Ascolto ogni parola pronunciata dal ragazzo di fronte a me, affascinata ma allo stesso tempo impaurita.
"Quindi voi dovreste essere i foreigners?" Chiedo incredula.
"O santo cielo, Lily crede che sia una leggenda." Sussurro mentre porto una mano alla bocca. Sono visibilmente scioccata.
"Esatto, noi siamo i foreigners. Anche tu se non l'hai capito novellina" risponde ovvio Ethan.
"No io non...capite da dove vengo?
Dal Canada! Non di certo dall'Asia. Si, è vero non riesco a capire il perché faccio cose strane però...""Vorresti non pensarci e far finta che sia tutto molto normale."
Conclude Rebecca."Esatto..."
Rispondo frustrata."È normale tutti abbiamo passato questa fase." Dice Bellamy.
"In che senso?"
"Sono stato io a creare questo gruppo. Ho cercato tutti i ragazzi come me e li ho trovati. Per un motivo sconosciuto ci siamo ritrovati tutti qui ad Houston. Il primo che ho trovato è stato Ethan, poi Rebecca e dopo tutti gli altri. Ho formato io tutto questo, dato che sono anche stato il primo ad essermi "svegliato". È successo circa un anno fa, sono arrivato in questa città, mi sentivo come te, strano.
Avevo la tua stessa età quando ho scoperto.
In un sogno mi sono ricordato tutto ciò che era successo al nostro popolo. Immagini dopo immagini. Dolore e morte incombente. Non saremmo dovuti essere noi a dirti tutto ciò. Avresti dovuto capirlo da sola e ricordarti. Come d'altronde è successo a tutti noi.""O-ok, beh presumo che voi abbiate dei poteri...q-quali?" Chiedo incerta.
"Io controllo tutto ciò che ha che fare con la roccia. Eh si se te lo stai chiedendo sono super forte, riesco a sollevare oltre i duecento kili con un dito novellina." Ethan si tocca i bicipiti.
Esibizionista...
"Io controllo la natura. Posso far crescere anche un albero dalle vaste dimensioni, in meno di due minuti." Si vanta Rebecca.
"Io invece controllo l'acqua e ho un udito particolarmente sviluppato" Dice Bellamy.
"Prova, fammi vedere."
Chiedo mettendolo alla prova.Con un leggero tono di sfida annuisce.
Posa una mano sopra l'orecchio e guarda attentamente assottigliando gli occhi color ghiaccio su un ragazzo e una ragazza."Povero ragazzo. Ha chiesto alla ragazza di uscire con lui, ma lo ha rifiutato dicendole che per lei è solo un amico. Si sta per mettere a piangere." Continua convinto.
Credo che la parola sorpresa, é poco.
In effetti, il ragazzo ha davvero un aria disperata, povero.
Ora che so cosa può fare, per quanto assurdo e strano sia, devo stare di certo più attenta a quello che dico.-Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?
Will ti prego, certo che lo so.
Ma d'altronde sta succedendo anche a me.
Ho fatto finta per troppo tempo.- Datti un pizzicotto, vedi che è tutto un sogno.
Provo a fare come dice il mio cervello.
Un pizzicotto, niente.
Due pizzicotti, niente.
Tre pizzicotti, niente.
Quarto pizzicotto, più doloroso degli altri, ma niente.- Oh oh in che guaio ti sei cacciata...
Taci cretino!
"Vuoi che ti do direttamente uno schiaffo?" Chiede Ethan divertito.
Che bel sorriso...Scuoto la testa come se volessi eliminare quel pensiero e rispondo.
"Si dai, prova."
Rispondo scherzando.Subito dopo alza la mano, ma gliela blocco in tempo.
"Stavo scherzando."
"Lo so novellina. Non ti avrei mai colpita infatti" Prende con due dita il mio mento sollevandolo e sorride. Che sfacciato!
Gli tolgo via la mano e sorride ancora di più."Così è questo il segreto che non volete dire a nessuno, vero?"
"Eh già, astuta la ragazza" Dice Rebecca.
Ma perché non se ne va...
"Spaventate tutta la scuola però con quei modi di fare."
"Capita" dice Bellamy menefreghista.
"Perché sei entrato nel nostro gruppo di..." ma non mi lascia finire che...
"Di sfigati? Beh perché dovevo tenerti d'occhio ragazzina."
"Ma Dylan non è tuo amico?"
"Si certo ma non sa nulla di me e mai dovrà saperlo. Inoltre avevo inserito per un po' Cole nel gruppo, solo a scuola ovvio e così Ethan poteva provare a capire qualcosa su di te." mi giro e guardo un Ethan disinteressato.
Ad un tratto mi viene in mente Cole e tutta la mia famiglia. Come farò a dire chi sono realmente. E poi perché solo io sono così e loro no?
"Ma...questo vuol dire che i nostri genitori non...o mio Dio" non può essere io sono simile a mio fratello Cole, piu o meno.
"Mi dispiace Ella." dice Bellamy realmente dispiaciuto.
"Ma io non ho mai visto nessuna carta di adozione e loro me l'avrebbero detto. Oramai sono grande e posso capire certe cose. Anche se non so se riuscirò ad accettare tutto questo. Non è normale, non mi sembra vero. Avrebbero potuto dirmelo" le mie mani iniziano a tremare dalla rabbia, il mal di testa inizia a sentirsi, porto le dita alle tempie per cercare di calmarmi ma non riesco e mi prendo le mani con la testa. Ma il dolore continua ad aumentare, troppo dolore, troppa insicurezza e paura. Vedo gli altri gridarmi contro ma non riesco a sentirli, non sento niente. Inizio a gridare...
"Basta, non ce la faccio più!" non riesco a controllarmi, inizio a sentire il mio viso umido e solo ora mi accorgo di star piangendo da un bel po. È successo tutto all'improvviso.
Non mi controllo.
Vedo gente spaventata che si allontana da me. Mi pulsa la testa.
Inizio a correre fuori dal capannone, urlo e corro. Il più lontano possibile. Sono velocissima, nonostante la mia lentezza nelle cose. Più prendo aria, più mi calmo. Più corro, più il dolore passa.
Mi giro e quello che vedo è solo il buio e il senso di vuoto che mi opprime.
Non so se riuscirò ad accettare tutto questo.-
Buonaseraaaa
Abbiamo una Ella al quanto disperata in questo capitolo. Poverina :(
Ditemi se il capitolo vi è piaciuto e scusate se è più corto del solito. Alla prossima :)Shara❤️
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Giadeite
FantasyIn revisione🌙 Ella Collins preferisce le azioni alle parole. Per quanto possa essere classificata tra i primi nella lista delle persone buone tanto quanto il pane appena sfornato,la vita può essere cattiva lo stesso. Quando la fiducia viene velata...