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JIMIN'S POV:

finisco di pranzare ed esco dalla mensa pensieroso, chissà come sta "il ragazzo in nero". Mi dirigo verso la biblioteca.

ore: 13.55
vado a passo deciso verso i libri fantasy e trovo "il ragazzo in nero" lí, nello stesso punto di ieri. Ci guardiamo negli occhi e questa volta mi sorride per poi riportare la sua attenzione sul libro che stava cercando. Prende lo stesso di ieri.

il mio cuore rimbalza all'impazzata dentro la mia gabbia toracica, quasi come se mi avessero appena lanciato una secchiata d'acqua fredda addosso. Mi bagno le labbra leccandole appena, le sento aride, o magari è solo la sensazione di lui che mi porta via il respiro.

guardo disinvolto i libri poco distante da lui. Noto che è molto pallido, piú del solito, e le sue guance sono quasi scavate, è cosí magro, sembra che non mangi da giorni. Apre il proprio libro e sussurra, prima di andarsi a sedere:

ragazzo in nero: che dejavu...

ha una voce profonda e quasi rauca, è entrata nelle mie orecchie e ha fatto breccia nel mio cuore. Questo ragazzo mi fa un effetto strano.

ma cosa piú importante mi ha rivolto la parola! CAZZO! Non mi aspettavo fosse lui il primo a parlarmi, non me lo aspettavo proprio. Con poche parole ha catturato la mia attenzione e il mio piccolo e timido cuore.

sorrido e per qualche secondo lo guardo andare verso uno dei tavoli della biblioteca. Faccio una faccia seria e mi dirigo verso l'uscita.

appena svolto l'angolo fra una libreria e l'atra mi viene da urlare, saltello di gioia e sorrido, i miei occhi si socchiudono e il mio viso si riempe di felicità. Le mie guance si riscaldano e io le copro con le mani. Sembro stupido, mi emoziono per una cosa cosí banale... oh Jesus.

ritorno in classe e finisco le lezioni, ormai ho solo "il ragazzo in nero" nella mia testa, faccio poca attenzione alle ore che non mi piacciono. Come algebra o geometria.

ore: 16.30
ritorno a casa, sempre con uno sguardo basso, ormai questa strada la conosco e la faccio meccanicamente, non ricordo l'ultima volta che ho visto un mio vicino di casa.

ho un'ora per prepararmi, me la prendo comoda. Mi sdraio sul letto e ascolto un po' di musica, e sembra fatto apposta, tutte le canzoni mi ricordano lui:
-Love/Mamamoo
-I like you/Day6
-Don't be shy/Crush

le canto tutte senza problemi, adesso che ci penso non so se sono bravo o meno, non ho mai cantato davanti a nessuno, chissà se il "ragazzo in nero" sarà il primo sentirmi.

mi preparo per andare in palestra ed esco di casa avvisando Lela. È solo martedí, credo che riusciró a vedere i miei uno di questi sabati.

ore: 17.30
passo davanti al canecello della scuola ma non c'è traccia del "ragazzo in nero". Mi fermo aspettando che escano tutti, nel mentre ascolto della musica. Mi metto vicino ad una fermata del pulman, almeno non sembra stia spiando qualcuno.

passano alcuni minuti e finalmente lo vedo, è vestito da basket, ovviamente tutto di nero. Quindi lui gioca solo dopo scuola, credo che andró piú spesso alle partite scolastiche allora.

ho preso un'altra informazione da lui. Ora basta verificare se sia una sua abitudine, e quando l'avró capito ci potró parlare.

mi dirigo in palestra e appena arrivo mi alleno, come al solito, abbastanza duramente. Mi fermo solo quando le mie mani incominciano a tremare.

sono fatto cosí, porto il mio colpo al massimo apice la maggior parte delle volte.

dopo l'allenamento torno a casa e mi faccio una doccia. Solita routine con lo specchio e la musica, mi devo distrarre.

mi dimentico di cenare dato che di sera, il martedí, Lela è a casa sua. Vado direttamente a dormire. Mi sveglio la mattina dopo con tanta fame e un po' di crampi.

scendo le scale e faccio una colazione abbondante e lenta, me la gusto. Con tranquillità mi preparo e puntuale esco di casa alle 8.00.

passo la giornata come sempre, osservo quello che fa il ragazzo in nero, e questo mi distrae dai miei problemi, mi fa star bene.

questa routine continua un mesetto. Ormai conosco dove va "il ragazzo nero", e cosa fa. I suoi sguardi penetranti mi fanno venire il batti cuore come sempre, quello credo che non cambierà mai.

13/10/18 ore: 8.15
solita colazione, solita strada, solita musica, solo i vestiti sono cambiati, per colpa del freddo che ormai ad ottobre si fa sentire, soprattutto di mattina. Sono un po' in ritardo dato che 'sta mattina c'erano i miei a casa e ho potuto fare la colazione con loro.

il mio naso è molto freddo, ha assunto un colore roseo quasi, infatti 'sta mattina mamma mi ha chiamato "Rudolf". Sorrido ripensandoci.

sono spensierato, dopo tanto che non lo ero. Sulle mie braccia ci sono un paio di tagli e qualche cicatrice ormai, e sono fiero. Il "ragazzo in nero" ha cambiato la mia vita semplicemente dandomi qualche attenzione. E ovviamente l'ha migliorata. Anche se non sappiamo ancora il nome l'uno dell'altro.

arrivo a scuola. Mi siedo sul muretto che ormai è diventato di mia proprietà e mi sistemo comodo non notando inizialmente che il "ragazzo in nero" non c'è.

Ansia: perchè non c'è? Che cazzo, ha cambiato posto? Sei arrivato in ritardo? Ha scoperto che lo segui?

Depressione: sicuramente l'hai fatto scappare tu.

Paranoia: ha cambiato scuola forse, rimarrai da solo di nuovo, come farai?

Paura: no la solitudine no ti prego. No non puó essere cosí, no.

il mio fiato si fa corto e le voci nella mia testa si accavallano tutte, mi manca quasi il respiro. Da quando una persona mi cambia cosí tanto la giornata?

Jimin: forse entra alla seconda ora. È tutto ok.

la campanella suona e tutti entrano ammassandosi. Io sono fra la folla e rischio un attacco di panico per mille motivi. Vorrei solo entrare presto guardando lui che entra nella 5°D come ogni fottuto giorno. Ma oggi non è cosí, sono solo in mezzo a una marea di persone, mi sento affogare.

questo stato di malessere è orribile, dove cazzo è il "ragazzo in nero"?

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