-Ahi!-
-Sto cercando di fare il più piano possibile Pete, mi dispiace.-Seduto sul proprio letto nell'Avengers Tower, Peter Parker strinse i denti e serrò i pugni per resistere al dolore.
-Non è così insopportabile.- sminuì Evie, mentre faceva passare per l'ennesima volta la benda intorno al torace del ragazzo. In pochi potevano dire di aver visto Spider-Man senza maglia, ma Evie non poteva sapere di essere appena diventata l'invidia di una quantità molto alta di ragazzine follemente innamorate del supereroe rosso e blu.
-Questo lo dici tu.- borbottò il ragazzo, mentre l'amica fermava la benda sul fianco del ragazzo, prestando attenzione a fissarla bene per evitare inconvenienti.
Dopo l'irruzione alla base nemica i ruoli si erano invertiti, vedendo Evie come colei che si preoccupava e passava notti insonni vicino al letto del ragazzo, e Peter come il ferito, che sorrideva stancamente cercando di non pensare al dolore provocato dalla pallottola che era riuscita a bucargli il torace, se pur non gravemente.
-C'è di molto peggio.- ribatté lei con noncuranza, guardando soddisfatta la sua opera. Non aveva mai appreso nemmeno i fondamentali del pronto soccorso, ma era stata capace di fare un bel lavoretto con la ferita di Peter.
Il ragazzo invece aveva assunto un'espressione carica di rimorso, mordendosi il labbro inferiore in imbarazzo, avendo realizzato che era andato a lamentarsi di una piccola ferita con una persona che aveva i connotati rovinato per sempre dagli esiti di infiniti esperimenti infinitamente dolorosi e mal riusciti. Si sentiva parecchio egoista e ingrato, ma sembrava che Evie non la pensasse allo stesso modo e avesse anzi dimenticato completamente il suo commento.
Peter sperò fosse così.-Vedrai che guarirà in fretta.- lo rassicurò la ragazza, alzando lo sguardo sul viso dell'amico.
Le due paia di iridi -quelle verdi smeraldo e le altre marroni- si incontrarono come già in tante altre occasioni era capitato e Evie sorrise al ragazzo. Per quanto il vuoto che Elijah aveva lasciato nella sua vita fosse troppo grande per essere colmato, Peter stava occupando una bella parte di quello spazio.
Se avesse dovuto paragonare il suo stato emotivo ad un ponte, Peter era diventato il pilastro più importante, anche se lei non era sicura che fosse abbastanza resistente da sorreggere l'intera struttura.
-Come...come va con quello?- chiese Peter, distogliendo lo sguardo da quello di Evie.
Il sorriso della ragazza sfumò e il suo sguardo si incupì.
Nella base di Samara, dopo che la pallottola aveva colpito in pieno petto Peter, Evie era come impazzita, schiacciando la testa del soldato che aveva sparato sotto il proprio stivale.
Alcuni membri della squadra non riuscivano quasi a guardarla in volto senza rivivere inesorabilmente quel terribile momento.-Non...non so cosa mi sia successo. Solitamente perdo il controllo solo quando dicono il nome.- ammise abbassando lo sguardo serio, fissando il tappeto di camera Parker.
Una mano si posò sulla sua spalla, dandole una leggera scossa amichevole mentre Peter le rivolgeva un sorriso incoraggiante.
-Ehi, non posso cambiare l'opinione degli altri, ma io l'ho trovata una cosa...dolce, in un certo senso. Penso che non avresti ucciso in...quella maniera...un uomo per chiunque.-
Evie annuì, non potendo che dare ragione al ragazzo.
Se al posto di Spider-Man il militare avesse ferito un altro membro della squadra, lei si sarebbe limitata a utilizzare il suo potere su di lui, non si sarebbe mai sognata di far cessare la sua vita in una maniera così orrenda, davanti a tutta la squadra per di più.
Ma per Peter...avrebbe fatto anche di peggio, ne era ben cosciente.
-Sto cercando di dimostrare che non sono più "la Gemella" e poi faccio una cosa del genere.- Evie sospirò afflitta. -Come posso pretendere che gli altri si fidino di me?--Noi ci fidiamo di te, Evie.- dichiarò una voce, facendo voltare i due ragazzi verso la porta. Appoggiato allo stipite, le braccia conserte sopra i muscoli bene evidenti, Steve guardava con un sorriso appena accennato i due adolescenti.
-Essere pericolosa non ti rende un'estranea al gruppo.- continuò, tirandosi su dalla soglia e facendo un passo verso l'interno della stanza.
Evie annuì piano, guardando per terra davanti a sé, mentre Peter le dava lievi pacche sulla schiena.
-Spidey, Stark ti voleva parlare. Ti dispiace se rimango con lei?- chiese il Capitano, ottenendo ovviamente una risposta affermativa dal ragazzo.
Peter si infilò una maglietta prima di uscire dalla camera e lasciare il suo posto a Rogers.
-Sam ti è molto grato, senza di te poteva non farcela.- disse il biondo, unendo le mani davanti a sé, mentre si sedeva sul letto di Parker.
Evie lo guardò con la fronte aggrottata, senza capire.
Lei non aveva salvato Sam, non era nemmeno riuscirà a impedire che lo ferissero.
Steve sembrò indovinare i suoi pensieri, perché le mise una mano sul ginocchio con fare incoraggiante.
-Forse tu non te ne sei accorta, Evie, ma hai fatto fuori un soldato che aveva Sam nel mirino. Falcon era già ferito e non sarebbe riuscito a schivare il colpo, ma tu l'hai impedito. Lui ti deve la vita. E io ti sono molto grato.-La ragazza rimase stupita da quelle parole. Non aveva idea di aver salvato la pelle di Wilson, era talmente tanto desiderosa di farsi giustizia durante l'attacco alla base, che a malapena si era accorta di cosa faceva il resto della squadra, finché Peter non aveva chiamato aiuto.
-E per il soldato...-
-Abbiamo fatto di peggio, Evie. Tutti noi. Nessuno ha intenzione di giudicarti.-
Il modo in cui disse ciò sembrò convincere la ragazza. Come sempre, Steve Rogers sapeva esattamente cosa dire.
-Se te la senti.- continuò il Capitano, alzandosi dal letto e stiracchiando le spalle. -Il dottor Banner vorrebbe farti provare una cosa. Dice che forse potresti aiutare Sam. Più di quanto hai già fatto.-
Evie annuì. Dopo la fine che aveva avuto la loro ultima missione avrebbe fatto di tutto pur di riscattarsi, anche di poco, agli occhi dei compagni. E se in più avesse potuto aiutare Wilson, solo meglio. Gli doveva molto dopo tutti quei test falliti di paracadute.
-Ti aspetta nel laboratorio tra una mezz'ora. Avvisa prima Peter, d'accordo?- disse Steve, per poi andare via.Wakanda
Altra Ever in grande quantità; più si va avanti, più la loro storia si fa complessa.
Siamo al capitolo trentasei e quei due non si sono ancora dichiarati nulla, sono veramente un mostro.Ma così c'è più gusto. :)
STAI LEGGENDO
||Progetto Gemelli Medusa|| ✅
Fanfiction"Tra le schiere dell'Hydra era nato un modo di dire: qualora vedessi due maschere guardarsi, eri già morto." →|Pre - durante "Avengers: Infinity War"| [#1 in "Supereroi" ; 27 Dicembre 2018] [#2 in "Tony Stark" ; 30 Dicembre 2018] [#3 in "Twins" ; 30...