• 2 • antipatia

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"E adesso chi sarebbe il babbeo mio caro Wonho?"

Mi sentivo in imbarazzo ma questa situazione venne poi interrotta dallo tossire della professoressa che, senza arrabbiarsi, invitò Wonho ad andarsi a sedere al suo posto. Io distolsi lo sguardo da lui iniziando a guardare il pavimento, ma presto la professoressa prese parola.

«Buongiorno ragazzi, come state? Spero abbiate trascorso bene le vostre vacanze e oggi volevo presentarvi una nuova compagna. Mi raccomando siate gentili con lei» andandosi a sedere.
Io feci un passo avanti per poi alzare lo sguardo
«Ciao mi chiamo Park Sveva e spero di poter fare amicizia con tutti» sottolineando soprattutto l'ultima parola, andai poi a sedermi vicino alla mia compagna.

Il nostro banco si trovava in terza fila sull'ala sinistra della classe mentre dall'altra parte c'era Wonho da solo. Il suo banco rimaneva di una fila più avanti del nostro e così incominciai a guardarlo, provando nei suoi confronti sempre più odio; ad un certo punto sentì due dita picchiettare sulla mia spalla destra.
Era Kiary, così decisi di girarmi
«Dimmi» la esortati a parlare a bassa voce
«Non ti ha tolto gli occhi di dosso» aggiunse lei e un ghigno si formò sul suo viso
«Ma chi?» chiesi poi io, anche se sapevo a chi si stesse riferendo

Volevo fare la vaga...

«Ma come chi! Wonho!» si mise a ridere
«Si vede che si è pentito dell'accaduto di prima dato che la babbea dovrà passare un anno nella sua classe!» ripresi a guardarlo per poi ritornare a posare lo sguardo sulla superficie disegnata del mio banco.
Lei non rispose e si limitò a sorridere.

La lezione passò abbastanza in fretta, mi stupii di questo.
«Wonho porta la nuova ragazza a fare il giro della scuola» disse ad un certo punto la professoressa, sobbalzai per poi guardare il diretto interessato il quale mi guardò con una strana espressione.
Capì quello che avrebbe voluto dirmi così mi alzai dirigendomi nella sua direzione per poi uscire dalla classe.

Il silenzio regnò per tutto il tragitto fin quando non arrivammo nell'atrio e iniziò a parlare.
«Da questa parte c'è la palestra, se sali le scale vai ai vari laboratori. Poi di qua c'è la mensa, in fondo a sinistra c'è la presidenza e la segreteria. Mentre se ritorn
Era abbastanza scocciato di svolgere quel piccolo compito, lo si poteva capire dal suo tono di voce così decisi di interromperlo
Ero parecchio infastidita!

«Ascolta lascia perdere tutta sta spiegazione che stai facendo velocemente»
Lui si girò iniziando a guardarmi
«Chiederò a Kiary, lei sì che ne avrà voglia. Grazie comunque» conclusi incamminandomi per ritornare in classe ma poi mi resi conto di aver dimenticato una cosa da fare.
Feci qualche passo indietro

«Comunque piacere 'babbea'...» sottolineando il soprannome che lui stesso mi aveva dato quella mattina. Feci un sorrisetto per poi ritornare sui miei passi lasciando così Wonho nell'atrio. All'improvviso mi sentii prendere da un braccio con forza e mi ritrovai in un batter d'occhio contro la parete del corridoio. Aprì gli occhi che avevo chiuso per lo spavento e mi ritrovai Wonho davanti, il quale mi stava tenendo ferma tra il suo corpo e il muro.
Non sembrava per niente felice data la sua faccia.
«Si vede che non mi conosci abbastanza e ti avviso già che certi comportamenti non mi vanno molto a genio. Tu hai incominciato con il piede storto. Vedi di non fare la simpatica con me, hai capito?» disse avvicinandosi al mio viso.
Le guance cominciarono a scaldarsi per la situazione imbarazzante che si creò, così abbassai lo sguardo, ma ritornai a guardarlo con il nervoso a livelli altissimi.
Nessuno oltre a lui, aveva mai osato parlarmi in quel modo e non avevo voglia di passare per la ragazza che ascolta e rimane in silenzio, proprio per niente
«Quindi stanno tutti a tuoi ordini qua dentro? Fammi capire» gli chiesi guardandolo negli occhi
«Non credo di debba interessare. Vedi di stare molto attenta» ribadì lui avvicinandosi ancora di più, ma si allontanò subito, lasciando anche il mio braccio sinistro che aveva tenuto tra la sua mano fino a poco prima

«Ora se permetti finisco di farti vedere questa parte di scuola» disse mostrando il luogo nominato da lui.
Si incamminò verso le scale che conducevano al piano superiore, ma io non mi mossi di un centimetro. I miei occhi non riuscivano  a staccarsi da lui e vari pensieri cominciarono ad animare la mail a testa.
Era un ragazzo davvero carino e non gli avrei mai abbinato un comportamento come quello mostrato.
Non sapevo davvero se esserne arrabbiata o nervosa.

«Babbea ti vuoi muovere? Non ho tutto il pomeriggio!» disse quasi gridando interrompendo così quel mio stato di trance

L'avrei preso volentieri a schiaffi!

Dopo tre quarti d'ora abbondanti ritornammo in classe, entrai io per prima seguita da lui.
Kiary non perse l'occasione di farmi l'interrogatorio e io mi limitai a raccontarle a grandi linee quello che Wonho mi mostrò, non soffermandomi sui dettagli e sull'accaduto.

Si susseguirono due ore buca e venne a farci supplenza una professoressa di metodologia la quale decise di farci fare un lavoro per permettere alla classe di sapere qualcosa su di me e viceversa.
Ci sistemammo in cerchio.
Iniziai io con il giro delle presentazioni, essendo la nuova arrivata; sul viso dei miei compagni era presente un enorme sorriso e vidi alcuni indicare la mia chioma rossa.
Parlai così delle mie origini, del motivo del mio trasferimento e dei miei lineamenti occidentali poiché mi vennero poste diverse domande da quasi tutta la classe

«Hai davvero un bel colore di capelli» disse ad un certo punto un ragazzo dal viso magro, facendomi arrossire.
Non ricordavo il suo nome, eppure si era presentato pochi secondi dopo che ebbi terminato il mio discorso.
Doveva chiamarsi Minhiug... Minshiuk... Ah ecco Minhyuk!
Lo ringraziai mostrando un piccolo sorriso

Arrivato il turno di Wonho accavallaii le gambe e rizzaii le orecchie per concentrarmi meglio su quello che avrebbe detto.
Lui fu l'unico che si limitò a parlare dei suoi hobby, della sua città natale e dello stretto rapporto che aveva con alcuni compagni.
Erano davvero molto carini e sembravano simpatici e disponibili

Finite le due di supplenza suonò la campanella dell'intervallo e scesi a fare un giro con Kiary la quale mi accompagnò a prendere la divisa in segreteria; ne approfittammo per parlare un po', quando ad un certo punto mi fece una domanda interrompendo il silenzio che si era creato.
«Tu hai un migliore amico?»
Sentendo quella frase mi bloccai poiché mi si formò un nodo in gola
«Sì. È anche lui di Daegu e mi manca parecchio»
In quel momento le parole uscivano da sole dalla mia bocca poiché la mia testa vagava già nei ricordi dell'estate passata con Tae, lui... Il mio migliore amico.
Un ragazzo d'oro in grado di farti sempre stare bene, anche nei momenti più seri riusciva a strapparti un sorriso.
Mi sarebbe mancato parecchio.
Ricacciai indietro le lacrime che minacciavano di scendere e ricambiai la domanda
«Tu invece?»
Lei annuì
«Chi è il fortunato?»
«È uno dei nostri compagni. Il suo nome è Im Changkhyun, ma preferisce farsi chiamare Chang o IM. Avremo presto occasione di passare del tempo insieme per farvi conoscere meglio, non preoccuparti»

Arrivò la pausa pranzo e decisi di scendere da sola in mensa. Dopo aver preso il vassoio andai a sedermi in un tavolo vicino alla cucina dove venni poi raggiunta da Kiary in compagnia del suo migliore amico.
«I am what I am. Im Changkhyun, piacere» disse facendo un inchino ed io
sorrisi, per la frase da lui pronunciata

«Chiamami pure Chang» aggiunse fecendomi l'occhiolino.
...

ANGOLO AUTRICE
Annyeongaseyo!
Ecco a voi il secondo capitolo.
Ditemi cosa ne pensate e lasciate una stellina. Prossimo aggiornamento...
Sabatooooo !!!!

chia5sos è un onore averti nella mia prima Fanfiction!
Dovresti andarne fiera di avere un migliore amico come lui 😏

Alla prossima 😘

S💗

­❛❛ Stuck ❜❜  WonhoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora