JIMIN'S POV:
esco dalla classe e passo davanti alla 5°D, la mia tachicardia si fa sentire, ho il cuore che da qui a poco potrebbe saltare fuori dal mio petto.
guardo dentro l'aula e non lo vedo.
Ansia: che idea di merda che hai avuto cazzo, ora penseranno che tu stia cercando qualcuno, e sapranno che tu sei gay.
Jimin: secondo quale logic-
Ansia: sh. Zitto. È cosí. punto.
Depressione: rientra in classe.
ritorno sui miei passi camminando. Un gruppetto di ragazze passa molto vicino a me, ho lo sguardo basso ma le mie orecchie sentono le loro risate.
Ansia: cazzo.
Paranoia: stanno sicuramente ridendo di te.
sento come se la bocca del mio stomaco si fosse chiusa all'improvviso, avverto un senso di vuoto. Loro continuano a camminare, io mi blocco e sento come se stessi per morire.
Depressione: tragico.
corro in bagno e mi chiudo dentro il primo cesso che trovo. Non mi posso appoggiare da nessuna parte, mi sporcherei, i bagni maschili sono luridi.
il battito cardiaco aumenta, mi fa male il petto, metto le mani sopra il cuore e mi piego leggermente per il dolore.
Panico: stavano ridendo di te. di te. di te. Capisci? Sei stupido. Stavano ridendo solo di te perchè sei patetico.
Mi fa male la pancia, dei crampi pervadono tutto il mio ventre. Mi piego maggiormente.
Panico: sei inutile, avresti fatto meglio a rimanere in classe a non fare nulla. Come fai sempre. Ma a quanto pare preferisci essere deriso. Sei stupido Jimin. Coglione. Coglione. Coglione.
quei pensieri rimbombano e urlano nella mia testa, come un megafono a pochi centimentri dalle mie orecchie.
le mie mani cominciano a tremare incontrollatamente e in seguito anche le gambe.
Panico: FAI SOLO SBAGLI CAZZO. SAI SOLO FARE QUELLO. SOLO. QUELLO. SEI ORRIBILE.
il fiato si fa sempre più corto, corrugo il mento e le mie labbra tramano. Piango e non riesco quasi a respirare fra un singhiozzo e l'altro.
Panico: ora non riesci nemmeno a respirare. Se morissi ora, moriresti solo. COME IL RESTO DELLA TUA VITA ALLA FINE. SEI SOLO. SOLO. SOLO.
sto affogando, solo, nei bagni, in un attacco di panico. Per una semplice passeggiata nel corridoio vicino alla mia classe.
Panico: non cambierai mai, non avrai mai amici. Yoongi ti odierà. NON AVRAI MAI AMICI CAPITO? MAI CAZZO. SEI UNA MERDA.
potrei anche morire in questo momento, sarebbe meglio di questo miscuglio di ansia e panico che mi stanno torturando.
Panico: sei un debole, un bambino di merda. UN. BAMBINO.
mi tappo le orecchie, riesco a sentire i miei pensieri come se fossero delle persone, vicine a me, che mi stanno sul fiato sul collo, che mi sgridano e mi ricordano quanto io sia stupido.
pessano 10min buoni e mi riprendo. Tiro su col naso, mi asciugo gli occhi gonfi e rossi, e ancora tremante mi dirigo ai lavandini.
Mi lavo il viso con dell'acqua fredda. Lo asciugo con le maniche della felpa, già bagnate dalle lacrime versate prima. Ritorno in classe.
le ore seguenti le passo pensado a Yoongi, e al pranzo, cerco di non far pesare troppo quello che è successo, perchè altrimenti so già come andrà a finire.
Autolesionismo: sí lo sappiamo un po' tutti sai.
Dipendenza da farmaci: già.
ore: 13.10
mi dirigo alla mensa e aprendo la porta vedo subito Yoongi, seduto al solito tavolo, al solito posto, che si guarda in giro.Jimin: oddio mi sta aspettando.
lo raggiungo tutto emozionato con un piccolo timido sorrisetto. Stringo forte i manici della borsa.
Riesce a vedermi solo quando siamo a una decina di metri di distanza. Arrossisco e rallento automaticamente il passo.
Depressione: ma sei pabo? 'Sta volta è lui che ti ha invitato a pranzo, non lo stai stalkerando.
cercare di non farmi notare mi viene naturale ormai. Riprendo subito il passo aumentando di velocità. Arrivo al tavolo.
Yoongi: annyeong Jimin-ssi~
la sua voce profonda mi scioglie il cuore. Ricambio il saluto con un cenno di mano e mi siedo davanti a lui.
la tensione è palpabile, sento le mani che stanno incominciando a sudare. Yoongi riesce a rompere il ghiaccio.
Yoongi: come va?
Ansia: sí Jimin, come va? Mh?
Jimin: b-bene grazie. Tu?
Jimin: cazzo che discorso banale, sono cosí cringe aaah.
Yoongi appoggia i gomiti al tavolo diminuendo la distanza fra le nostre mani. Deglutisco nervoso, per lui forse non è nulla, ma per me è come se mi stesse tenendo per mano.
sorride e guarda le mie manine nascoste dentro le maniche della felpa.
Yoongi: bene. E comunque non ringraziarmi, non ce ne è bisogno.
ridacchia appena e io arrossisco come se mi avesse appena chiesto se mi puó baciare.
Jimin: o-oh, sí, scusa hyung.
lo guardo negli occhi e appena lui sente l'ultima parola sorride abbassando timidamente lo sguardo. Mi stupisco.
Ansia: Continua il discorso, non metterlo in imbarazzo.
Jimin: comunque, cos'hai per pranzo?
ridacchia come se avessi appena detto una battuta stupida.
Yoongi: scusa se rido ma, non ho nulla, io non pranzo spesso.
mi aspettavo quella risposta, anche perchè sapevo già che avrebbe detto cosí, lo conosco. Prendo un panino dalla mia borsa e dopo averlo scartato lo divido a metà. Gli porgo il pezzo piú grande.
Jimin: prendi pure hyung.
sorrido e i miei occhi diventano due fessure, lui mi guarda incredulo, con la bocca semi aperta.
Jimin: hy-yung tutto ok?
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~ • Moon • ~
Fanfictionyoonmin attenzione, la ff contiene: -boyxboy; -smut; -autolesionismo; -alcool; -droghe; -linguaggio scurrile; -violenza. Don't like? Don't read.