La cruda realtà

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"Non così in fretta"

Cavolo dovevo essere un po' più veloce.

- Magari si è talestrasportato!
Will non è il momento di fare queste battute.

"Cosa c'è Bellamy?"

"Cosa c'è Bellamy? Sul serio Ella? È chiaro che dobbiamo parlare!" Sbotta furioso.

"Devi unirti a noi. Dobbiamo allenarci e soprattutto...dobbiamo eliminare la donna che vuole ucciderci, e per farlo ci servono tutti i foreigners. So che sembra assurdo, ma con i tuoi stessi occhi hai visto tutto ciò. Quindi smettila di fare la bambina e affronta la realtà. Abbiamo bisogno di te." Conclude tutto d'un fiato.

Sono sorpresa dalle sue parole sincere.
E so perfettamente che ha ragione.

- Quindi che facciamo Ella?
Non lo so Will dimmelo tu

"Come scusa?" Chiede confuso.

"Cosa?"

"Hai appena parlato."

"Ah. Oddio che sciocca...stavo pensando ad alta voce. Comunque accetto. Ormai come hai detto tu, ho visto tutto con i miei occhi quindi non ho altra scelta. Non so chi pensate che io sia, dato che non sono piuttosto brava ad aiutare, sopratutto quando si tratta di salvarci la pelle da una donna pazza che abita dall'altra parte del mondo con i suoi uomini pronti a conficcarci un coltello nel momento meno aspettato. Ma si...vi aiuterò" Rispondo cercando di sembrare il più matura possibile.

"Perfetto. Stasera inizieranno gli allenamenti anche per te, dobbiamo capire che tipo di poteri hai e quindi cosa sei in grado di fare. Dopodiché quando sarai pronta, sarai in grado di combattere per poi andare in missione. All'inizio non sarà semplice Ella, sarà la tua nuova realtà ma vedrai che riuscirai ad accettarla. Comunque stasera alle nove" Mi da una pacca sulla spalla per rassicurarvi per poi andarsene:
Una pacca sulla schiena?
Sarò diventata sua amica?

- Che diamine di domande ti fai?
Ho dato un nome al mio cervello...e ora mi chiedi che domande io mi faccia?

-

Finalmente arrivo a casa.
Ho chiamato Cole dicendogli di andare da solo in macchina e che sarei andata a piedi per pensare a tutto questo casino. Sto decisamente vivendo in un libro.
La cosa bella è che mi sembra di essere in un sogno pieno di avventure, la cosa brutta è che sono altamente terrorizzata.

I miei genitori non sono a casa, saranno andati a fare compere. Bene questo significa che posso andare a frugare nello studio di mio padre.
Spero che Cole ritardi un po', se no sicuramente per dispetto lo direbbe a mio padre.

Entro nello studio, piccolo ma accogliente proprio come piace a mio padre. Non c'è molta roba, solo una scrivania con una sedia di cui sotto c'è un tappeto enorme ma bellissimo, una vetrina con dentro diversi libri e foto  e poi una finestra.
Sento il ritmo del mio cuore accelerare, ma voglio vederlo con i miei occhi.

Inizio a cercare nella vetrina sfogliando diversi libri e documenti ma niente, tutte robe dell'azienda del signor Arold. Provo a cercare nei cassetti della scrivania ma stranamente sono chiusi a chiave..

Bene cerchiamo questa chiave. Pensa come farebbe tuo padre Ella, pensa...

Sposto il quadro ma niente, ricerco tra i libri e nella vetrina, poi alzo il tappeto e li la vedo. Papà papà non sai proprio nascondere le cose.

Apro i cassetti e trovo un blocchetto di fogli e una mia foto di quando ero piccolina.
Con le mani tremanti prendo i fogli, mi siedo e inizio a leggere.

Certificato di adozione.

Dichiariamo l'affidamento della piccola Ella al signor John Collins e alla signora Taylor Collins. Idonei per educare e istruire, e in grado di mantenere il minore.
L'adottato acquista lo stato di figlio legittimo degli adottanti ed il loro cognome.

07/09/2002
John e Taylor Collins.

Non mi ero resa conto di star piangendo, sento come se qualcosa dentro di me si fosse spezzato. Una profonda solitudine. Questo è quello che sento in questo momento. La voglia di strappare questo foglio é molta ma non voglio che mio padre sappia che l'ho scoperto ma voglio guardarli negli occhi quando sarà il momento.
Forse non si fidavano di me. Forse sono ancora troppo immatura evidentemente per capire certe cose.
Chissà se Cole lo sapeva.
La rabbia e la tristezza mi pervadono.

I sentimenti che fanno scatenare una cosa inaspettata dentro di me. Sento un calore crescere nel petto, sempre di più, la vista annebbiarsi per qualche secondo, dopodiché mi guardo le mani e quello che noto mi sorprende non poco.

Delle scintille sulle mie mani per poi trasformarsi in una fiammella. Le mani non bruciano anzi provo una certa soddisfazione. Il problema è che questa fiammella sta iniziando a crescere e non so come controllarla. Agito le mani il più veloce possibile ma questo fa solo che aumentare il fuoco, rischio di bruciare tutto così.
Presa dal panico corro in doccia e un getto d'acqua ghiacciata mi cade addosso facendo salire un po' di fumo per il bagno.

Apro la finestra facendo uscire il fumo e vado a cambiarmi. Ancora sconvolta e scossa mi siedo tenendomi alla mia scrivania per paura di cadere.
Il fuoco. Questo elemento tanto pericoloso, ma che non è stato in grado di farmi del male, anzi sembravamo di essere una cosa sola, almeno finché sono riuscita a controllarlo.
Ora che ci penso da piccola non mi sono mai bruciata e fatta del male con il fuoco.
Incredibile.

-
Nessun segno di vita da parte dei miei genitori e di mio fratello. Ma meglio così, non so che reazione potrei avere con loro in questo momento. Guardo attentamente il soffitto della mia camera sdraiata sul mio letto, cercando una spiegazione e una soluzione a tutto questo, ma non riesco a trovarla. Ho come il presentimento che da un momento all'altro la mia vita cambi più di quanto lo sia adesso. Ma non credo di essere pronta.

Ho bisogno di parlare con qualcuno, con qualcuno che mi ascolti veramente.

-

"Ciao Lily. E-ehm tutto bene?

"Cosa c'è Ella?"

"A-avrei bisogno di parlare con qualcuno e ho pensato a te. Ti va di vederci?" chiedo insicura della sua reazione.

Dopo un po' risponde dicendomi:

"Va bene Ella. Arrivo subito, va bene al parco vicino a casa tua?"

"Certo grazie mille Lily" la ringrazio di cuore.

"Non ti preoccupare, arrivo!"

-

Dopo avergli raccontato della mia adozione sono scoppiata a piangere, il che Lily non ha fatto altro che abbracciarmi e dirmi si stare tranquilla ,e che lei era con me e potevo contare sul suo aiuto. Ovviamente oltre al fatto di scoprire di essere stata adottata non ho più parlato, so che non posso. Ma non voglio tenerla all'oscuro di tutto, lei si è confidata con me e lo voglio fare anche io.

"Domani pomeriggio andiamo a mangiarci un gelato Ella e non voglio scusanti."

"Ai suoi ordini signorina." e scoppiamo a ridere.

"Quindi ora cosa hai intenzione di dire ai tuoi ora che sai tutto?" Mi chiede.

"Io voglio parlarne con loro. Vorrei delle spiegazioni e guardarli negli occhi. Non so quando, ma so che sarà al più presto possibile."

Dopo un po' di silenzio Lily mi prende la mano e mi dice:

"Chiamami quando hai bisogno. Ah e scusami per stamattina, sono troppo insistente e tu non stavi bene. Scusami Ella." Mi dice sincera.

"Non ti preoccupare, è acqua passata ormai" e ci abbracciamo.

Dopo un po' Lily decide di tornare a casa sua, e anche io inizio a incamminarmi verso casa notando siano già le sette di sera.
Prima di entrare a casa, respiro profondamente per non mettermi a piangere.
C'è la puoi fare Ella.



Beneee! Quindi la cara Ella ha scoperto la sua capacità ma grazie a una brutta notizia. Cosa succederà ora? Leggete per scoprire!! :)

Shara!

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