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JIMIN'S POV:

mi alzo da quel tavolo, scappando imbarazzato da quel momento scomodo che sono riuscito a mettere in piedi, da solo, con una sola parola.

non mi guardo nemmeno indietro, sto morendo d'ansia. Il "ragazzo in nero" mi ha pure chiesto di ballare ma io ho risposto di no come uno stupido.

Ansia: ora si sarà sicuramente offeso.

Depressione: ma te l'avrà chiesto solo per farti un piacere.

mi faccio spazio fra la folla arrivando al banco dove ci sono le bevande. Porto indietro i capelli e faccio per prendere una bottiglia di tè freddo ma mi fermo.

mi appoggio al banco coprendomi il viso tutto macchiato di un rosso imbarazzo. Scuoto la testa cercando di riprendermi.

Jimin: ora prendi da bere, rientri al tavolo e fai come se non fosse successo nulla. Posso farcela.

verso il primo bicchiere sentendo la bottiglia pesante per colpa delle mie mani tremanti. Cerco di calmarmi, in fondo ho ingigantito tutto. Mi ha solo chiesto di ballare e io ho rifiutato...

appoggio il primo bicchiere, ripenso a quello che ho appena detto e ritorno nello stesso identico stato d'ansia di qualche secondo fa. Provo a prendere la bottiglia di tè ma non avendo la minima forza nelle mani quasi mi cade.

una mano famigliare mi aiuta a non farla cadere e non far bagnare tutto il tavolo di conseguenza. Una mano grande il doppio della mia, venosa e mascolina, con delle dita lunghe e magre.

mi si gela il sangue nelle vene.

Capo Kim: peek a boo~ Siamo molto sbadati vero Park? Una fighetta come te non riesce nemmeno a prendere una bottiglia in mano.

un brivido mi pizzica la schiena e si diffonde su tutto il corpo con un piccolo soffio freddo. Mi congelo, pietrificato alla presenza del ragazzo più sadico e psicopatico che abbia mai conosciuto.

era più che ovvio che venisse ad un evento scolastico come questo. Ed era cristallino che venisse solo ed esclusivamente per stuzzicarmi e ferirmi.

non ci ho pensato. Nel momento in cui mi sono alzato e ho lasciato Yoongi-hyung da solo, non mi sono accorto di essere una preda facile, con un mirino semplice da puntare, e Capo Kim è proprio affianco a me, con più di un colpo in canna.

Capo Kim: gli stupidi come te andrebbero corretti, o semplicemente fatti fuori. Ma non mi divertirei più se non ti avessi in mezzo alle palle a scuola... quindi mi basta giocare con te. E la cosa più divertente è che vinco sempre io a questo gioco~

mi prende per il mento spostando il mio viso vicino al suo. Tengo lo sguardo basso temendo i suoi occhi come se alla loro vista potessi incontrare la morte.

ho la pelle d'oca.

Capo Kim: ma qui dentro siamo sin troppo visibili, consumare la tua punizione sotto occhi che non siano i nostri non va bene, e quel rompi coglioni di Min potrebbe interromperci come suo solito. Meglio se andiamo via di qui~

mi prende per il polso. Provo a fare resistenza invano, stringe la presa facendomi male. Mi lascio trascinare opponendo quel briciolo di resistenza che ho.

usciamo dall'aula magna e l'unica persona che ho in mente è lui, il "ragazzo in nero".

potrebbe averci visti. L'ho lasciato da solo, non immagino cosa possa pensare ora, avendoci visti mano per mano, quando poche settimane fa gli ho confermato che non ci fosse niente fra me e "Capo Kim".

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