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YOONGI'S POV:

Mi porge un bel pezzo di panino e io rimango sbalordito, per due motivi principali:
-è stato gentile con me,
-crede che io possa mangiare cosí tanto.

perdo un battito, non so cosa fare, apro solo appena la bocca. Sono pietrificato davanti a un'offerta cosí dolce, davanti ad una domanda cosí ingenua.

Jimin: hy-yung tutto ok?

sbatto ripetutamente le palpebre come per riprendermi. Deglutisco e prendo quel pezzo di panino e lo avvicino al mio viso.

Jimin sorride felice, per poi addentare la sua metà di pranzo. Mastica ed è cosí disinvolto, lo guardo e basta, non riesco a fare altro, non ricordo cosa si provi a mangiare senza sentirsi in colpa o senza avere la sensazione di vomitare.

Jimin ingoia il boccone del suo panino, i suoi occhi salgono e incontrano i miei, i nostri sguardi entrano in contatto. Io non distolgo lo sguardo, lui lo abbassa e arrossisce.

Jimin: hyung dai, mangia, è buono.

ridacchia continuando a mangiare il suo panino. Le mia mani incominciano appena a tremare.

Anoressia: non te lo puoi permettere, di che non hai fame.

è il primo amico che ho dopo tanto tempo, non posso perderlo, non posso fare figure di merda.

Depressione: non fare lo strano.

mordo il panino e incomincio a masticare, lentamente.

Bulimia: quel panino andrà vomitato.

mi sale la nausea, ma il dolce sorriso di dejavú mi rassicura, mi distoglie da quei brutti pensieri, fa entrare i miei problemi alimentari in secondo piano.

continuiamo a mangiare, in silenzio, nel mentre i tavoli in torno a noi si riempomo di gente, ogni minuto che passa le persone triplicano occupando tutta la mensa. Si sente un leggero brusio.

Sociopatia: ew, persone, vai via da lí.

Depressione: che asociale del cazzo.

mi bagno le labbra con la lingua e guardandomi in giro chiedo sottovoce a dejavú:

Yoongi: ei?

lui smette di masticare ingoiando il pezzo di panino, mi guarda e risponde, con un tono di voce normale:

Jimin: dimmi.

appoggio il mio pezzo di panino sul tavolo e mi porgo in avanti chiedendogli sotto voce:

Yoongi: avvicinati, ti devo chiedere una cosa.

mi ascolta e annuisce. Si porta in avanti mostrandomi il suo orecchio. Sorrido e gli sussurro con voce instigatrice, come se fossimo dei bambini che devono fare qualcosa che non devono.

Yoongi: la mensa si sta riempendo di personacce, perchè non scappiamo da questo gregge di pecore e andiamo in biblioteca?

Depressione: che sfigato.

i suoi occhi si illuminano. Si alza senza esitare, come se avesse saputo già che avrei fatto quella domanda. Prende il suo zaino, si pulisce gli angoli di bocca dalla farina del panino.

Depressione: mi correggo, *due sfigati.

mi alzo lasciando il mio "pranzo" sul tavolo e lo seguo per qualche passo, ma appena noto che si sta dirigendo verso i corridoi principali lo fermo subito prendendolo per il polso.

si gira immediatamente di scatto col viso rosso. Io inizialmente mi sorpendo, ma poi sorrido, la sua ingenuitá é cosí buffa, é davvero un ragazzo carino.

continuo a tenerlo per il polso e con la mano libera mi gratto la nuca nervosamente.

Depressione: cosí lo spaventi stupido pabo. Lasciagli il braccio.

Yoongi: io non passo mai di lí. Potremmo incontrare tante persone, fastidiose e teste di cazzo.

lui ridacchia, io sorrido timidamente per poi mettermi le mani in tasca. Al mio gesto arrossisce e mette a sua volta le mani dentro le maniche della sua felpa. Mantiene lo sguardo basso.

Jimin: o-ok, passiamo da dove p-passi tu, e e e io ti s-seguo.

sorrido e vado verso i bagni maschili, a passo veloce, dejavú mi segue senza esitare. Entro nei bagni tenendogli la porta.

Yoongi: dopo di te~

sorrido, lui entra, fa un sorriso piccolo e timido, che poi copre con le mani. Sembra un bambino, ma non perchè è infantile, ma perchè é cosí piccolo e tenero.

Yoongi: ok, ora dobbiamo passare per la finestra, sotto non ci sarà il vuoto, ma ben sí le scale anti incendio, completamente vuote, quindi nessuno ci vedrà, tranquillo.

si morde il labbro, annuisce e mi chiede timido:

Jimin: p-potresti andare p-prima tu?

Yoongi: fai il gentil' uomo, prendigli la borsa e dopo aiutalo a scendere.

gli porgo la mano, ci guardiamo; lui è sorpeso, io gli sorrido per rassicurarlo, ma il messaggio che sto passando non è quello che vorrei far intendere, e invece dello zaino, mi da la mano.

Yoongi: se vuoi puoi darmi il tuo zaino... almeno passi meglio dalla finestra.

ridacchio e lui diventa di un rosso acceso, non aveva capito che gli volessi prendere lo zaino.

Jimin: c-certo.

si toglie lo zaino dalle spalle e me lo passa ringraziandomi con un piccolo inchino.

mi arrampico su un lavandino per poi uscira dalla finestra, mi appendo fuori e subito dopo mi lascio cadere senza esitazione, atterro sulle scale. Faccio questa cosa da anni ormai.

urlo per farmi sentire.

Yoongi: VIENI, CI SONO IO SOTTO,  TRANQUILLO.

dopo qualche minuto buono vedo le piccole gambe di Jimin che goffamente tentano di uscire.

Yoongi: vuoi che ti prenda o fai da solo?

Dejavú urla un po' spaventato:

Jimin: PRENDIMI PLEASE.

esce maggiormente, adesso è aggrappato alla finestra, a un metro scarso di caduta dalle scale dove sono io ora. Non posso fare a meno di guardargli il culo, quei pantaloni sono parecchio aderenti.

lo prendo per le gambe e lo faccio scendere delicatamente, lo lascio andare e lui si gira tutto impanicato, con la mano sul petto.

Jimin: oh hyung, non sai quanto ho avuto paura.

ridacchia per sdrammatizzare, lo faccio anche io, è cosí buffo e timido, sembra un personaggio di un cartone animato.

si sposta la frangetta da davanti gli occhi e sorridendo mi porge la mano.

Insicurezza: c-cosa fa? Vuole che lo porti per mano? O vuole lo zaino? Cazzo cazzo cazzo.

deglutisco e metto il suo zaino sulle mie spalle. La sua mano rimane ferma a mezz' aria.

Yoongi: te lo porto io lo zaino.

prima che possa abbassare la mano gliela prendo e incomincio a camminare, non voglio che cada di sotto.




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