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«Shhhh è tutto finito» disse una voce e dopo poco riuscì a capire si stesse trattando di Wonho
...

Le lacrime che si era interrotte ripresero il loro cammino lungo le mie guance, mi rannicchiai contro il suo petto e lo stesso fece lui: con il braccio dentro mi teneva dalla schiena mentre l'altro andò sul mio fianco portandomi verso sè.
Era davvero tutto finito, ma avevo la necessità di sfogarmi, ne avevo bisogno. Non mi interessava cosa avesse pensato lui d'ora in avanti...  Mi avrebbe vista debole? Probabile, ma in quel momento poco mi interessava.
Mi aveva salvato da quell'incubo orrendo e non mi sembrava vero

«Cerca di calmarti» mi disse all'orecchio
Il flusso delle mie lacrime intanto era aumentato e i singhiozzi in pochi secondi, invasero quel piccolo viale desolato e silenzioso.
Mi sentivo davvero una pezza con un'enorme voragine al mio interno.
«Basta piangere, ti prego» disse quasi implorandomi ed io senza pensarci due volte mi ritirai su e buttai le braccia al suo collo stringendomi di più a lui e le sue braccia andarono entrambe dietro di me, sulla schiena.
Ogni tanto passava la sua mano su e giù sul tessuto del mio vestito, ormai ridotto in uno straccio, provando a calmarmi.
I singhiozzi si erano fermati: mi sarebbe esploso il pezzo altrimenti, le lacrime piano piano avevano fermato il loro percorso ed io riuscì, dopo parecchi minuti, a calmarmi e tranquillizzarmi. La testa mi faceva davvero male e provai a chiudere gli occhi, addormentandomi subito dopo, inebriata dal suo profumo e dal movimento della sua mano, che mi trasmesse una tranquillità enorme.

POV'S WONHO
Vederla in quello stato faceva davvero male.
Era solita ad essere radiosa e superba, almeno così ero abituato a vederla, mentre in quel momento era solamente distrutta... La vedevo piccola tra le mie braccia, come se l'avessi dovuta proteggere per il resto della mia vita.

Shownu intanto ci raggiunse e si fermò lì davanti a noi.
«Potresti chiamarci un taxi?» gli chiesi e lui annuì
«Vado ad avvisare gli altri e ti accompagno a casa sua» mi disse per poi avviarsi verso l'entrata di quel locale.

Io intanto mi alzai con lei in braccio e mi diressi verso il ciglio della strada. Dopo circa cinque minuti il taxi arrivò e così anche Shownu il quale mi aiutò a far entrare Sveva in macchina senza svegliarla, andò a sedersi sui sedili davanti.
Dopo un po' sentì bisbigliare così portai lo sguardo su di lei, la quale alzò di più la voce per ripetermi le parole appena pronunciate.

POV'S SVEVA
«Graz-z-» provai a dire con quelle poche forze ancora rimaste, ma lui appoggiò il suo indici sulle mie labbra gonfie per interrompere ogni mia parola
«Non dire niente»
Pronunciate quelle parole riportò la sua mano sul mio fianco, portandomi vicina al suo petto.
Il suo cuore stava battendo fortissimo e ogni tanto cercava di frenare quella corsa, così quando accadeva chiudevo gli occhi e mi addormentai cullata dal suo battito, tra le braccia di Morfeo.

POV'S WONHO
Ci impiegammo un po' ad arrivare a casa sua data la distanza e il traffico che a quell'ora non era poco.
Un quarto d'ora. Sì un quarto d'ora con il cuore che mi batteva a mille. Averla così vicino mi faceva quell'effetto.

Shownu scese dalla macchina per primo e mi aiutò a prenderla in braccio senza riuscire a svegliarla e ci avviciniamo però la porta della sua dimora.
Suonammo e trovammo sua madre, la quale vedendoci rimase a bocca aperta.
Io senza aprire bocca, la superai dirigendomi in camera sua; aperta la porta un odore di pesca misto a zucchero filato mi invase le narici facendomi sentire quasi in paradiso.
La portai sul letto e la coprii con il lenzuolo, poi scesi in cucina, di sicuro i suoi avrebbero avuto la voglia di sapere le dinamiche e io avrei portato pazienza e gli avrei detto tutto con un enorme peso sul petto.

­❛❛ Stuck ❜❜  WonhoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora