«Nahuel, dammi quel cazzo di biglietto!» esclamo, ripetendo per la decima volta quella frase, scocciata.
«Sì sì, calmati un attimo, tranquilla che ti fanno entrare anche solo perché sei la ragazza di Paulo» chiude il telefono, mettendolo velocemente in tasca e prendendo il portafoglio.
Sfila il mio biglietto dal suo portafoglio, porgendomelo mentre lo tiene tra due dita e sorride in modo esagerato. Sbuffo, alzando gli occhi al cielo, e scendo dalla macchina direttamente nel parcheggio dello stadio. Lui fa lo stesso, si mette un cappellino e gira intorno alla macchina, per poi affiancarmi e dirigersi velocemente verso l'entrata.
«Comunque voglio conoscerla questa Florencia» gli do una gomitata scherzosa, ridendo della sua espressione stupita.
«Florencia? E tu che ne sai di Florencia?» ridacchia e, subito dopo aver fatto controllare i biglietti di entrambi, mi fa cenno di precederlo sulle scale.
«Hai la grandezza delle lettere nello schermo impostata quasi al massimo, riusciresti a leggerci pure da dieci metri di distanza» lo prendo in giro, controllando il numero del mio posto.
«Vuoi metterti tu esterna?» si ferma un gradino più in alto a me, pronto a rispondere a mio sguardo confuso «Paulo mi ha detto che hai avuto un attacco di panico, poco tempo fa, magari se stai più vicina all'uscita ti senti più a tuo agio» spiega, scrollando le spalle.
«No, tranquillo, per me è uguale» sorrido, rincuorata dalla sua preoccupazione sincera.
«Bene, allora io vado vicino a Georgina» abbassa lo sguardo, ridendo come un pervertito.
«Porco!» esclamo, infilandomi prima di lui nella fila di seggiolini e sedendomi vicino alla ragazza di Cristiano Ronaldo.
«Pensa a Florencia» sussurro, ridendo della sua espressione delusa e cercando di consolarlo con un sorriso spontaneo.
«Sei una stronza, ha ragione Paulo» tira fuori il telefono dalla tasca, entrando velocemente sull'applicazione di instagram.
«Non fare una storia con me, rischi veramente di non tornare a casa» fa una foto al campo praticamente vuoto, ridacchiando.
«Voglio proprio vedere come torni a casa tu se non ci sono io a guidare» sta un attimo fermo, con il telefono in mano e lo sguardo verso il campo, probabilmente pensando a cosa scrivere.
«Con Paulo, che domande» rispondo velocemente «Tanto sono sicura che mi aiuterebbe a nascondere il tuo cadavere» continuo, divertita dalla sua espressione ferita.
«Forse hai ragione, immagino che ci sia stata più intesa tra te e lui dopo la doccia bollente dell'altro giorno» muove le sopracciglia velocemente, per poi scoppiare a ridere del mio imbarazzo.
Sento la faccia immediatamente calda e mi guardo intorno per controllare che nessuno lo abbia sentito, appurando che il resto dello Stadio è completamente ignaro della nostra conversazione. Mi lascio sprofondare nello schienale, cercando di coprirmi il più possibile dagli sguardi indiscreti sotterrando il viso nel giaccone pesante.
«Sei diventata rossa come la maglia della Roma!» esclama Nahuel, attirando l'attenzione dei più vicini mentre ride sonoramente della mia timidezza.
«Stai zitto» mormoro, mettendo le mani in tasca «Fa sempre così freddo a Torino?» chiedo, stendendo le gambe e muovendo un po' le dita dei piedi per evitare che si congelino.
«Guarda come cambia discorso! Fe, hai la coda di paglia» si chiude la cerniera della giacca, mettendosi anche lui le mani in tasca.
«Ti sembra il posto o il momento adatto per parlarne?» chiedo, a denti stretti, sussurrando il più possibile anche se so che devo farmi sentire sopra il casino generale.
«No, anche perché sta arrivando Alicia» si alza in piedi, salutando la madre di Paulo e io lo imito, sorridendo fintamente senza neanche volerlo mentre le do i soliti baci sulle guance.
«Io ho il posto qui davanti» annuncia, sedendosi davanti a Nahuel e appoggiando la borsa sulle proprie gambe.
«Okay, a momenti dovrebbero cominciare a scaldarsi» le dice il ragazzo, meritandosi un sorriso dalla donna, che poi si appoggia allo schienale e dedica la sua completa attenzione al figlio che sta scendendo in campo.
«Hai la sua maglia?» mi giro verso di lui, aggrottando le sopracciglia e toccando la cerniera della mia giacca come se potessi sentire il tessuto della maglia che ho sotto con i polpastrelli.
«Sì, mi pare di averla messa» vorrei farla suonare come una affermazione, ma purtroppo mi esce come una domanda e lo sguardo ammonitore che il ragazzo mi rivolge mi fa venire voglia di nascondermi da qualche parte in questo edificio immenso.
«Ti pare di averla messa? Fe, dai, lo sai anche tu che ci tiene» si lascia cadere sullo schienale, chiudendo gli occhi e assumendo un tono melodrammatico.
«Sì, lo so che ci tiene, ma Nahuel mettiti nei miei panni, io non ci ero mai venuta in uno stadio!» scrollo le spalle, rimettendo le mani in tasca e mettendocela tutta per non battere i denti.
«Bugia! So che quando eri venuta a Torino quest'estate Paulo ti aveva fatto fare un giro qui, all'Allianz» mi indica come se avessi appena commesso il peggiore dei reati, e io alzerei le mani se non rischiassi di farle congelare.
«E tu come lo sai?» chiedo, fissandomi su quel punto per non ripensare al suo commento sulla doccia dell'altro giorno.
«Aveva messo una storia con un video dello stadio e poi si vedeva te, seduta, che lo osservavi annoiata» aggrotto le sopracciglia, guardando in campo proprio mentre Paulo ci sta osservando e alza una mano per salutarci.
«Eh? Non mi ricordo di aver visto una storia del genere» tiro velocemente la mano fuori dalla tasca, facendo un cenno al ragazzo in campo per salutarlo e fargli capire che anche se c'è un freddo bestiale sono qui a vederlo giocare.
«Ti giuro che l'aveva messa, poi aveva messo anche qualche foto di te a Barcellona» assume un'espressione pensierosa, prendendo il cellulare dalla tasca.
«Io non ho mai visto queste storie» dico, sicura. Se le avessi viste, avrei detto a Paulo di toglierle, perché anche lui sa quanto mi metta in soggezione l'orda di fan accaniti che ha e i brutti commenti che potrebbero fare su di me.
«Guarda» mi mostra il suo profilo instagram e mi fa vedere tutte le sue storie di oggi, io cerco di fare lo stesso ma mi viene fuori che non c'è nessuna storia.
«Credo proprio che mi abbia bloccato le storie» mormoro, più a me stessa che a Nahuel, che in reazione alla mia affermazione spalanca gli occhi e si allontana un po', stupito come me da questa rivelazione.
lollissimo
no okay questo capitolo dovevo postarlo domani ma lo sapete anche voi quanto mi diverto a scrivere delle litigate nelle relazioni quindi IHIHIHIH DOMANI ASPETTATEVENE UNA COLOSSALE
sto già pensando ad un'altra storia, pregate perché io non abbandoni questa per scrivere sessanta capitoli dell'altra per poi tornare completamente a caso come ho fatto con annoyingly hot
ciaone🥰🥰
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¡Mala Mía!paulo dybala
FanfictionFe Jazmín conosce Paulo ad una festa in paese e, da allora, non ne può più fare a meno 12/31/18: #1 football 12/31/18: #1 juventus 12/31/18: #1 dybala