Le stragi erano pane quotidiano per i Gemelli. Capitava ormai una volta ogni quattro mesi di dover sterminare qualche base nemica o di doversi introdurre ad un evento pieno di persone importanti che si erano schierate dal "lato sbagliato".
Eppure la ragazza sentiva qualcosa di diverso mentre da uno dei finestrini dell'aereo privato del padre guardava Valdez passare sotto di loro, sempre più vicina.
All'orizzonte si poteva già scorgere la base nemica, a diversi chilometri di distanza dalla città vera e propria.
Sarebbero arrivati a casa del nemico a piedi, come se quella fosse stata una semplice visita di cortesia.
Sweeney sembrava entusiasta, come ogni volta, di avere sulla coscienza altre vite relativamente innocenti grazie al potere dei figli.
Il Gemello, da parte sua, pensava solo a concentrarsi su ciò che stavano per fare, preparandosi psicologicamente all'immensa quantità di soldati che si sarebbero trovati davanti una volta arrivati alla base di Valdez.Non si poteva dire che la sorella stesse affrontando la situazione con altrettanta concentrazione e serenità.
Nella sua mente si ripetevano le immagini degli ultimi attimi di vita di quel coraggioso soldato che aveva lottato per la vita dei Gemelli Medusa fino all'ultimo istante e di quella stessa mattina, quando Ivanov l'aveva abbracciata prima che lei partisse per sempre.
Quei soldati che lei stava andando ad uccidere erano proprio come Liam e Pietro, e quel pensiero non l'aiutava di certo in quell'impresa.
Era una Gemella, era nata per uccidere, non si sarebbe di certo tirata indietro dopo tutto quel tempo passato a "perfezionare" la propria persona, i propri poteri e annullare più limiti possibile.Quasi non si accorse che la Firework 548 aveva toccato il suolo statunitense, finché la voce del pilota personale del padre non l'annunciò.
I motori si spensero e l'eliveivolo si fermò sulla neve fredda e gigiolina che formava una distesa gelida tra Valdez e la Base 372 dello S.H.I.E.L.D.
Sweeney prese personalmente con sé i due giovani e i tre, nei consueti mantelli questa volta bianchi per i gemelli, si posizionarono sulla pedana aspettando che essa toccasse terra per scendere.
La base nemica ora sembrava molto più vicina, a forse quindici minuti a piedi da dove si trovavano.
Anche se i Gemelli sapevano per esperienza che la neve tendeva a ingannare, confondendo le distanze all'occhio umano.
Ma il loro non era un semplice occhio umano, il che rendeva quell'illusione meno "efficace" con loro.
-Pronti ragazzi?- chiese a voce bassa Sweeney, sorridendo da sotto il proprio cappuccio color pece.
Le teste dei due ragazzi si mossero contemporaneamente in segno di conferma e i tre cominciarono a camminare verso i nemici.Mentre andavano letteralmente incontro alla guerra i due Gemelli cominciarono a stabilire il legame empatico che gli permetteva di fondere pensieri ed emozioni, rendendo più efficace e letale il loro sguardo combinato.
Quando si trattava di pochi uomini, sotto la ventina, gli bastava aprire gli occhi tanto famosi per falciare le vite nemiche, ma trattandosi di un'intera base avevano bisogni di una spinta in più. Perciò era indispensabile il legame tra i due.
La base era sempre più vicina e l'acuta e sovrumana vista dei due fratelli gli permetteva già di scorgere le sentinelle che stavano a guardia dell'entrata. Ancora pochi metri e li avrebbero avvistati, facendo scattare l'allarme e gettandosi così nelle braccia della morte.
Tutti i sensi della Gemella erano allerta, tanto che riusciva quasi ad udire persino il rumore inesistente alle orecchie umane che provoca la neve sciogliendosi, un suono che nemmeno il miglior udito poteva cogliere.Alla base le sentinelle li avvistarono e l'allarme partì, facendo suonare le sirene appena udibili a quella distanza.
Sotto le maschere entrambi i Gemelli sorrisero.
La loro connessione si era stabilizzata, rendendoli come un'unica entità divisa in due corpi differenti. Non erano più due ragazzi, ma una presenza sola.
Dalla mente del ragazzo erano spariti i dubbi sul controllo che la sorella stava cominciando a sviluppare sulla propria voce e in quella della ragazza i ricordi di Liam Madison e Pietro Ivanov sembravano non essere mai esistiti.
Ad aprire il piccolo gruppo, Sweeney sorrideva in quella maniera che non lasciava presagire nulla di buono, mezzo volto coperto dal cappuccio nero.Le porte della base americana si spalancarono e i soldati cominciarono a correre fuori, fermandosi in formazione con i fucili spianati e puntati verso le tre figure.
O meglio, verso la figura.
Il piano di James C. Sweeney aveva funzionato alla perfezione e la base aveva avvistato solo lui, un punto nero nell'immensità della neve dell'Alaska. Ma i Gemelli alle sue spalle, completamente bianchi dalla testa ai piedi, erano come mimetizzati nel candore dell'inverno, anche grazie ad un gioco di prospettiva e all'assenza di ombre sul terreno nevoso.
E quando i soldati si resero conto di quella trappola era ormai troppo tardi e i generali avevano già chiuso tutte le porte, posizionandosi davanti alla propria divisione.Sweeney e Gemelli al seguito si fermarono a circa sette metri dallo squadrone militare più vicino.
-Arrenditi Sweeney!- urlò quello che doveva essere il capo della base, con coraggio e forza.
Il diretto interessato sorrise malignamente, abbassandosi il cappuccio così che tutti i soldati potessero vedere il ghigno deformato ulteriormente dalla cicatrice tanto famosa.
-Voglio.- disse, facendo una pausa drammatica dopo la parola. -Che il mio viso sia l'ultima cosa che vediate.-
Il generale gridò un ordine e cinquecento grilletti vennero premuti contemporaneamente. Cinquecento pallottole partirono nella direzione di Sweeney che, con un semplice sorriso di compassione verso gli attaccanti, indietreggiò in modo che fossero i Gemelli davanti a lui e non viceversa.
Un urlo si alzò da più parti dello schieramento quando si resero conto che il Gemello non portava la maschera, gli occhi gialli che brillavano verso di loro.I cinquecento proiettili si bloccarono a mezz'aria, facendo poi retromarcia e tornando intatti nella canna del fucile che li aveva sparati.
E solo allora anche la Gemella aprì gli occhi, rivelando le iridi leggermente più verdi di quelle del fratello e che presentavano una nuova sfumatura rossa nell'iride sinistra, che solo i più vicini riuscirono a cogliere.
L'intero esercito si immobilizzò, la pelle si increspò diventando grigiastra, simile alla pietra.
Poi più di cinquecento corpi si sgretolarono come fossero fatti di sabbia, ricadendo sulla neve fredda che si mischiò alla polvere, rendendo il suolo ancora più grigiastro di prima.
Tra loro e la base non rimanevano che cinquecento fucili, ancora carichi.
Sweeney sorrise, alzando nuovamente il cappuccio mentre i figli rimettevano le maschere sul volto.
-Bene cari.- li chiamò l'uomo, voltando le spalle alla distruzione che i due giovani avevano appena compiuto.-Si torna a casa.-
Wakanda
Allora, belle persone
Abbiamo finalmente visto i Gemelli all'opera su un intero esercito, in quella che è la loro specialità.So che questi primi capitoli possono sembrare un po' lenti, ma molte di queste cose saranno molto importanti avanti e alcuni momenti precisi saranno essenziali per la storia.
Tenete duro ancora qualche capitolo e finalmente arriveranno i nostri mitici Avengers ;)
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||Progetto Gemelli Medusa|| ✅
Fanfiction"Tra le schiere dell'Hydra era nato un modo di dire: qualora vedessi due maschere guardarsi, eri già morto." →|Pre - durante "Avengers: Infinity War"| [#1 in "Supereroi" ; 27 Dicembre 2018] [#2 in "Tony Stark" ; 30 Dicembre 2018] [#3 in "Twins" ; 30...