||Intermezzo||

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-Voi che cosa?!-
-Ehi, ragazzino, calmati.-

Peter Parker si morse il dorso del dito indice, tenendo la mano chiusa pugno mentre faceva avanti e indietro con il telefono premuto contro l'orecchio. Sarebbe sembrato anche normale, se non fosse che quello che stava percorrendo nervosamente non era il pavimento ma il soffitto. Il sangue cominciava ad andargli al cervello e la cosa non lo aiutava a calmarsi.

-Siete andati a Quarteira senza di me?- esclamò Peter, forse un pochino troppo forte. Cercò di fare un respiro profondo, saltando giù dal soffitto e atterrando a gambe incrociate sul letto a castello.
-Era una missione urgente e Evie...- tentò di spiegare Tony Stark, venendo bruscamente interrotto per quella che era ormai la quarta volta per quella telefonata.
-Mi dica che non avete portato anche Evie.- chiese disperatamente Peter, sentendo l'autocontrollo sfuggirgli di mano come fosse acqua che scivolava tra le dita senza riuscire ad essere fermata.

-È un po' stanca, niente di che.- si difese Tony, senza rispondere davvero alla domanda di Peter.
Il ragazzo emise un verso disperato, pensando con sempre maggiore preoccupazione allo stato mentale della ragazza dopo quella spiacevole visita all'ultima base Hydra in cui aveva vissuto prima del Grande Inizio che Evie aveva affrontato con gli Avengers. Quel luogo doveva essere impregnato di ricordi che partivano dall'orribile vita che lei e suo fratello erano costretti a vivere, alla morte tragica del Gemello Medusa, tra le braccia della stessa Evie.

Peter non poteva pensarci, si sentiva girare la testa solo ad immaginare in che stato si trovasse Evie, senza che lui potesse fare nulla per lei.

-Comunque non ti preoccupare bimbo ragno, stiamo tornando. Questa sera saremo a New York e, visto che ci siamo, ti riportiamo a casa. Prepara le valigie e saluta tua zia da parte mia. Fai il bravo.-

Peter non riuscì a dire una parola mentre il signor Stark diceva quelle ultime parole veloci e chiudeva la chiamata prima di sentire una risposta da parte del ragazzino.
Peter rimase a guardare il muro davanti a sé senza vederlo davvero, cercando di mettere in equilibrio le emozionò riguardanti ciò che gli Avengers avevano affrontato in Portogallo più di una settimana prima e quelle che invece interessavano l'imminente incontro con Evie, proprio lì nella sua città.

Peter sospirò sonoramente, passandosi una mano tra i capelli.
-Le valigie.- si disse con poca convinzione, saltando giù dal letto senza un briciolo di allegria e con scarsa energia rispetto al suo solito, intenzionato a raccogliere le sue cose e avvertire May della sua improvvisa partenza.

Magari avrebbe potuto vedere Ned un'ultima volta prima di partire, giusto per salutarlo e dirgli che sarebbe tornato.

Magari questa volta con Evie.

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