• 37 • eravamo un noi

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«Io non sarò tuo padre è vero, non riuscirò mai a prendere le sue sembianze e il suo posto, ma permettimi di essere il tuo eroe. L'eroe di cui hai tanto bisogno, colui che salvi le tue giornate... Mi prenderò io cura di te e ti proteggerò» disse piano e il mio cuore iniziò a battere forte insieme al suo.
Era così bello sentire la melodia dei nostri cuori mischiarsi insieme

Le sue parole e il suo tocco delicato sulla mia schiena riuscirono a tranquillizzarmi leggermente. Sciogliemmo l'abbraccio subito dopo.
«Andiamo a casa?» mi chiese asciugando con i pollici le ultime lacrime ed io annuì semplicemente e prima che potessimo incamminarci verso casa mi avvicinai di nuovo alla foto di mio padre.
«Ciao papà...» mi abbassai leggermente e baciai quella piccola superficie umida «ci vedremo presto. Stammi bene» sorrisi appena e sentì di nuovo le lacrime ritornare al livello degli occhi poi una mano prese il mio polso
«Dai andiamo...» disse Wonho e abbassai il capo

Dopo una mezz'ora abbondante arrivammo a casa sua e feci un piccolo inchino appena vidi sua madre in cucina
«Salve signora Shin» sorrisi appena
«Ciao cara... Tutto bene?» chiese lei

Bene era un parolone

«Si sto bene» abbassai il capo nascondendo gli occhi rossi e le labbra leggermente gonfie
«La mamma?»
«È da ieri sera che ha la febbre... Le dispiace di non essere venuta» dissi semplicemente e tolsi la giacca
«Se volete accomodarvi è pronto» la madre di Wonho sorrise e andammo a sederci a tavola, uno di fronte all'altro
La donna ci servì il pranzo e iniziammo a mangiare subito dopo.
«Com'è venuta questa zuppa?» domandò
«Mm... È davvero buonissima» risposi continuando a mangiare con gusto

Dopo circa una mezz'ora finimmo di mangiare e fu così che entrò il padre di Wonho dalla porta di casa, essendo appena tornato dal lavoro.
«Ciao Sveva» sorrise andando verso suo figlio
«Buongiorno» feci un piccolo inchino ricambiando il saluto
«Hey figliolo non regali niente a tuo padre?» domandò a quest'ultimo il quale si pietrificò e mi rivolse uno sguardo.
Si formò un nodo in gola che non mi permetteva di respirare e i miei occhi diventarono lucidi
«Scusate solo un attimo» dissi a fatica trattenendomi dal non scoppiare a piangere e mi diressi in bagno, sedendomi poi sul bordo della vasca.

POV'S WONHO
«Papà però!» lo sgridai leggermente e raggiunsi Sveva.
«Posso entrare?» chiesi a bassa voce bussando alla porta del bagno che era semichiusa.

POV'S SVEVA
«Sì...» dissi piano avendo appena finito di piangere, Wonho entrò e mi raggiunse sedendosi accanto a me.
«Perdona mio padre, non era a conoscenza del fatto-» si scusò
«Va tutto bene» abbassai leggermente il capo e lasciai scorrere sulle mie guance ancora qualche lacrima.
Lui mi alzò la testa e fece incontrare i nostri occhi poi con entrambi i pollici asciugò le mie lacrime. Spostò lo sguardo sulle mie labbra che stavo torturando con i denti.
«Scusami ma ho bisogno di questo» disse e non riuscì a capire il senso della frase e soprattutto a cosa si stesse riferendo perché posò le sue labbra sulle mie dando inizio ad un bacio.
Strinsi i pugni e mi lasciai cullare dai loro movimenti, coordinati e lenti.
Mi erano mancate tanto, mi era mancato sentire le sue labbra sulle mie...
Ci staccammo poco dopo per riprendere fiato e appoggiò la sua fronte alla mia.
«Tuo papà ti proteggerà anche da lassù... Sii felice perché sei davvero bella quando sorridi» disse accarezzando una mia guancia ancora umida e calda.
Sorrisi e lo abbracciai
«Grazie per essere mio amico e grazie per prenderti cura di me» la mia voce era bassa

­❛❛ Stuck ❜❜  WonhoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora