Capitolo Diociotto

3.1K 174 33
                                    

-Trovato niente?- domandò speranzosa Natasha, quando Bruce Banner e Clint Barton comparvero dalla via nella quale erano spariti circa quaranta minuti prima.
Occhio di Falco scosse la testa desolato.
-Non è rimasta anima viva.-
-E avremmo fatto la stessa fine, riuscite a crederci?- mormorò Banner, lo sguardo perso tra le macerie intorno alla scena del combattimento, dove numerosi cumuli di cenere coprivano armi e a volte vestiti o accessori. Poco distante da loro un orologio d'oro luccicava in mezzo ai resti di uno dei soldati di Sweeney.
-Positività dottore, è tutto ciò che ci resta.- lo richiamò Steve Rogers una decina di metri più in là, uscendo dal relitto bruciato dell'eliveivolo sul quale stavano viaggiando i Gemelli prima che tutto si sconvolgesse in tal modo e così in fretta.
-Dov'è Tony?- gli chiese la Vedova Nera, avvicinandosi al biondo.
-Lui e il ragazzino sono andati a fare un giro nella parte est della città.-
-Smettila di chiamarlo ragazzino, merita più rispetto.- lo riprese Banner, il tono calmo e con una sorta di inflessione paterna.
A Steve non serviva un genio come Tony Stark per capire che Bruce sapeva bene come ci si sentisse ad essere sottovalutati in base ad un fattore per il quale non si può fare niente e trovò bello che cercasse di aiutare il giovane Spider-Man laddove nessuno aveva aiutato lui.

-La zona nord è vuota.-
Falcon interruppe la conversazione, atterrando al fianco di Steve e ritraendo le ali nello "zaino" sulla schiena, guardando gli altri tre attraverso gli occhiali dalle lenti rosse. -Non...non è sopravvissuto nessuno.-
-Non ho mai visto qualcuno stare così male.- commentò Natasha. -È come se avesse provato talmente tanto dolore da non riuscire più a contenerlo dentro di sé...-
-Fidati, ho già visto quel tipo di dolore.- ribatté Barton sedendosi su una roccia abbastanza grande.
Natasha lo guardò interrogativa, ma lui non spiegò altro, mentre tentava di levare dalla mente l'immagine del ragazzo che cadeva a terra morto e l'energia della ragazza che disintegrava centinai di soldati Ultron in una sola volta.
-Erano solo ragazzini...-
-Erano armi letali da guerra.- ribatté duro Sam. -Se non fosse per il colpo di Clint...-
-Aspetta, tu hai ucciso il Gemello?- chiese Natasha, girandosi verso l'amico.
-Cosa? No, assolutamente no! Non potrei mai farlo dopo...- le parole gli morirono in gola, mentre per la seconda volta il volto di quel gemello gli affiorava nella mente.
"Questo ti era sfuggito?"

Natasha lo guardò preoccupata, distogliendo poi l'attenzione da quella parte di argomento.
-E allora di chi era la freccia che ha ucciso il Gemello?-
-Non ne ho idea e non so se voglio davvero saperlo.- dichiarò Rogers, mettendo così fine alla conversazione.
Il ridotto gruppo di Avengers si ravvivò piano piano ogni volta che uno dei compagni tornava dalla propria spedizione nella vana speranza di trovare qualche sopravvissuto o addirittura la ragazza stessa.
-Non può essere andata lontana, non ha più un posto dove andare.- commentò Wilson dopo che anche Thor ricomparve dalle vie silenziose della città fantasma.
-Quando non hai più una casa, qualunque posto lo diventa.- rispose il dio, appoggiando il magico martello a terra e sedendosi insieme ai compagni sulle macerie della piazza. Ora mancavano solo il "bimbo ragno" e l'Uomo di Latta all'appello.
-Molto profondo, ma non è ciò che ci serve adesso.- commentò Steve, passando lo sguardo sui compagni.
-Credete che Strange riesca a trovarla con uno dei suoi abracadabra da stregone?- chiese Sam, mentre scrutava il cielo con gli occhi socchiusi alla ricerca della figura di Iron Man.

-Non sono abracadabra.- lo corresse una voce ovattata alle sue spalle e tutto il gruppo si voltò verso la tuta metallica tanto familiare che si apriva a mostrare la figura di Tony. -In ogni caso non è una brutta idea.-
-Potremo chiedere anche a Wanda, o a Visione. Più siamo meglio è, no?- chiese speranzoso Banner, cercando l'approvazione dei compagni.
-Wanda lasciatela fuori, almeno finché non troveremo la ragazzina.- parlò Clint, dopo diversi minuti che stava zitto, nel suo angolino a giocare con una delle frecce.
Nessuno ribatté, mentre tutti collegavano finalmente i riferimenti precedenti alla storia tragica dei gemelli Maximoff.
-Dov'è Peter?- chiese Steve, cercando di cambiare argomento, ma senza riuscire a levare quella sorta di peso che si era aggiunto a tutte le altre preoccupazioni nei cuori degli eroi.
-Oh il bimbo ragno sta facendo un giretto a sud. Ha trovato una pizzeria in fiamme e si è divertito a spegnerla, così gli ho permesso di sgrafignarne una scatola. Starà mangiando su qualche tetto.- disse Tony e l'immagine del giovane Spider-Man seduto su un cornicione a mangiare pizza risollevò di un poco il morale collettivo, anche se sarebbe servito molto più di un aracnide goloso per far tornare leggeri i cuori degli Avengers.

-Credete sia stata una buona idea attaccare in quel modo?- chiese Bruce, giocando con i polsini della sua camicia elegante, lo sguardo basso sui mocassini di pelle nera che indossava.
-Non potevamo sapere che si sarebbero schiantati sulla terra, eravamo in pieno mare quando siamo entrati.- rispose Rogers, più per auto convincere se stesso che il resto del gruppo.
-E per quanto riguarda il massacro...-
-Negli archivi non si parlava di un urlo mortale.- intervenne Tony. -Sguardo omicida, tecniche impeccabili, outfit da brividi, ma niente grido killer.-
-Non credo che qualcuno possa parlare di un urlo assassino se l'ha sentito.- fece notare il dottor Banner.
-Effettivamente...-
-Resta il fatto che ha ammazzato un'intera città.- ricordò loro Tony.
-E uno dei maggiori boss dell'Hydra.- aggiunse Clint, con evidente irritazione verso i commenti di Stark.
-Perché la stai proteggendo? Ha tentato di ucciderti!- chiese alterato il diretto interessato.
-Le persone cambiano!-
-Smettetela.- intervenne Natasha, attirando tutti gli sguardi su di sé.
-Clint, non tutti sono come Wanda Maximoff, non puoi dare per scontato che la perdita del fratello non renderà la Gemella un'arma ancora più pericolosa.-
-Sono d'accordo con Romanoff, dobbiamo andarci piano con lei.- annuì Steve.

Clint tornò nel suo angolo, passando un panno preso da qualche parte sul proprio arco.
Tony sospirò profondamente, il volto stanco e sconvolto da tutti gli avvenimenti recenti.
-Beh, direi che ora dovremmo...- la sua voce fu coperta da quella di Friday.
-Signore ha una chiamata in arrivo da Peter Parker.-
-Il bimbo ragno? Mettilo in vivavoce.-
Gli Avengers si voltarono verso la tuta, mentre gli occhi della maschera si illuminavano e la voce di Spider-Man si riversava fuori dalla macchina.
-Signor Stark.-
-Peter che succede?-
-Dovete venire subito. L'ho trovata.-





Wakanda
Ush, ho combinato un bel casino neh?
I prossimi due capitoli saranno dal punto di vista di Peter che, come si è capito, ha trovato la Gemella.
Aspettatevi del disagio, è pur sempre Peter.

Vero che mi volete ancora bene, anche se ho ucciso Elijah?

||Progetto Gemelli Medusa|| ✅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora