JIMIN'S POV:
ore: 16.30
la campanella suona, le mie orecchie non aspettavano altro, oltre, ovviamente, la voce del "ragazzo in nero". La borsa è già fatta e appena il prof ci da il permesso di andarcene la metto subito in spalla, per poi correre verso l'uscio della porta.non ho la minima voglia, o il coraggio, necessari per uscire dalla mia classe da solo sapendo che, molto probabilmente, "Capo Kim" mi aspetta personalmente, o col suo gruppo, proprio vicino all'uscita.
Depressione: che caga sotto Park, sei proprio una zavorra per Yoongi, cresci un po'.
ho paura di sembrare troppo affettuoso, o magari stucchevole, ma questo pomeriggio in biblioteca mi è sembrato di capire che lui ricambi, anche se solo in modo amichevole, ma potrebbe essere un piccolo passo verso qualcosa di più.
Depressione: o magari sei solo tu che ti monti la testa immaginando cose che non potrebbero mai accadere.
mi arrivano spallate e spinte da quasi tutti i miei compagni che provano ad uscire per andarsene via. Io rimango fermo ad aspettare il "ragazzo in nero". Nel lasso di tempo in cui aspetto che arrivi, vedo i corridoi svuotarsi quasi del tutto. Ho sentito la sua mancanza nelle poche ore in cui non ci siamo visti.
Jimin: mi mancano le sue carezza fra i miei capelli.
infilo una mano dentro la manica della felpa, sfiorando i tagli.
Jimin: mi manca la sua attenzione.
passo le dita sui punti lisci, sapendo che lì non si trovano più croste, ma ben si cicatrici.
Jimin: mi manca stare abbracciato a lui
sono avvolto nei miei pensieri, non stacco gli occhi dal pavimento nel mentre che i minuti diventano eternità. Vengo interrotto da qualcuno che mi riporta alla realtà.
Yoongi: ya, Jimin-ssi~
sorrido appena i miei occhi incontrano il suo viso. Lui non ricambia e incomincia a camminare. Lo seguo a ruota e inizialmente non capisco. Il mio cuore incomincia a battere più velocemente.
Jimin: ei hyung, tutto ok?
Ansia: no che non è tutto ok, è più che ovvio. Non ti ha dato la mano e non ti ha degnato di uno sguardo. In qualche modo hai fatto una cazzata.
Depressione: come tuo solito.
usciamo fuori da scuola, e la sua risposta tarda a venire, il suo viso rimane impassibile, a differenza del mio povero stomaco che si sta rivoltando per l'ansia. Appena attraversiamo la strada, finalmente, apre bocca.
Yoongi: non proprio.
Jimin: come mai?
cammina lentamente, io gli sto affianco nel mentre che passeggiamo lungo la via verso casa mia. Si sentono i nostri passi che in sincronia toccano il marciapiede.
sospira, come se si stesse trattenendo dal rispondermi male.
Yoongi: ti posso fare una domanda?
Jimin: certo hyung, dimmi.
questa volta le sue parole impiegano meno di un secondo ad essere pronunciate. Quella domanda la percepisco direttamente allo stomaco, come un pugno dritto all'addome.
Yoongi: c'è qualcosa fra te e Kim, vero?
spalanco gli occhi e ciò che vedo non è più il marciapiede, ma la viscida scena del corpo di "Capo Kim" sul mio. Sento un forte senso schifo e repulsione. Non capisco perché mai Yoongi mi dovesse fare una domanda così, la risposta è ovvia.
ora mi sento di aver "tradito" il mio hyung, anche se non stiamo insieme. Mi sento sporco anche se non volevo farlo. Non riesco a parlare.
Yoongi: se la risposta è sì, non mi offendo sai
continuo a non essere capace di dire nulla, sono in panico. Lui ora crede che io stia con "Capo Kim". Passa dal parlare lentamente a fare un discorso veloce e velenoso, ma il tono di delusione arriva come un pugnale dall'inizio, fino alla fine.
Yoongi: però mi dovresti spiegare perché hai messo in piedi una finta scenetta, con lui che ti bullizza e te che cerchi conforto da me.
ci fermiamo davanti casa mia, lui si appoggia sul muretto che sta all'ingresso del vialetto. Sento i suoi occhi pungenti e pesanti sul mio volto. Io non riesco ad alzare lo sguardo e a negare tutte le cose che dice. Non riesco a negare tutto quello che 90 su 100 gli ha detto "Capo Kim".
Yoongi: Mi da parecchio fastidio essere preso per il culo sai? Soprattutto se poi passo guai seri. Sai vero che il tuo fidanzatino è un mafioso del cazzo? Mi potrebbe far saltare la testa appena ne ha voglia.
mi si stringe la gola e come un bambino incomincio a singhiozzare, ma 'sta volta il "ragazzo in nero" non viene a consolarmi, ma mi guarda dall'alto aspettando che io risponda. A braccia conserte aspetta silenziosamente in mezzo a quell'aria di confusione e di rabbia, creatasi per colpa di una persona, che mi vuole morto, "Capo Kim".
Jimin: hy-yung, io non sto insieme a lui l-lo giuro.
rotea gli occhi al cielo, so che non mi crede. Io sto cercando disperatamente di non cadere in un pianto isterico.
Jimin: n-non so cosa t-ti abbia detto, m-ma a me lui non piace, a-anzi, l-lo odio
alzo il viso, e lo guardo negl'occhi, sperando che in mezzo alle lacrime riesca ad intravedere l'onestà. E che in mezzo ai singhiozzi riesca a sentire la veridicità delle mie parole.
Jimin: n-non ho avuto il coraggio di dirtelo, ma o-oggi in classe s-stava per stuprarmi, ma alla fine mi ha solo morso il collo.
scopro la spalla per far vedere il segno. Il viso arrabbiato di Yoongi si affievolisce. I suoi occhi lasciano intravedere la pena che prova per me.
Jimin: n-non volevo dirtelo p-perché mi ha fatto s-schifo, e mi sento in colpa per non avertelo detto, mi sento sporco scusami tanto Yoongi-hyung
le sue braccia da conserte quali erano, passano attorno alla mia vita, stringendomi in un abbraccio. Finalmente sento il suo tatto e il suo profumo. Mi lascio andare, bagnando la sua spalla con le mie lacrime e sorrido sapendo che mi ha perdonato.
Yoongi: scusami tu Jimin per aver dubitato di te. Sono stato uno stronzo e un coglione per aver abboccato subito a quel testa di cazzo di Kim. Adesso non piangere, mi dispiace tantissimo.
Jimin: scusami, scusa, scusa, s-scusa...
continuo a scusarmi, cercando disperatamente di togliermi quella sensazione di colpevolezza da dosso.
Yoongi: aish, non ti devi scusare pabo~
ci stacchiamo appena dall'abbraccio. Poggia la sua mano sulla mia guancia e col suo pollice mi asciuga le lacrime. Non riesco a non sentirmi in colpa per essermi ribellato, ma comunque sto bene, avendo lui vicino a me.
Yoongi: dai, vai a prendere lo smoking, io ti aspetto qui, e poi andiamo a casa mia.
annuisco e prima di lasciarmi andare mi abbraccia nuovamente accarezzandomi i capelli. Salgo a casa mia un po' scombussolato, ma con un largo sorriso stampato in faccia.
saluto Lela e la avverto che rientrerò a casa entro il coprifuoco. Salgo al primo e appoggio lo zaino in camera mia, per poi andare verso la camera armadio dove ci sono tutti i vestiti eleganti.
prendo il primo smoking nero che trovo e lo piego. Scendo e saluto Lela per poi correre verso il "ragazzo in nero", che mi aspetta con le mani in tasca e un dolce sorriso.
Senza spiccicare parola prende lo smoking lasciandomi con le mani libere, subito dopo intreccia le sue dita con le mie e attraversiamo la strada a mani prese. Arrossisco.
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~ • Moon • ~
Hayran Kurguyoonmin attenzione, la ff contiene: -boyxboy; -smut; -autolesionismo; -alcool; -droghe; -linguaggio scurrile; -violenza. Don't like? Don't read.