-Sono Wanda Maximoff.-
La ragazza alzò la testa verso la nuova arrivata, guardando la sua figura avvicinarsi alla gabbia con una determinazione che fece quasi male al cuore della Gemella. Quella era la stessa determinazione che tutti descrivevano nel raccontare del loro primo incontro con i Gemelli Medusa, in particolare con la femmina.
E guarda come si era ridotta, abbandonata su un freddo pavimento a piangere per genitori di cui non ricordava nemmeno il volto e fratelli morti tra le sue braccia.
Wanda Maximoff si fermò solo una volta giunta davanti al vetro della cella e rimase a guardare l'altra ragazza che si alzava, ancora leggermente tremante, e tentava di ricomporsi.
La Maximoff non sembrò impaziente di ottenere l'attenzione della prigioniera, ma aspettò che la sedicenne dall'altra parte del vetro si legasse i capelli e tentasse di darsi un'aria altezzosa nella sua tuta nera, quella che portava la stella rossa ancora ricamata all'altezza del cuore.-Evie Stack, non è così?-
Evie guardò negli occhi la ragazza, senza proferire parola. Nella sua mente il ricordo appena rivissuto stava lentamente sbiadendo, cancellando ancora una volta quei rarissimi momenti di debolezza. Dopo diversi istanti la Gemella annuì. Da come Steve aveva parlato di quella ragazza sembrava che essa avrebbe segnato un punto di incontro molto importante tra la Gemella e gli Avengers; tuttavia l'ex assassina non vedeva un granché in quella ragazza che doveva avere solo un paio di anni più di lei e un'aria estremamente seria. Ecco, forse l'assenza evidente di un sorriso sui loro volti era l'unica cosa che le accomunava, ma alla guerriera pareva davvero troppo poco per costruirci un rapporto simile a quello che aveva con Peter.-So che il Capitano Rogers ti ha detto che avrei tentato di parlarti. E lui ha detto a me che tu non avresti risposto.- disse la ragazza, girandosi un anello intorno al dito, come per un tic diventato abitudine. L'altra ragazza non poté evitare di collegare quel comportamento al suo modo così frequente di sistemarsi i suoi amati guanti senza dita quando si trovava in situazione a cui non era abituata. In Portogallo le era capitato spesso durante i primi giorni passati insieme ai due cugini spagnoli, così determinati a stringere amicizia nonostante la pessima fama che i due Gemelli si portavano dietro da una vita intera.
-Io ci proverò comunque, Evie Stack, non sarà il tuo silenzio a fermarmi.-
Evie inarcò un sopracciglio in uno sguardo ironico, come a sfidarla. Non aveva ancora capito quale fosse lo scopo della ragazza, qual'era il reale motivo per cui l'avevano mandata lì così all'improvviso a "parlare". Ma sapeva che c'era un secondo fine a tutto ciò e aveva abbastanza esperienza e preparazione per rimanere costantemente in guardia. Non si fidava di quella ragazza sbucata, apparentemente, dal nulla; sentiva che era molto più forte di quanto desse a vedere. Era un pregio che lei conosceva bene, la sua intera formazione si basava sulla sottovalutazione di un combattente per diversi fattori. In un certo senso, era Wanda a scherzare con il fuoco, così pensava l'ex assassina, dalla sua parte del vetro.La Gemella decise di ripagare tutta quella determinazione e chiese alla propria cella all'avanguardia i suoi soliti fogli e una biro con la quale scrivere. Scrisse lentamente, volendo ancora mettere alla prova la pazienza della ragazza e capire fino a che punto era importante la sua missione. Quando ebbe terminato voltò il foglio, facendo leggere alla ragazza le poche parole che spiccavano sul foglio.
"Ti ascolto."
Wanda cominciò a fare avanti e indietro davanti alla cella, come per scaricare le emozioni mentre parlava.
-Vivevo in Sokovia, la mia patria natale. A differenza tua, io ero una ragazza normalissima. Nessun potere, nessuna diversità. Una come tante.- cominciò a raccontare Wanda, senza più guardare negli occhi la Gemella, come se improvvisamente anche lei temesse quelle iridi che, se l'avessero voluto, forse sarebbero ancora state in grado di ucciderla in un istante, prima che lei potesse dire il suo nome.
-Avevo un fratello. Si chiamava Pietro. Eravamo gemelli.- la sua voce tremò nel pronunciare il nome del ragazzo e all'ex assassina non servì altro per capire come sarebbe finita quella storia. Improvvisamente capì perché Wanda si trovasse lì, capì che quello non era un piano per estorcerle altre informazioni o per mettere ancora una volta alla prova la sua onestà. Quella ragazza aveva probabilmente una vita più simile alla sua di chiunque altro.
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||Progetto Gemelli Medusa|| ✅
Fanfiction"Tra le schiere dell'Hydra era nato un modo di dire: qualora vedessi due maschere guardarsi, eri già morto." →|Pre - durante "Avengers: Infinity War"| [#1 in "Supereroi" ; 27 Dicembre 2018] [#2 in "Tony Stark" ; 30 Dicembre 2018] [#3 in "Twins" ; 30...