• 41 • ricordi che tornano

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«Ehm... Ci conosciamo?» mi chiese guardandomi
...

Nel sentire quelle parole mi bloccai all'istante e una forte fitta mi colpì al petto. Cosa stava a significare quella domanda? Cosa le stava succedendo? Avevo bisogno di qualcuno che mi spiegasse la situazione... Stavo per impazzire
Provai ad aprire la bocca, senza emettere alcun suono, quando Minhyuk interruppe ogni mia intenzione.
«Sveva, lui è Hoseok anche se preferisce farsi chiamare Wonho» disse il biondo indicandomi e la ragazza sorrise
«Piacere, io sono Sveva» pronunciò lei timidamente e mi ritrovai costretto a ricambiare quel sorriso anche se in realtà non ero nella giusta condizione per poter sorridere.

POV'S SVEVA
Mi ero leggermente rattristata nel vedere la sua tristezza e sorriso scomparire.
Ero davvero così crudele come pensavo di essere?
«Ti accompagno in camera mia, ci sono anche gli altri miei amici» mi prese per il polso Minhyuk tirandomi leggermente, lasciando Wonho il quale rimase lì in salotto con lo sguardo perso verso la nostra immagine.
«Ragazzi!» gridò il biondo aprendo la porta
«Lei è una mia amica, si chiama Sveva» mi fece entrare e gli altri ragazzi si alzarono dal letto mostrando sguardi confusi.
«Stai bene finalmente!» esclamò un ragazzo davvero alto con i capelli scuri ed io annuì timidamente
«Che bello riaverti con noi» disse un altro mostrando delle adorabili fossette.
«Ci eri mancata tanto» questa volta a parlare era stata una persona con una voce a me familiare, Wonho, il ragazzo di prima.
Ci aveva raggiunto e non me ne ero nemmeno accorta. Io mi girai a scatti arrossendo di colpo e abbassando la testa.
«Ragazzi ve la affido, vado a comprare alcune cose per la cena» riprese Minhyuk accarezzandomi una spalla e uscendo da quella stanza.
Mi sedetti sul quel letto tanto soffice e iniziai a chiacchierare con i ragazzi... Erano davvero molto simpatici.

POV'S THIRD PERSON
Si poteva benissimo capire quanto i ragazzi fossero confusi per colpa di quella situazione. Non riuscivano proprio a capire se il loro amico fosse serio o stesse scherzando, ma ci volle poco a capire si trattasse della verità data la sua espressione.
Era successo davvero... L'ipotesi dei dottori non si era smentita di una virgola: Sveva per colpa di quella caduta aveva perso la memoria e tutti i ricordi che la legavano a loro... Cosa ne sarebbe stato di tutti quei momenti, oramai andati persi, che avevano trascorso insieme? Nessuno sapeva cosa fare... Forse solo il tempo sarebbe stato in grado di rivelare le giuste risposte.
Dopo qualche minuto compresero e accettarono con fatica la situazione.
Dato che indietro non si poteva tornare, l'unica soluzione era creare dei nuovi ricordi che avrebbero fatto bene sia a loro che a lei.
Magari le avrebbero potuto parlare di chi erano veramente, che frequentavano la stessa scuola e classe, tutte le avventure passate dal campeggio al saggio scolastico. Questo magari avrebbe potuto stimolare la memoria della ragazza anche se le speranze erano davvero a bassi livelli.
Se non delle parole, cosa avrebbe potuto aiutarla?

POV'S WONHO
Non appena Sveva si unì agli altri io ne approfittai a raggiunsi in fretta Minhyuk, che era già sceso in cucina.
«Minhyuk» lo chiamai bloccandomi di colpo, lui si girò
«Sì?»
«Cos'è questa situazione?» gli chiesi abbastanza innervosito. Ero convinto fosse tutto un scherzo e fosse stato per davvero così non era di certo divertente.
«Wonho non c'è nient'altro da aggiungere. Sveva ha perso la memoria» arrivò dritto al punto senza girarci tanto intorno.
Io non aggiunsi altro, sembravo un blocco di marmo.
«Lo so, è doloroso, ma perfavore dobbiamo cercare di starle accanto e farle vivere il presente, tu compreso. Di sicuro questo l'aiuterà e si spera che la sua memoria torni ad essere quella di prima...»
«Mi stai raccontando tutto questo con il muso lungo quando fino a poco fa avevi il sorriso sulle labbra?» il mio tono di voce era tutt'altro che calmo, ero davvero infuriato. Gli andai incontro stringendo i pugni.
«Secondo te sono davvero felice di tutta questa situazione? Lo pensi davvero?» mi  domandò con gli occhi lucidi.
Minhyuk era un ragazzo forte e pieno di grinta, aiutava tutti e dava consigli per superare le peggiori situazioni, ma in realtà era davvero molto sensibile e quando si arrabbiava, l'unica soluzione per lui era piangere e sfogarsi. Sapevo benissimo com'era avere un nodo in gola.
«Per tutto il tempo in ospedale e il tragitto fino a casa ho cercato di tenere quel mio sorriso per non farle capire quanto in realtà stessi male. Lei era a pezzi, lo si poteva capire e la situazione non sarebbe di certo migliorata se avessi mostrato il mio muso lungo. Da te davvero non mi aspettavo un comportamento del genere» detto ciò si avviò verso la porta uscendo subito dopo.
Il tonfo di essa fece vibrare il mio cuore in una maniera indescrivibile e ci impiegai qualche minuto per potermi riprendere del tutto.
A passo lento e pesante tornai dagli altri i quali avevano già provveduto nel trovare un argomento di cui parlare con Sveva.
Mi sedetti su una sedia in un angolino di quella camera e li osservai, in particolar modo guardai ogni forma del corpo della ragazza di cui mi ero follemente innamorato. Certo aveva perso la memoria e tutti i bei ricordi con me, anche se nell'ultimo periodo tanto belli non erano e forse era una buona cosa li avesse dimenticati, ma i suoi atteggiamenti erano rimasti quelli di sempre. Carina, intelligente, timida e impacciata... Caratteristiche che mi avevano fatto perdere completamente la testa!

­❛❛ Stuck ❜❜  WonhoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora