«Vedi perché non gli ho scritto? Perché sapevo che mi avrebbe scritto lui!» esclamo, spiegando le mie ragioni a Lea, che mi guarda sospetta.
«Ma tu non sapevi che ti avrebbe detto che Lautaro ha una crush per te» la zittisco subito, sussurrando un "shh" per evitare che orecchie indiscrete sentano quei discorsi.
«Potrebbe non essere vero!» esclamo in risposta, sistemando meglio lo zaino sulla spalla «Potrebbe essere semplicemente una cazzata o qualcosa che si è inventato per prendermi in giro» alzo le braccia al cielo, cercando di farle capire il mio ragionamento.
«Non credo che sarebbe così cattivo» replica, fermandosi davanti alla sua classe. Io la affianco, osservando Perpetua che entra nella mia, di classe.
«E tu cosa ne sai?» mormoro. Lei alza gli occhi al cielo e mi saluta velocemente, per poi andare a sedersi al suo posto. Io sospiro ed entro in classe, sedendomi al solito banco e restando stupita quando Lautaro si siede di nuovo accanto a me.
«Guarda che il posto accanto a Perpetua è libero» gli faccio notare, con la solita freddezza che denota il mio lunedì mattina.
«Ho undici decimi, Fe, ci vedo ancora bene» risponde lui, con un sorriso a trentadue denti, mentre sistema le sue cose sul banco.
«Allora perché ti sei seduto qui?» chiedo, sempre più perplessa. Per un momento, tengo veramente in considerazione ciò che mi aveva detto suo zio.
«Hai fatto i compiti di matematica?» cambia saggiamente argomento, lasciandomi un po' spiazzata.
«Io» mormoro, realizzando finalmente cosa mi ha chiesto mentre sto tirando fuori l'astuccio dallo zaino «Sì, sì, eccoli» gli porgo il quaderno verde e tiro fuori il cellulare dalla tasca esterna, posandolo sul banco.
«Grazie mille» sfoglia le pagine, arrivando all'ultima «È che mio zio è tornato venerdì pomeriggio quindi questo è stato un fine settimana di festeggiamenti in famiglia» si giustifica, abbinando il tutto con un sorrisetto furbo.
«Tranquillo, può capitare a tutti» appoggio il gomito sul banco e poi la guancia sul palmo della mano e lo osservo mentre scrive velocemente tutte le cifre sul suo quaderno. Lo guardo così attentamente che per qualche momento sento solo il suo respiro regolare, e non il resto del casino che si sta formando in classe prima che entri la prof.
Lo schermo del mio cellulare si illumina, mostrando una notifica, che Lautaro controlla subito, talmente è curioso, per poi restare spiazzato.
«Ti devi vedere con mio zio oggi pomeriggio?» chiede, perplesso e anche un po' infastidito.
«Devo ancora dirgli di sì» rispondo distrattamente, leggendo e rileggendo il messaggio.
«E si può sapere perché?» scrollo le spalle, ponendo attenzione più alla lezione che a lui, che sbuffa, girandosi verso la lavagna.
***
«Grazie per essere venuta, avevo proprio bisogno di parlarti» Paulo si siede al tavolino, facendomi cenno di accomodarmi davanti a lui.
«Beh, non puoi dire di non essere stato asfissiante perché io dicessi sì» gli faccio notare, accavallando le gambe e osservando gli altri clienti di quel bar. Hanno riconosciuto tutti Paulo e ora ci guardano di sottecchi, cercando di origliare anche solo uno straccio della nostra conversazione.
«Sì, lo ammetto» alza le mani, prendendosi le sue colpe «Ma i miei sospetti sono fondati» mette le mani sul tavolino, mentre una cameriera con gli ormoni scalpitanti per prendere le ordinazioni si avvicina.
«Un macchiato» mormoro, mentre lui confabula qualcosa su drink salutari e sull'ultima dieta che sta seguendo.
«Un macchiato anche io» finisce per dire, arrendendosi alla poca conoscenza dei suoi frullati di verdure dell'unico bar di Laguna Larga.
«Allora, esponimi questi tuoi sospetti» gioco con una bustina di zucchero, facendola passare tra le dita.
«Dovresti essertene accorta anche tu, in realtà» si appoggia allo schienale, giocando con i lacci dei suoi pantaloni della tuta grigi.
«Di cosa?» chiedo, sinceramente incuriosita da ciò che voglia dirmi.
«Non hai visto il modo in cui ti guarda? È palese!» sbatte le mani, cercando di farmi capire l'intensità del sentimento che lui pensa Lautaro provi per me.
«L'unica cosa di cui mi sono accorta è lui e Perpetua che escono insieme, detective Conan» ringrazio silenziosamente la ragazza che ci sta portando i caffè e metto subito una bustina di zucchero dentro, mescolandolo con il cucchiaino.
«Lo fa per farti ingelosire» replica lui, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
«Dai, io lo conosco da più tempo di te, sono sicuro che ci sia qualcosa sotto» continua, cercando di essere più intelligente.
«Senti, Sherlock Holmes, ho una cotta per Lautaro dalle scuole medie, se lui avesse fatto qualche passo falso, anche minimo, lo saprei» lo sfido, prendendo un sorso di caffè.
«Cosa devo fare per convincerti?» sbuffa, imitandomi. Scrollo le spalle, senza sapere cosa dire.
«Senti, facciamo così» si sporge sul tavolo, finendo il caffè e allontanando la tazzina da sé «Ti aiuterò a finire con lui» afferma, guardandomi negli occhi come se stesse parlando seriamente.
«Non stai parlando seriamente» Paulo annuisce, sicuro dei suoi mezzi «Oh madonna, questo sembra l'inizio di un film per teenager» finisco anche io il caffè, alzando gli occhi al cielo.
«Tu sei una teenager» mi mordo la lingua, cercando di non ribattere e sganciare una bomba più grande di me.
«E tu cosa ci guadagneresti, da questa cosa?» lui alza le spalle, con un'espressione da finto modesto dipinta sul viso.
«La fama» ride, lasciandomi perplessa davanti al suo senso dell'umorismo da quattro soldi.
«E cosa succede se alla fine si scopre che avevo ragione io, cosa molto probabile?» lo sfido, avvicinandomi a mia volta al tavolino e appoggiandomici sopra.
«Ti porto in Italia» sbuffa «Ti piace l'Italia, vero?» io annuisco, entusiasta «Dove potrai finalmente bere qualcosa che non assomigli a dell'acqua sporca, come quello che qui chiamano caffè» si alza per andare a pagare e io resto a bocca aperta, rendendomi conto di ciò che è appena successo.
Se mi dovesse andare bene, finirei con Lautaro, e se mi dovesse andare male, andrei in Italia. Non c'è alcun modo in cui io possa rovinare tutto questo.
Mando velocemente un messaggio a Lea, informandola che devo parlarle urgentemente, poi saluto Paulo, che deve andare a Buenos Aires per fare non so cosa.
lollissimo
allora, stasera ho anche aggiornato "annoyingly hot". amatemi.
penso che per un po' andrò avanti con questa storia, prima di scrivere il finale felice per l'altra, però ho anche in mente un'idea bellissima per una terza storia quindi be ready
buonanotte
ciaone🎉🤔
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¡Mala Mía!paulo dybala
FanfictionFe Jazmín conosce Paulo ad una festa in paese e, da allora, non ne può più fare a meno 12/31/18: #1 football 12/31/18: #1 juventus 12/31/18: #1 dybala