­❛❛ Stuck ❜❜ Wonho

• 40 • perdita di memoria

Cosa stava succedendo? Era per caso un sogno quello? Ma soprattutto chi era la persona che stava pronunciando quelle parole?
...

Quella voce cominciò ad invadere la mia mente così leggera in quel momento tanto da oscurarla di nuovo
«Perché non apri gli occhi? Ti prego» continuava a dire quella voce, ma perché avrei dovuto fare tutto quello che mi stava chiedendo? Proprio non riuscivo a capire.
«Odiami fino alla morte»
Non ricordavo di essere mai stata una ragazza che trascinava i dispiaceri degli altri, anche se magari erano stati causati con tutto l'intento necessario per portare i due a litigare.
«Ti prometto che ricominceremo da zero» aggiunse poi e la sua voce nel frattempo si fece malinconica.
Perché avrei dovuto cominciare da zero con quella persona? Chi era? E perché era così triste?
Tutti quei punti interrogativi a fine frase cominciarono a risultare abbastanza inutili dal momento che nessuna risposta riusciva a giustificare una di quelle domande.
Presa dallo sconforto lasciai cadere la mia anima di nuovo nell'oscurità più buia.

POV'S WONHO
Già sapevo che tutte le parole pronunciate fino a quell'istante si sarebbero perse nel nulla senza arrivare alla persona interessata.
Continuai a stringere la sua mano ed accarezzarne il palmo pallido con il pollice.
Non avevo intenzione di andare a casa, non avevo mangiato certo, ma rimanere con lei in quel momento era più importante.
Non sapevo nemmeno che ore fossero, ma bastò spostare le enormi tende davanti a quelle finestre scure per capire fosse notte, forse le dieci o le undici. Non aveva importanza, sarei rimasto con lei fin quando non si sarebbe svegliata.
Portai la testa sulle sue gambe e chiusi gli occhi per colpa della stanchezza.

Il mattino dopo mi svegliai abbastanza riposato. Erano le otto e mezza e il sole già splendeva alto nel cielo segno che l'estate sarebbe arrivata al più presto.
Spostai lo sguardo sul comodino accanto al letto, attirato da una merendina confezionata, un semplice plumcake farcito con il cioccolato.
Non ricordavo di essermi alzato per avvicinarmi a una di quelle macchinette se non per andare in bagno.
La vibrazione del telefono, in quel momento nella tasca della felpa, mi riportò alla realtà.
Sullo schermo apparve un messaggio da parte di Minhyuk e non esitai ad entrare nella chat e leggere cosa mia aveva scritto.

“so che non rispecchierà i tuoi gusti di spuntino, ma era l'unica cosa che ieri sera potevo comprare con quei pochi soldi che avevo con me. Mangiala senza pensarci troppo... Rimanere a stomaco vuoto sarebbe ancora peggio e non ti aiuterebbe di sicuro"

Era la prima volta che ricevevo un messaggio del genere da lui e devo aver di sicuro sorriso dopo averne letto il contenuto. Dopotutto aveva ragione, quelle merendine non rispecchiavano il mio concetto di snack salutare, ma in quel momento rappresentava la mia unica salvezza. Il mio stomaco emetteva dei grugniti insopportabili e una forte sensazione di nausea mi colpì all'improvviso.
Mangiai quel dolcetto con gusto data la fame e il cioccolato si posava a perfezione sul palazzo... Non erano poi così male!

I giorni seguenti risultarono monotoni come se quello seguente fosse una replica del giorno precedente. In pratica la solita routine da ospedale: infermieri che entrano ed escono, medicine, flebo, musi lunghi, odor di metallo e di detergente... Avevo le narici impregnate di quegli odori troppo forti per me, non essendone abituato. Il mio umore sembrava peggiorare giorno dopo giorno e la scuola non aiutava di certo. Era necessario ricordare l'immensa quantità di verifiche e interrogazioni distribuite in modo non equo nel mese di maggio conosciuto anche come "il mese in cui sei obbligato a chiuderti in casa a studiare"
Mi stavo un po' lasciando andare con lo studio, non che fossi una cima, ma quel poco interesse da parte mia sembrava essere scomparso del tutto.
I ragazzi cercarono di convincermi a tornare a casa, ma nulla riuscì a smuovermi da quel luogo.