«Okay mamma, noi andiamo» esclama Paulo, abbottonandosi la giacca scura e prendendo un cappellino di lana dall'appendino.
«È sempre un piacere parlare con te!» dice poi, quando non riceve nessuna riposta, e mi dice di precederlo fuori dalla porta.
«Quando hai detto che parte?» chiedo, mettendo una mano in tasca e stringendo la sua con l'altra.
«Sei così impaziente, Jazmín» lui ridacchia, cominciando a scendere le scale e guardando il mio viso teso.
«Voglio solo sapere se sarà con noi anche a Capodanno, niente di più» cerco la prima scusa che mi passa per la testa, ma anche lui sa che in realtà non vedo l'ora che Alicia se ne vada.
«No, se ne va domani. A proposito, riusciresti ad accompagnarla in aeroporto? Io sono ad allenamento» annuisco semplicemente, sapendo che domani il viaggio in macchina sarà molto lungo.
«Stai dicendo che mi darai la tua macchina? Me la farai guidare?» apre il portone e, in un gesto cavalleresco, mi fa uscire per prima.
«Sì, la Jeep. Non ti illudere, non ti farò mettere le mani sulla mia Maserati» gli faccio la linguaccia e lui ridacchia, conducendomi sotto i portici.
«Sei nervosa?» chiede, accarezzando con il pollice il dorso della mia mano.
«Di guidare la tua Jeep? No, assolutamente» lui scuote la testa, ridacchiando del mio fraintendimento.
«No, Fe, ti chiedevo se sei nervosa per il tuo primo tatuaggio» mi sorride, cercando di rassicurarmi, ma una scarica di adrenalina mi percorre la spina dorsale non appena sfioro il foglio con la frase scritta sopra che tengo in tasca.
«In realtà non vedo l'ora» rispondo, stranamente più eccitata di lui di fare qualcosa.
«Sono contento» dice, baciandomi a stampo mentre un sorriso si dipinge anche sulle sue, di labbra «E sono anche un po' geloso, mi prometti che il tuo prossimo tatuaggio sarà "Dybala, 10"?» sorride esageratamente, sperando sinceramente in quel tatuaggio.
«Nemmeno se mi pagassi» esclamo, seguendolo per le strade di Torino.
«Dai, in cambio del foglio con la frase di Niall!» apre la porta di un negozio di tatuaggi, lasciandomi entrare per prima.
«Hai prenotato?» chiedo, glissando sull'argomento mentre mi tolgo la giacca.
«No, ma conosco il proprietario, farti fare questo tatuaggio non sarà un problema» mi rassicura, prendendo la mia giacca e la sua e sedendosi ad una sedia e facendomi cenno di accomodarmi accanto a lui.
«Sei sicuro?» domando. Lui annuisce semplicemente, posando una mano sulla mia coscia e accarezzandola lentamente.
«Stai tranquilla, quando usciremo di qui avrai dell'inchiostro nella tua pelle» mi lascia un bacio sulla fronte e io annuisco, posando la testa sulla sua spalla.
«Paulo! È passato tanto tempo, come mai di nuovo qui?» un uomo sulla trentina entra nella stanza, sedendosi sulla scrivania posizionata esattamente davanti a noi.
«Ciao Manuel, hai aggiunto un po' di quadri eh?» si guarda intorno, indicando i quadri lugubri appesi alle pareti della stanza.
«L'ultima volta che sei venuto probabilmente c'era ancora la crisi dei missili a Cuba, pensavo fosse scontato che qualcosa qui sarebbe cambiato qui dentro» indica il suo polpaccio, probabilmente parlando del tatuaggio che ha lì.
«Hai ragione, avevo in mente tante idee ma poi non le ho mai messe in pratica» mi cinge le spalle con un braccio e sorride «Oggi sono qui con Fe» mi guarda per un attimo, poi ritorna la sua attenzione all'uomo.
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¡Mala Mía!paulo dybala
ФанфикFe Jazmín conosce Paulo ad una festa in paese e, da allora, non ne può più fare a meno 12/31/18: #1 football 12/31/18: #1 juventus 12/31/18: #1 dybala