«Quando fai gli anni?» Paulo mi pone quella domanda insolita mentre è seduto sul mio letto e io sto attraversando una crisi nel decidere cosa mettere in valigia.
«A novembre, perché?» infilo qualche maglietta in più, facendo finta che non stia già scoppiando dopo tutti i vestiti che ho cercato di far stare lì dentro.
«Quindi non ne hai ancora diciotto» mi fa notare, lanciandomi un paio di pantaloncini che secondo lui dovrei mettere in valigia.
«Questi li mettevo in seconda media, non credo che mi stiano ancora» gli faccio notare, rilanciandoglieli e concentrandomi sui vestiti sparsi sul tappeto.
«Se non hai ancora diciotto anni, sei sicura di poter viaggiare senza una delega dei genitori?» chiede, insistendo su un argomento di cui non voglio parlare.
«Sì, dai quattordici in su si può viaggiare da soli, stai tranquillo, non verrai accusato di rapimento» lui sbuffa, pensando che io sottovaluti il problema, ma io lo ignoro, sistemando anche le ultime cose.
«Hai trovato il biglietto quindi?» gli chiedo, sedendomi sulla valigia per riuscire a chiuderla abbastanza da far scorrere la zip.
«Il 26, ma se andiamo su l'ultima di luglio non tornerò in Argentina fino almeno a Natale, visto che c'è il campionato» mi spiega, sedendosi accanto a me, per terra e incrociando le gambe.
«Oh» mormoro in risposta. Non ho mai preso un aereo da sola.
«Spero almeno che tu abbia prenotato in Economy, io in Business non viaggio, quei sedili sono più spaziosi di tutta la mia camera!» allargo le braccia, cercando di fargli capire il concetto, ma lui ridacchia e fa finta di nulla.
«Ho prenotato in Business, mi dispiace» scrolla le spalle, dispiaciuto.
«Così mi fai sentire in colpa! Avrai speso un patrimonio solo per un mio capriccio» abbasso lo sguardo, mordendomi il labbro inferiore e sentendomi irrimediabilmente in colpa.
«Secondo me, invece, questo viaggio ti farà bene» mi accarezza la guancia, sorridendo «Almeno ti farà allontanare da Laguna Larga, che mi sembra ti stia un po' stretta» mi fa notare, pizzicandomi la guancia e ridendo sonoramente della mia faccia infastidita.
«Guarda che anche quelli che viaggiano in Economy arrivano a destinazione» commento, facendogli notare che non serviva spendere tutti quei soldi soltanto per un biglietto aereo.
«Sì ma già dormi poco quando sei a casa nel tuo letto, pensa in aereo, e poi sono io che devo sopportarti per due settimane! Preferisco di gran lunga spendere tantissimi soldi per garantirti un posto comodo in cui tu possa dormire in aereo e non essere fastidiosa perché sei stanca che pagarne la metà e dovermi sorbire i tuoi commenti cinici ogni giorno» alzo gli occhi al cielo, infastidita dal suo ragionamento.
«Non sono fastidiosa» mi alzo dalla valigia, chiudendola definitivamente.
«Però sei molto, molto permalosa, nena» annuisco impercettibilmente, d'accordo con quello che ha appena detto.
«Questo te lo concedo» lui sorride trionfante e io gli faccio capire che non deve cantar vittoria così presto.
«Quando comincia la pausa?» mi chiede Paulo, dopo qualche attimo di silenzio.
«Comincia il primo di agosto e finisce il quindici, tanti dei miei compagni vanno a sciare» lo informo, sedendomi sul mio letto e vedendolo dall'alto per la prima volta.
«E invece tu vai a farti il bagno nel Mar Mediterraneo, a te la scelta sul migliore» alza le mani, cercando di non influire sulla mia decisione, ma so perfettamente cosa pensa dell'Italia.
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¡Mala Mía!paulo dybala
FanfictionFe Jazmín conosce Paulo ad una festa in paese e, da allora, non ne può più fare a meno 12/31/18: #1 football 12/31/18: #1 juventus 12/31/18: #1 dybala