• 24 • guai

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Quella sera mi addormentai senza pensare a nulla, solo con una voragine enorme dentro di me
...

La mattina dopo ritornai a casa mia aspettando l'arrivo dei miei.
Continuavo a chiedermi cosa mi portò a dirgli quelle amare parole, sapevo non fosse la verità, ma solo io potevo saperlo.
Da quel giorno io e Wonho non ci rivolgemmo più la parola, nemmeno a scuola, per fortuna... Non sarei riuscita a reggere più di un secondo il suo sguardo intrecciato al mio: sarei scoppiata a piangere come una bambina tra le sue braccia.
Esatto piangere, per me non era una novità e nonostante il dolore che potevo provare, di quanto male potevo stare, a Wonho sembrava non interessare nulla del mio stato: lui stava benissimo

Mercoledì 13 febbraio
Quel giorno non iniziò nei migliori nei modi la sveglia non suonò e così arrivai in ritardo a scuola di solo un quarto d'ora, per fortuna. L'unica cosa che potè alleggerire un po' la situazione fu l'ora di supplenza al posto di quella di storia.
Il resto della mattinata passò abbastanza veloce, anche se la presenza di Hoseok vicino a me rendeva il tutto più pesante e fastidioso in tutti i sensi.

Alla pausa pranzo scendemmo tutti insieme e cominciammo a chiacchierare un po' sulla lezione di lingua coreana e sulla spiegazione della prof.
Una volta preso il mio vassoio mi diressi verso il tavolo occupato dagli altri quando per sbaglio mi scontrai con qualcuno rovesciandogli il piatto di ramen addosso.
Nel raccogliere il pasticcio per terra mi accorsi della persona che avevo davanti: Lee Junho, il ragazzo più popolare e più amato della scuola, mi ero dimenticata di parlarne tempo addietro, ma quando si trattava di lui era sempre meglio cambiare discorso. Mi saliva il disgusto solo a sentire nominare il suo nome!

«Sei stupida? Sai quanto mi è costata questa camicia?» sbottò lui senza dare retta alle scuse che gli stavo rivolgendo
«Hai visto cosa hai combinato?» gridò poi facendomi sussultare
Tutte le parole che avevo voglia di urlargli contro erano sparite del tutto
«Non l'ha fatto apposta» disse Chang allontanandolo da me
«Ma guarda gli eroi che vengono a salvare la loro principessina» aggiunse il ragazzo nel vedere i miei compagni avvicinarsi a me
«E la vostra principessa mi comprerà un'altra camicia» sbottò spostando qualche spaghetto con il piede da terra
«Lei non comprerà un bel niente e ora se non ti dispiace avremmo cose più importanti di cui parlare» si intromise Jooheon tirandomi dalla felpa.
La nostra strada per quella mezz'ora si divise e noi tornammo di nuovo in aula per le due ore di economia.

In quell'ultimo periodo soffrivo spesso di capogiri così senza pensarci due volte decisi di chiedere alla prof di poter andare in bagno per rinfrescarmi un po'.
Appena misi piede fuori nel corridoio cominciai a sentirmi leggermente meglio; prima di dirigermi in bagno mi fermai davanti agli armadietti per controllare se ci fosse tutto dentro quando mi sentì prendere dalle spalle e girare brutalmente, sbattendo la schiena contro quella parete di metallo.

Stavo tenendo gli occhi chiusi e non potei vedere così la persona che avevo davanti, ma lo capì subito dopo: Lee Junho
«Cosa vuoi» dissi cercando di mantenere la voce stabile anche se avrei preferito di gran lunga piangere data la situazione, ma non volevo passare per una ragazza debole, anche se in realtà lo ero.
«Cosa voglio? Una camicia nuova, cara»
Si avvicinò al mio viso data l'enorme differenza di altezza
«Non posso permettermi una cosa così costosa»
«Ah no?! Qualche lavoretto allora ti potrà aiutare, non è vero? Sgualdrina?» sbottò con un sorriso in faccia
«Smettila» urlai dimenandomi dalle sue mani.
Lui mi guardò con sguardo schifato per poi spingermi per terra lasciando finalmente la presa dalle mie spalle, che potevo continuare a sentire.
Iniziai a massaggiare il punto in cui mi aveva tenuto stratta, guardandolo andare via.
Intanto le lacrime cominciarono a scendere senza che io le riuscissi a controllarle

POV'S WONHO
Non mi sentivo per niente tranquillo, con quel Junho non si può parlare in modo tranquillo e dato l'incidente avrebbe potuto farle qualsiasi cosa pur di ottenere quello che voleva.
Arrivai al piano terra e vidi quel ragazzo tener attaccata Sveva alla parete degli armadietti, ma non riuscì bene a capire quello che le disse.
Dopo qualche secondo lui si staccò spingendola per terra e dirigendosi verso la sua classe, dalla parte opposta alla nostra scalinata.
Quel gesto mi fece salire il nervoso in gola: avevo voglia di spaccare la testa a quel delinquente.
Tornai poi in classe

POV'S SVEVA
Corsi in bagno e mi appoggiai al lavandino per sorreggermi: le gambe mi tremavano ancora e le lacrime continuavano a scendere offuscando la mia vista
Tutto mi riportava a quella sera e tutto ciò mi faceva stare così male!
Mi bagnai i polsi e la faccia, riprendendomi un poco e tornai poi in classe.
Per fortuna la professoressa fu impegnata nell'interrogare una mia compagna per farle recuperare una verifica, così non mi chiese nulla del mio ritardo.
Una volta ritornata al mio banco Wonho cominciò a guardarmi ed io cercai di tenere la testa basta per non far trasparire i miei occhi gonfi e rossi, cosa che feci anche una volta ritornata seduta al mio posto permettendo a qualche ciocca di capelli di cadere morbida lungo le tempie.
Mi sentivo in imbarazzo...

POV'S WONHO
Volevo vedere cosa era in grado di inventarsi...

POV'S SVEVA
«Ti eri persa?» chiese continuando a fissarmi
«Non sono affari tuoi» gli risposi riaprendo il quaderno sotto al mio naso
«È successo qualcosa?»
Era tornato più serio di prima.
«No sono solo andata a rinfrescarmi un po' il viso. Tutto qua» sbottai secca appoggiando il viso sul palmo della mano

Non volevo uscisse fuori cosa mi accadde qualche minuto prima con quel ragazzo...

POV'S WONHO
Certo che era proprio brava a mentire...

POV'S SVEVA
Le due ore di economia passarono abbastanza veloci e una volta aver salutato gli altri mi diressi alla fermata.
Dopo circa venti minuti riuscì a mettere di nuovo piede in casa mia.
I miei erano dovuti di nuovo partire per il lavoro di mio padre e questa volta sarebbero dovuti rimanere fuori casa per circa una settimana.
Ormai mi ero abituata a rimanere da sola.
Feci velocemente i compiti e poi uscì per svolgere qualche commissione.

POV'S WONHO
Durante il tragitto verso casa incontrai Junho in compagnia di un altro suo compagno e la voglia di alzargli le mani raggiunse dei livelli indescrivibili.
«Lee Junho!» gridai, lui si girò e nel vedermi fece qualche passo avanti lasciando indietro il suo amico.
«Cosa vuoi Hoseok?» mi chiese incrociando le braccia al petto
«Cosa voglio? Non ti azzardare più a trattare in quel modo Sveva. Hai capito?»
«Come osa intromettersi nelle mie faccende?» si chiese girandosi verso il ragazzi a fianco a lui, un certo Park Daesung
«Sei il primo che osa intromettersi nei miei affari sai, Shin Hoseok?» disse
«Guai a te» sbottai prendendolo dal colletto di quella sua giacca color petrolio.
Lui non ci pensò due volte e mi mollò un pugno dritto sul naso colpendo anche le labbra così per restituirgli il favore iniziai a colpirlo anche io.
Finimmo per picchiarci, la cosa bella?
Cominciò anche il suo amico a colpirmi e ci impiegarono davvero poco per mettermi a ko, nonostante i miei muscoli non fossero poi così malvagi.
Per nostra fortuna non ci vide nessuno altrimenti non ce la saremmo scampata così bene soprattutto per quanto poteva riguardare lui!
Ogni parte del mio corpo faceva male partendo dal fianco fino ad arrivare agli zigomi che non sentivo più.
Mi sedetti a terra in quel piccolo vicolo e appoggiai la testa alla parete provando a non pensare ai miei lividi.

POV'S SVEVA
Uscì verso le 17:30 e mi fermai prima nella panetteria a cinque minuti da casa mia quando ad un certo punto mi sentì chiamare, la voce era molto bassa e debole così iniziai a guardarmi intorno per cercare di capire meglio la provenienza di quel verso.
Dopo un po' riuscì a vedere una persona accasciata a terra nel vicolo subito dopo alla via dove mi trovavo in quel momento.
Andai nella direzione di quella persona aumentando leggermente il passo e più mi avvicinavo e più quella persona prendeva le sembianze di un ragazzo a me noto... Wonho
...

ANGOLO AUTRICE
Perdonatemi se questo capitolo non sarà il massimo, ma tra la scuola e il resto, mi trovo abbastanza incasinata anche con le idee. Vi chiedo pietà e commentate tranquillamente se avete qualche parere o semplicemente dicendo come vi è sembrato il capitolo.
D'ora in poi aggiornerò sempre il mercoledì perché mi è più comodo.

S💗

­❛❛ Stuck ❜❜  WonhoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora