-Sei pronta?- gridò la familiare voce, da qualche parte alla sua sinistra.
-No!- rispose lei, tentando di superare l'ululato del vento con la propria voce.
-Perfetto!- rispose la medesima voce, sempre urlando per il suo stesso motivo. -Al mio tre si salta.-
La ragazza deglutì rumorosamente, stringendo le mani sulle bretelle dello zainetto che avrebbe dovuto salvarle la vita.
-Uno...-
Avrebbe voluto gridare, oppure chiudere gli occhi e scoprire di trovarsi in un sogno allucinante ma assolutamente irreale. Si sarebbe anche accontentata di rintanarsi nell'angolino dell'aereo a cercare di far passare il trauma.
-Due...-
-Sam, non sono molto sicura di voler fare questa cosa.-
-Tre!-
Il ragazzo si lanciò di sotto, trascinando inevitabilmente con sé la ragazza al suo fianco, che non gridò terrorizzata per il semplice fatto che non riusciva ad aprire la bocca.
-Apri il paracadute!- le gridò Sam, un attimo prima di far scattare gli ingranaggi del suo zaino speciale e spiegare le ali di Falcon.
Paralizzata dalla paura com'era non sarebbe nemmeno riuscita a trovare l'anellino da tirare per aprire il paracadute, figuriamoci tirarlo.
Nella sua vita aveva provato cose veramente pericolose, ma quello andava contro ogni buon senso e una persona dotata di raziocinio le avrebbe dato ragione.
Peccato che i supereroi sembravano sempre perdere il proprio senso del pericolo acquistando i poteri.-Fermate tutto!-
Il vento si fermò di colpo, nello stesso istante in cui qualcosa la afferrava per lo zaino ancora compattato sulle sue spalle, tirandola su.
I motori si spensero e gli addetti dello S.H.I.E.L.D. uscirono dalla cabina di pilotaggio sbuffando, dichiarando che erano stufi e si prendevano una pausa caffè.
Mentre Evie veniva rimessa con i piedi sulla pedana di lancio, Sam planò verso terra, andando a fermarsi alla destra del Capitano e richiudendo con uno scatto metallico le enormi ali simili a quelle di un'aquila di latta.
-Così non ci siamo Evie.- gridò Rogers, una ventina di metri più sotto, guardandola dal basso.
La ragazza sospirò, ben consapevole che non c'erano.
Una mano si appoggiò sulla sua spalla, facendola girare verso il proprietario dell'arto.
-Ehi, è sempre difficile la prima volta.- disse Wanda, sfoggiando uno dei suoi sorrisi più confortanti.
-La prima volta? Ma se questa è la settima volta che si schianta!- rispose Tony gridando, prendendo poi un lungo sorso dalla tazza che teneva in mano.
-Così non è molto d'aiuto, signor Stark.- commentò appena udibile alla Gemella la voce di Peter, che si trovava da qualche parte nei ventisette metri sottostanti, pronto a prendere Evie al volo con una delle sue ragnatele in caso di Codice S, in cui la S stava per schianto.
E no, non significava che Peter avrebbe volentieri invitato Evie al ballo di fine anno, ma che se non la prendeva in tempo lei si sarebbe ridotta in poltiglia.
Ovviamente c'erano così tante misure di sicurezza e precauzione che la Gemella non sarebbe riuscita a raggiungere nemmeno i dieci metri dal suolo senza prima essere riacciuffata da qualcuno dei presenti.-Facciamo una pausa, ho sentito un'ala cigolare.- propose Sam, ottenendo l'approvazione del Capitano e facendo lasciare le postazioni anche agli Avengers.
-Avanti, ti preparo una cioccolata.-
Wanda le appoggiò una mano sulla schiena, mentre le due ragazze scendevano gli scalini che dal finto aereo per le esercitazione arrivavano al suolo sottostante, dove era atterrato Sam, sempre impeccabile.
-Passaggio?- domandò una voce, anticipando la comparsa della rossa maschera di Spider-Man a meno di due spanne dal viso della guerriera.
-Ti offendi Wanda?- chiese l'interpellata, ricevendo un affettuoso pugnetto sulla spalla e una risata cristallina da parte dell'amica.
-Si tenga forte signora Stack, il treno-ragno sta per lasciare la stazione.- blaterò Peter, facendo una capriola in aria per potersi mettere dritto a terra e passando un braccio intorno alla vita della ragazza dai capelli neri. Mentre quest'ultima rideva scuotendo la testa, il ragazzo sparò una ragnatela sotto alla pedana di lancio dalla quale poco prima si erano buttati Evie e Sam, descrivendo poi un ampio arco nel vuoto della stanza stringendo a sé la ragazza.
I due atterrarono davanti a Barton, che trasalì facendo un passo indietro quando si vide arrivare due ragazzini in costume davanti al naso.
-Quante volte vi ho detto di avvertire quando lo fate?- chiese portandosi in maniera melodrammatica una mano al petto.
Natasha gli tirò uno scappellotto sulla nuca passandogli vicino.
-E dai Clint, lasciali divertire, sono ragazzini.-
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||Progetto Gemelli Medusa|| ✅
Fanfiction"Tra le schiere dell'Hydra era nato un modo di dire: qualora vedessi due maschere guardarsi, eri già morto." →|Pre - durante "Avengers: Infinity War"| [#1 in "Supereroi" ; 27 Dicembre 2018] [#2 in "Tony Stark" ; 30 Dicembre 2018] [#3 in "Twins" ; 30...