Abbandono?

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"Ti verrò a cercare, ci prenderemo cura di noi bambina mia. Sei una piccola guerriera, sarai la nostra guaritrice...a presto lucciola mia.
Sii forte."

Mi sveglio sudata e intontita a causa del sogno strano. La voce era lontana e ovattata, non riuscivo a capire granché.
Un dolore lancinante mi porta a prendermi con le mani la testa. È insopportabile!
Mi ritrovo nella mia stanza con ancora addosso i vestiti di ieri sera.
Tutte le scene della sera precedente mi vengono in mente, in un secondo ricordo tutto.
Perché mi sono sentita così male?!
Ho una fascia di stoffa bagnata sulla fronte, solo ora noto che sto scottando.
Con tutta me stessa spero di non avere la febbre, ma il fatto che mi senta così debole, non è di certo a mio favore.
Mi giro verso il comodino e noto un foglio con delle scritte.
Confusa lo prendo e inizio a leggere.

-Riposati novellina.
Ti ho portata io a casa ieri sera, e tranquilla, non ci ha visto nessuno.
Credo che tu abbia una forte influenza, dopotutto siamo essere umani fragili anche noi. Più tardi vengo a trovarti, non penso che per la tua famiglia sia un problema, tanto prima o poi dovranno conoscermi ;)

Solo ora mi accorgo del battito accelerato del mio cuore. Dopotutto ha ragione, devono sapere chi frequento.
L'ansia ovviamente non tarda ad arrivare.

Sento qualcuno bussare, e alla velocità della luce accartoccio il foglio nascondendolo dietro alla schiena.

"Avanti" rispondo a malapena.

"Ella dobbiamo..."  l'espressione di mio fratello cambia quando mi nota mezza morta nel letto.

"Oh signore, che cos'hai? Stai male?" preoccupato mi raggiunge.

"Penso di essermi beccata una bella influenza, dii a tua madre che oggi sto a casa."

"Non ci parlo con dei bugiardi, finché non gli diciamo chiaramente ciò che abbiamo scoperto" sputa acido e freddo.

"Cole, lo so che non lo avrebbero dovuto fare, e credimi sto soffrendo ancora. In questi giorni  gli parliamo, va bene? Voglio sapere anche io come sono andate le cose dall'inizio" cerco di farlo ragionare, ma le lacrime premono per uscire, le trattengo. Devo essere forte.

"Va bene. Tu ora riposati, ti porto le medicine."

"Grazie."

-

Sono passati diversi giorni, mi sento decisamente meglio.
Sono pronta per ritornare a scuola, purtroppo.
Nei giorni scorsi Ethan è venuto a trovarmi diverse volte, anche se sotto lo sguardo stranito della mia "famiglia".
Non hanno osato farmi qualche domanda, anche perché sanno che sono molto più fredda nei loro confronti rispetto a prima. Ne parlerò, ma devono darmi il tempo e loro lo sanno.
Cole mi lanciava delle strane occhiate divertite, credo che esige delle spiegazioni.

Dopo una mattinata di studio intenso, ovviamente ora che mi tocca fare?
Ripetizioni con Rebecca! Sono esausta...

"Pensi che anche io abbia tutta questa voglia?"
sbuffa guardando la mia camera.

"Prima iniziamo, prima finiamo" mi siedo sul letto e apro il libro di matematica.

Passa all'incirca un ora, e Rebecca sembra iniziare a capire qualcosa.

"Bene, è tutto chiaro quindi?"

"Abbastanza" mi guarda a mala pena.
Perché deve fare così?
Non mi sembra di avergli fatto mai qualcosa di male...

-Si e lo scontro dell'altra volta?
Ella, Ella...

-Oh, hai ragione Will, me ne ero dimenticata!
Magari c'è l'ha con me per quello...

GiadeiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora