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«Pensi davvero che mi interessino i tuoi fumetti?»
...

Io mi girai trovandolo a pochi centimetri da me e le sue mani erano ancora sui miei fianchi.
Ero troppo imbarazzata in quel momento così distolsi lo sguardo dal suo viso perfetto.
Ad un certo punto vidi la sua mano destra alzarsi in direzione del mio maglione. Con due dita tolse quella poca polvere che vi si era posata, nel tirare giù dalla mensola i fumetti.

Mi sarei dovuta liberare della sua presa il prima possibile, anche se avrei preferito rimanere in quella posizione...

«Devo farti vedere i fumetti. Potresti lasciarmi andare?» chiesi io girandomi appena verso la pila di libri impolverati.
Lui mi riportò davanti a sé.

«Mi sembra di averti già detto che i tuoi fumetti non.mi.interessano» disse scandendo le ultime parola avvicinandosi di più al mio viso.
«Allora perché sei voluto salire in camera mia?» gli chiesi poi
«Perché avevo voglia di vedere qualcuno più che qualcosa» rispose lui facendo aumentare i miei battiti cardiaci.
Tossì appena riuscendo a farlo allontanare leggermente da me.

«Tanto lo so che ti piaccio. Anche i muri di questa stanza ne sono a conoscenza» disse dopo qualche secondo di silenzio
Non sapevo che dire, ma finalmente dopo aver ordinato tutte le parole mi feci coraggio e gli risposi.
«È vero mi piaci. Non so perché e non so nemmeno quando sia nato tutto ciò.
Forse da quella volta che ballai con Minhyuk e non con te, ma essendomi arrabbiata molto non avevo altre alternative se non questa. Sì dev'essere stato proprio da quel giorno-» gli spiegai cercando di non dilungarmi troppo; lo vidi di nuovo avanzare nella mia direzione, ma io non avevo ancora finito di parlare...

«Ma non ti preoccupare. Ho intenzione di allontanare i miei sentimenti per te. Non riuscirei a stare con una persona come te, la quale non prova nulla di vero nei miei confronti»
Lui si bloccò a qualche centimetro da me e cominciò a squadrarmi facendomi sentire ancora più in imbarazzo.

«Ragazzi è pronta la cena!» gridò mia madre dalla cucina.
Io girai la testa verso la porta di camera mia mentre con la coda dell'occhio vedevo Wonho tenere lo sguardo fisso su di me.

POV'S WONHO
Le sue parole continuavano a rimbombarmi nella testa.

"Ho intenzione di allontanare i miei sentimenti per te...", "Ho intenzione di allontanare i miei sentimenti per te..."

Non può averlo detto davvero.
Farò di tutto affinché questo non accada

POV'S SVEVA
Decisi di ritornare in salotto quando ogni mio movimento venne preceduto da Wonho, il quale si avvicinò ancora di più.
Eravamo vicinissimi.
Spostò il suo sguardo oltre il mio corpo, verso la scrivania per essere precisi, ritornò poi a guardarmi, si avvicinò dandomi un bacio a stampo.
Si staccò quasi subito ed io iniziai a guardarlo di storto.

«Prova a dimenticarmi se ci riesci» disse facendo una smorfia per poi dirigersi verso il piano di sotto.

Ormai potevo ben decifrare quello che provavo per quel ragazzo: odio e soltanto odio.

POV'S WONHO
Non ci riuscirai così facilmente, cara.
Vediamo chi la dura la vince!

POV'S SVEVA
Quel suo gesto non mi fece tanto effetto, ma quello che mi fece rimanere di stucco era il motivo che lo portò a farlo.
Arrivammo in salotto quasi insieme e mia madre ci sorrise nel vedendoci.

«Allora Wonho, quali fumetti ti sono piaciuti?» gli chiese lei appoggiando la pentola di noodles sul tavolo
«Mam-» iniziai a parlare io
«Sono davvero molto belli. Mi ha colpito molto la trama di Tokyo Ghoul» disse facendomi azzittire

Ma quanto poteva essere falso da 1 a un milione?

Io sospirai rumorosamente per poi a dare a sedermi vicino a mio padre.
La cena si concluse bene; agli ospiti piacque molto il cibo di mia madre e per mia fortuna Wonho evitò di imbarazzarmi.

Dopo aver bevuto il caffè andai a sedermi sul divano per distrarmi un po' e decisi di guardare un nuovo drama: Sospicious Partner.
Venni raggiunta da Hoseok dopo qualche minuto e nel vederlo sbuffai rumorosamente.
Si sedette vicino a me ed io mi spostai più in là andando a finire contro i braccioli del sofà.
«Ora cosa vuoi?» gli chiesi senza distogliere lo sguardo dallo schermo
«Nulla, solo disturbarti come sempre» rispose, io lo guardai e vidi sul suo viso un sorrisetto compiaciuto.
«Mamma quanto ti odio» dissi per poi ritornare a guardare la serie
Lui non disse niente. C'era silenzio, si sentivano solo le voci leggere dei nostri genitori, ancora in cucina, ma non feci attenzione a quello che si stessero dicendo poiché concentrata a vedere il drama.

Ad un certo punto vedo la televisione spegnersi, giro la testa e vedi Wonho con il telecomando in mano.
«Riaccendi la TV» lo rimproverai
«Era noioso!» si scusò lui
«Non sei tu a decidere cosa è noioso o meno...» dissi avvicinando la mano per prendere il telecomando, ma venni preceduta da lui il quale lo prese e lo mise dalla parte opposta del divano.
Io sbuffai incrociando le braccia al petto, lui si avvicinò a me.

«Wonho dammi il telecomando, non te lo ripeterò un'altra volta» continuai io
«E se non volessi?» mi disse avvicinandosi pericolosamente al mio viso tant'è che dovetti indietreggiare con la schiena per evitare contatti, ma mi ritrovai contro i braccioli del divano e notando la situazione, lui ne approfittò per eliminare quei numerosi centimetri di distanza. Era quasi sopra il mio corpo, una mano sopra la testiera del sofà e l'altra sotto, vicino alla mia gamba sinistra. I miei occhi erano dentro i suoi.
Sentivo le guance bruciare e il petto sarebbe esploso a momenti talmente il cuore batteva forte.

«Lo vedi che ti piaccio» disse lui ed io spalancai gli occhi: non dissi nulla.
«Non fai niente per evitare tutto ciò. Non fai nulla per allontanarmi. Non fare nulla per allontanare i tuoi sentimenti da me...» continuò poi.
Non riuscì a capire bene l'ultima frase poiché i nostri genitori si spostarono dalla cucina all'ingresso ridendo e facendo baccano.
«Cosa hai detto?» gli chiesi io senza timore

POV'S WONHO
Mi accorsi solo dopo la sua domanda il brusio presente per colpa dei nostri genitori, quello stesso brusio che coprì la mia ultima frase e che per fortuna Sveva non riuscì a sentire.

POV'S SVEVA
«Niente niente» rispose lui allontanandosi leggermente da me

«Wonho è ora di andare» gridò sua madre tant'è che lui si spostò il più velocemente possibile da me ed entrambi ritornammo seduti sul divano davanti alla TV accesa.
«Sì mamma» disse lui alzandosi e dirigendosi verso i suoi genitori.
Mi alzai anche io poco dopo raggiungendoli per salutarli, anche se ne avrei a meno di salutare quello stupido, ma lo feci comunque per evitare brutte figure.

Per tutta la serata non smisi di pensare a cosa accade quella sera... Oramai mi ero abituata a ricordare le sue cavolate prima di addormentarmi.

1 settimana dopo
Wonho ritarnò a fare lo sgorbutico come sempre, ormai ero abituata a questi suoi continui cambiamenti.
Quella settimana, sia lunedì che venerdì, salutammo le lezioni di educazione fisica e di conseguenza non potemmo esercitarci nelle coreografie.

Vacanze natalizie
Le vacanze passarono molto bene. Ci divertimmo come ogni anno a mangiare dai miei zii e dai cugini di mio padre.
Mi arrivarono anche numerosi pensierini da parte dei miei nonni in Italia.
Durante quelle tre settimane oltre a studiare e a fare i compiti le passai anche con i ragazzi: ci divertimmo a svaligiare negozi per colpa dei saldi, ma nonostante fossero momenti di svago e di divertimento, Hoseok rimase il ragazzo freddo che avevo conosciuto a settembre.

Oggi mi ritrovo qua con una valigia davanti per decidere cosa portarmi per quella settimana in campeggio alla quale mancavano oramai 5 giorni.
...

ANGOLO AUTRICE
Dal prossimo capitolo incominciano le sorprese 😏
Almeno credo...
Anyway vi è piaciuto questo capitolo? Vi aspettavate una cosa così?

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Grazie per le 198 letture. Vi voglio bene 💗🙌

Alla prossima 😘

S💗

­❛❛ Stuck ❜❜  WonhoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora