirmelo prima!.>>
In risposta scuote la testa divertita.<<Fate ridere anche a me vi prego. Sono esausta!>> Sbotta Evelyn all'improvviso. Noto subito che è accompagnata da Dylan e Bellamy. Alla vista di quest'ultimo l'agitazione inizia a sentirsi.
<<Ragazzi domani festa a casa mia! Alle otto. Siate puntuali!>> Esclama la bionda eccessivamente euforica.
<<Oddio...>> Dylan si porta una mano nel viso sfregandola diverse volte stanco.
<<Se non ti piacciono le mie feste puoi benissimo startene a casa.>> Risponde palesemente offesa.
<<Ma che dici?! A lui piacciono moltissimo!>> Trattengo una risata non appena noto che Evelyn pizzica il braccio del poveretto.
<<C-Certo!>> Risponde per poi schioccare un'occhiataccia alla rossa.
<<Tu Bellamy vieni?>> Chiedo curiosa.
<<Non lo so.>>
"Cos'è più importante di noi Bellamy? Non puoi trascurare i tuoi cari amici" dico offesa.
Prima mi guarda strano poi prende parola dicendomi:
"I miei genitori mi hanno chiesto di andare con loro al ristorante. Ma non è ancora confermato quindi vi farò sapere ho detto." Si sta arrabbiando il ragazzo, dovrei essere io quella arrabbiata altro che lui."Ah va bene va bene. Dai speriamo che vieni"
"Ehm-m si allora ci vediamo dopo in mensa ragazzi va bene ?" rompe le acque Lily.
"Certo" risponde Evelyn.
"Ma che cavolo ti è preso? Volevi ucciderlo con lo sguardo?"
"Niente niente e che non capisco quel ragazzo, mi sta un po' su"
"Prova a conoscerlo. Io non so granchè di lui ma quando ci parlo non sembra male. Si è molto riservato e forse un po' troppo sicuro di se ma è un buon amico"
"Da quanto tempo vi conoscete?"
"È qui da un anno,come anche Ethan, Rebecca e altri ragazzi"
"Ah"
Perché da un anno? Così tutti insieme? Domande,domande e domande. Devo scoprire.
"Senti passiamo un attimo dalla biblioteca? Tanto abbiamo l'ora libera"
"Si certo. Vuoi prendere qualche libro?"
"No vorrei fare una ricerca"
"Uuu su che cosa?"
"Ok,a-allora hai mai sentito parlare dei foreigners?"
Fa una faccia strana e poi mi sorride, sta pensando.
"Oh si ecco, allora devi sapere che sono appassionatissima di leggende,miti e cose varie. Ho letto un libro recentemente che mi ricordo anche se non del tutto data la sua particolarità.
Narra di un posto situato nell'Asia orientale, ma non ricordo bene i nomi dei paesi. Parlava di due popoli rivali. Uno era molto povero, mentre nell'altro si diceva che il comandante nascondeva qualcosa di prezioso e raro che permetteva di vivere a lungo. La popolazione povera decise di invadere l'altro e scoppió una guerra. Passarono gli anni, la popolazione era una sola data la perdita di molti, il nuovo capo era molto rigido con il suo popolo e purtroppo però decise di dover espellere delle persone ritenute indegne o pericolose per la sua gente. Lì mandó via in giro per il mondo e li denominó foreigners, ovvero stranieri"Oddio.
"Wow interessante, come si chiama questo libro?"
"Si chiama "The legends" perché ci sono appunto un sacco di leggende. La troverai li quella storia"
"Ok allora vado a cercarlo"
Lo trovo e lo metto nello zaino per poter analizzarlo bene a casa
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Giadeite
FantasyIn revisione🌙 Ella Collins preferisce le azioni alle parole. Per quanto possa essere classificata tra i primi nella lista delle persone buone tanto quanto il pane appena sfornato,la vita può essere cattiva lo stesso. Quando la fiducia viene velata...