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JIMIN'S POV:

ingoio amaramente un po' di saliva per bagnare la gola seccata dall'ansia. Non so se abbia il coraggio di avvicinarmi alla finestra. Non so nemmeno se abbia il coraggio di semplicemente muovermi.

sento bussare delicatamente sulla parte di vetro della finestra.

Jimin: chi è...?

chiedo sotto voce, non so nemmeno se mi abbia sentito chiunque si trovi fuori. Le parole che mi riscaldano il cuore e che calmano il mio tremare sono:

Yoongi: t-ti prego fammi entrare che mi sto congelando il culo Jimin-ah.

apro subito le serrande e lo faccio entrare senza nessuna esitazione.

Jimin: che cazzo ci fai qui hyung?! Ci sono i miei lo sai?

dico silenziosamente in modo da non farmi sentire da quei due al piano di sotto.

Yoongi: certo che so che ci sono i tuoi pabo. Secondo te perché sono passato dalla finestra? E poi sono felice di vederti pure io.

dice ironicamente.

Yoongi: cioè, se vuoi tolgo il disturbo.

rido abbracciandolo. Mi mancava tantissimo. Come potrei sgridarlo? Sembra un gatto randagio caduto dentro un giubbottone nero.

Jimin: aspetta solo un attimo prima di andare. Mi sei mancato.

ci stacchiamo dalla presa e ci guardiamo.

Yoongi: anche tu, beh, che mi dic-

prima che possa finire la frase lo bacio. Mi mancavano quelle labbra più di ogni altra cosa.

il sapore di queste ultime mi fa accelerare il battito cardiaco, e sento finalmente quelle fottute farfalle allo stomaco, le stesse che mi hanno scombussolato qualche giorno fa.

ne avevo bisogno. Bramavo quel gesto e appena ho avuto l'occasione di compierlo l'ho fatto senza pensarci troppo.

ci separiamo nuovamente e le uniche cose che ci uniscono sono un filo di saliva che pende dalle nostra labbra e le sue mani sul mio fondo schiena.

ci guardiamo ancora persi l'uno nell'altro.

Yoongi: oh Park, non pensavo di mancarti in questo modo piccolo pervertito.

sorrido e rispondo maliziosamente alla sua frecciatina.

Jimin: ha parlato quello che ha le mani sul mio culo.

Yoongi: touché.

risponde il "ragazzo in nero" prima di incominciare a baciarmi il collo.

ci spostiamo sul letto. Io faccio l'errore di sdraiarmi. Lui ne approfitta per salire sopra di me e continuare a fare quello che stava facendo. Chiudo gli occhi godendomi l'adrenalina del momento. Sento il suo viso, ancora freddo dal tocco del vento gelido di fuori, che si strofina prima sul mio collo, lasciando tanti baci umidi. Io mi limito a toglierli il giubbotto e a sbottonargli parte dei pantaloni.

Jimin: n-non lasciare s-segni per favore.

gli chiedo affogando nel piacere delle sue labbra, che in questo momento stanno accarezzando la mia pelle, e della sua lingua, che la sta assaporando.

porto la testa all'indietro sentendo le sue mani che incominciano a tastare i miei fianchi e palpare i miei addominali. Smette d'un tratto di baciarmi. Mi guarda e dopo meno di un secondo le nostre lingue sono già in contatto.

sento sempre più caldo, il mio cuore sta per esplodere.

Yoongi: sei bellissimo Jimin-ah~

al suono della sua bassa e rauca voce sento di impazzire.

si sdraia completamente sopra di me e incomincia a muovere il suo bacino risvegliando una bella erezione dentro le mie mutande. Dopo qualche spinta cerco di interromperlo imbarazzato.

Jimin: s-scusa non volevo-

Yoongi-hyung sorride soddisfatto e si avvicina al mio orecchio sussurrandomi:

Yoongi: lo so, ma volevo io~

io arrossisco tremendamente nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.

continua a lasciarmi tanti piccoli baci fin dove la scollatura della mia maglietta glielo permette. Credo di essere in paradiso in questo momento.

madre: JIMIN-AH VIENI CHE TI VOGLIONO E ZIE AL TELEFONO!

ci stacchiamo appena e quello che penso subito io, viene subito pronunciato dalle labbra del "ragazzo in nero".

Yoongi: cazzo.

mia madre mi vuole appioppare un'ennesima chiamata con dei parenti che come minimo non vedo da quando sono nato. E ci ha fermati nel momento più bello. Non che non fosse tutto fottutamente perfetto fino ad adesso ovviamente.

madre: OK CAPITO, SALGO IO DA TE

ribatte dal piano terra.

Yoongi-hyung sentendo quelle parole perde vent'anni di vita. Si alza dal letto e si alza dal letto e io lo seguo a mia volta. Nel mentre che si rialza frettolosamente la zip dei jeans, io gli passo il giubbotto in tempo record.

arriva mia madre e apre la porta senza bussare.

madre: Jimin-ssi. Zia Neyeon e zia Sana vorrebbero sapere come stai.

io mimo con le mani di non voler rispondere, ma lei mi passa comunque il telefono con aria minacciosa.

Jimin: ciaaao, zieee. Sì tutto ok a scuola. Oh no, non ho una fidanzata nemmeno quest anno ok ok sì vi passo mamma.

passo il telefono a mia madre e che si dilegua incominciando a parlare a raffica di quello che si farà nei prossimi giorni di festa.

chiudo la porta alle mie spalle girando, per sicurezza la chiave. Tiro un sospiro di sollievo.

Jimin: puoi uscire.

dico ridacchiando. Il "ragazzo in nero" esce dal bagno di camera mia tutto impanicato.

Yoongi: ok, è ora che scappi, ti do la buonanotte adesso.

si avvicina a me baciandomi. Chiudo gli occhi gustandomi gli ultimi secondi del sapore dolce e un po' alcoolico delle sue labbra sulle mie. Lo guardo andarsene dalla mia finestra con agilità, e solo dopo che se n'è andato sussurro:

Jimin: notte

appoggio la schiena alla porta e mi accascio a terra con sorriso marchiato sul mio volto.

è stato passionale, travolgente e ogni secondo che passava ne volevo ancora e ancora. E al solo pensiero delle sue labbra sul mio collo quasi fremo dall'emozione.

rimango seduto un minuto buono ripensando a quello che è appena successo.

dire che mi sento bene è un cazzo di eufemismo.

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