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YOONGIS POV:

Mi sveglio assonato. La mia stanza è ancora molto buio, lunica luce che entra dalla finestra non è quella delicata dellalba, ma Bianca, probabilmente dei lampioni ancora accesi. 

Mi siedo sul bordo del letto strofinandomi gli occhi, aspiro profondamente dal naso per poi sbadigliare tossicchiando alla fine. Mi alzo e mettendomi I primi pantaloni in jeans che trovo stacco il telefono dalla presa guardando lora.

Infilo in seguito una maglia a maniche lunghe e una felpa abbastanza pesante, chiedendomi perché cazzo mi svegli ogni mattina alle cinque. Non chiedo tanto, solo, dormire. Come quando ho dormito da dejavu. Ho dormito come un sasso e mi sono svegliato dopo le sei di mattino, e per me è un grande passo.

Nel mentre che apro il pacchetto di sigarette penso a lui. Il rumore del pacchetto di carta è lunica cosa che si sente in casa. Il silenzio più totale mi avvolge in un buio soffuso. 

Porto il filtrino della sigaretta alla porta e con entrambe le mani cerco di aprire le finestre che danno al balcone senza fare troppo rumore. 

Tiro fuori il mio accendino nero dalla tasca e pensando di non poter vedere Jimin tutto il giorno mi fa uscire fuori di testa. Ogni volta che il fumo sfiora i miei polmoni, sento di non averne abbastanza. Mi sento vuoto e dopo aver finito quella sigaretta in meno di un paio di minuti, non ne tiro fuori un'altra, so già che non sfamerebbero la mia voglia di sentire qualcosa.

Non sentire niente credo sia la peggior cosa mai "provata" in vita mia. Non hai sete, non hai sonno, non hai fame, non hai voglia di muoverti, ma anche stenderti sul letto non ti fa star bene. È come un fastidioso malessere, lieve, come il mal d'auto, hai nausea ma non vomiti, a me no che non ti metta due dita in gola per farlo.

Io è da anni che vivo nell'inerzia, riesco a sentire cose che mi fanno male, come la nicotina, o che mi fanno viaggiare, come l'alcol. Forse è per questo che sono attratto da Jimin-ah. Lui non so cosa abbia mosso dentro di me, ma ha tolto la polvere dagl'ingranaggi freddi che ho al posto del cuore.

Ripensandoci, nemmeno quel traditore di un gatto di merda mi faceva provare nulla. Mi sento un po' un mostro a volte a non sentire la sua mancanza. Infatti per me è più che difficile differenziare i miei sentimenti fra il "sono triste perché dovrei esserlo" e il "sono solamente triste".

La sensibilità delle mie dita è andata a fanculo nel mentre che la cenere della cicca che ho in mano cadeva dalle mie dita. Guardo casa sua, è buffo, ripensando a quella sera, io prima d'ora non sono mai stato così energico, infatti scavalcare quel cancello di mia spontanea volontà ora è impensabile.

Rientro in casa e mi stendo sul pavimento freddo, appoggiando la testa sul cappuccio della mia felpa. Tossisco appena e nel mentre guardo il soffitto. Sento la sua mancanza, e vorrei piangere, ma le lacrime non escono e lo sforzo che sto facendo per farle uscire è troppo, la stanchezza mi blocca.

Yoongi: faccio schifo, non riesco nemmeno a piangere per la persona che amo.

Menefreghismo: cioè, va bene (?), mica lui ti vede.

Depressione: come fai a dormire la notte sapendo di fare così schifo?

Insonnia: non lo fa.

Mi sfrego gli occhi nuovamente. Dopo un lasso di tempo che mi è sembrato una vita. Decido di alzarmi e di andare in bagno.

~ • Moon • ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora