missing moments: 6

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paulo's pov

«È lei la nuova fiamma di Paulo Dybala, ed è veramente uno schianto!
Oriana Sabatini, è questo il nome della nuova ragazza che è stata accostata al famoso giocatore della Juve. Ma chi è questa lei?
Con la sua figura longilinea e slanciata è sicuramente diversa dalla ex, sicuramente più vicina alla ragazza di un calciatore come la conosciamo!»

«Smettila, per favore» faccio un cenno con la mano a Nahuel, che sta leggendo ad alta voce un articolo dal suo cellulare. Lui alza lo sguardo dallo schermo e mi fissa per qualche secondo, per poi gettarsi nuovamente nella lettura.

«Una differenza di età non più così tanto marcata (sono solo tre gli anni che separano i due ragazzi invece che sei com'era in precedenza) e i due sembrano innamoratissimi! Dopo le infinite passeggiate al parco del Valentino e le serate in discoteca passate a ballare insieme, sembra che i due non si siano ancora decisi a ufficializzare la loro relazione»

«Stronzate» lo interrompo di nuovo, questa volta più seccamente per fargli capire tutto il fastidio che mi sta facendo provare.

«Ma la sintonia che hanno sembra impareggiabile e-» prima che continui, gli sfilo il cellulare dalle mani e lo stringo tra le mie, per poi tornare al mio posto, dall'altra parte del divano.

«Ce ne sono altri mille di articoli del genere, te ne rendi conto Paulo?» anche lui fa il giro della stanza e si sistema sul bracciolo come se fosse un uccello appollaiato sul ramo di un albero.

«Cosa ci devo fare? Ci sono sempre stati, non sono il primo né l'ultimo per cui scriveranno articoli del genere, loro si pagano da mangiare così» commento acidamente. In questi ultimi giorni non riesco proprio a dormire, nonostante io mi sforzi tanto. Do la colpa agli allenamenti pesanti, al periodo stressante, ma nel profondo so perfettamente che la unica causa è la mancanza di Fe. È ormai più di un mese che io e lei non ci vediamo, né ci sentiamo, e la sua lontananza si fa sentire soprattutto adesso che non ho nessuno con cui parlare delle cose di cui parlavo con lei. Per me era una confidente, molto di più di quanto i miei amici non lo siano, perché mi ascoltava senza forzarmi e mi aiutava a comprendere e accettare i miei limiti. Io ho sempre voluto arrivare da tutte le parti, fare tutte le cose bene, ma lei mi aveva fatto capire che per quanto io provassi, non tutto mi sarebbe riuscito bene come speravo, e andava bene così.

«Potresti evitare di invitare una ragazza che conosci appena qui, ad esempio. Sembra quasi che tu lo faccia apposta a far parlare così di te quando-» si ferma, pensieroso, ma io lo spingo a continuare guardandolo negli occhi.

«Quando cosa? Cosa vuoi dire, Nahuel?» esclamo, sperando veramente che lui dica ciò che voglio sentire, che mi faccia sapere che questa mancanza si sente anche dall'altra parte.

«Quando lei ci sta male! E magari tu non lo sai, ma lei è a conoscenza del fatto che tu hai invitato quella ragazza qui, e lo ha scoperto nel peggiore dei modi. Ha visto un video di voi due in discoteca, ha riconosciuto il tatuaggio sul tuo braccio che le cingeva la vita e ci ha pianto, e se n'è andata dal mio appartamento perché si vergognava di quanto le veniva da piangere!» la sua voce si alza mentre termina di parlare, e io apro la bocca per rispondere ma non mi esce proprio nulla.

«Che altro? Sta male, sicuramente più di te che per spassartela inviti modelle dall'Argentina per passare semplicemente un fine settimana in discoteca e strusciarti un po' per svuotarti le palle!» mi alzo in piedi, questa volta ferito sul profondo, e il mio sguardo cade sul suo cellulare che si sta spegnendo. Vedo qualcosa che mi risveglia ancora di più.

«Ah, sta male, ma corre tra le braccia dell'altro!» gli piazzo il cellulare davanti al viso e indico la foto di Jazmín e Lautaro al parco del Valentino, le gambe di lei su quelle di lui e il braccio del ragazzo che le cinge le spalle.

¡Mala Mía!paulo dybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora