The Roof

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Ashton's Pov

Ho deciso di portarla nel mio posto preferito della scuola: il tetto. Lì c'è una specie di giardino. Vengo sempre qui quando ho bisogno di rilassarmi un po'. Quando ripartiamo dalla "tappa" fatta da Cal, la riprendo per mano. Ha una mano così piccola rispetto alla mia... dopo pochi passi ci fermiamo davanti alla porta che porta alle scale per il tetto: "Vieni qui!" dico io, per poi coprirle gli occhi con le mie mani. "Attenta agli scalini!" l'avviso. Saliamo le due rampe di scale e siamo sul tetto "Manca ancora tanto?" chiede lei "No tranquilla! Siamo arrivati!Pronta?" lei accenna un sì con la testa ed io tolgo le mie mani dai suoi occhi per poi mettermi di fianco a lei per vedere la sua reazione: è a bocca aperta : "Mio dio Ashton è bellissimo qui..." il mio nome pronunciato dalla sua voce, dalla sua bocca, da lei... ecco di nuovo quella sensazione allo stomaco..."Per favore, chiamami Ash!" dico io, tornando alla realtà "Ehy, ragazzo quasi-sconosciuto, non starai correndo un po' troppo?!" dice lei scherzosamente "Quasi-sconosciuto eh?!" chiedo conferma io "Eh già!" dice lei annuendo, sedendosi su una panchina che c'è lì. "Bene, dimmi quello che vuoi sapere!" dico io "Non so... la tua famiglia, se suoni qualche strumento... tutto!" dice lei imitando la mia voce "Ehy, ragazza, che fai, prendi in giro?!" le chiedo io scherzando "Ma chi?! Io?! Macchè, scherzi?!" dice lei ridendo "Bene, comincia a correre!" dico io. "Perchè, se non lo faccio che succede?!" chiede lei in tono di sfida "Beh, fossi in te correrei e basta!" mi fa una smorfia e si alza in piedi dicendomi: "Prendimi se ci riesci!" "Oh, ma così è troppo facile!" replico io "Bene, vuoi la guerra Irwin? E guerra sia! Scommettiamo. Ci stai?" risponde lei "Ok!" dico semplicemente "Se vinco io, dovrai accompagnarmi per due settimane ovunque. E sottolineo la parola OVUNQUE." risponde "Ok, ma se vinco io, dovrai uscire a cena con me!" "ok!" dice lei sicura "Tanto non mi prenderai mai!" grida iniziando a correre. Io le corro subito dietro, però devo ammettere che questi pantaloni non aiutano. Mi giro un secondo e non la vedo più... dove sarà finita?! La cerco con lo sguardo ma non la vedo. Allora vado verso lo sgabuzzino che c'è vicino alla porta d'entrata/uscita. Dev'essere sicuramente lì. Mi avvio verso lo sgabuzzino, apro la maniglia e sento qualcuno tirarmi dentro, chiudere la porta e poi spingermi delicatamente verso il muro. Era lei... eravamo a mezzo centimetro di distanza l' uno dall'altra, i nostri nasi si sfioravano. Poi lei si avvicina a me e...

~Un Giorno In Più~Ashton Irwin~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora