13.

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Ragiono velocemente sul come comportarmi in questa situazione, dove dire che sono nella merda è riduttivo.

Guardo Lautaro, totalmente ignaro di ciò che sta succedendo, e poi rivolgo lo sguardo alle stelle, ed è così bello che non me la sento di interrompere questo momento. Lo guardo per qualche secondo, cercando di ignorare le due voci sempre più forti dietro di noi.

«Mi stai fissando» sussurra, girandosi verso di me, e da vicino non riesco a trovare nemmeno un difetto nel suo viso.

«Il problema è che sei così bello» mi faccio scappare, guardandolo negli occhi e cercando di identificare ogni singola pagliuzza di colore nei suoi occhi.

«Vorrei dire qualcosa di ironico, ma rovinerebbe il momento» ridacchio, abbassando il volto. Lui mi accarezza i capelli, spostandoli dal mio viso e sistemandoli dietro al mio orecchio.

«Lo hai già fatto» torno a guardarlo, questa volta un po' meno timidamente. Mi sembra quasi che non ci sia nessuno se non noi.

«Non dire così, c'è di peggio» il suo naso sfiora il mio, facendomi sentire un brivido.

Sta succedendo. La cosa che ho sognato di più dalle scuole medie, quella che ho immaginato dal primo momento in cui l'ho visto per la prima volta, quello che ho tanto bramato mentre vedevo le mie coetanee sperimentare qualcosa del genere.

Non so esattamente cosa fare, quindi lo guardo semplicemente. Ha gli occhi socchiusi, le ciglia lunghe gli sfiorano gli zigomi. Vorrei vederlo così in ogni momento, perché è veramente cento volte meglio del solito.

«Era ora» esclama qualcuno dietro di noi e mi affretto a prendere il suo viso tra le mie mani per evitare che si giri e veda suo zio qui, con Perpetua.

Alza un sopracciglio, stupito dal mio gesto ma allo stesso tempo apprezzandolo, sorridendo leggermente e un po' in modo malizioso.

«Mi stupisci se fai così, Fe» accarezza la pelle lasciata scoperta tra il top che ho addosso e i pantaloni.

«Sono più stupita di te» sussurro tra me e me, ma lui riesce a sentirmi e ride sonoramente.

«Seriamente?» sento chiaramente la voce fastidiosa di Perpetua, e anche Lautaro la sente, fa per girarsi ma lo fermo di nuovo, facendolo girare verso di me.

Sospiro, cercando di prendere abbastanza coraggio, e lo bacio. Le sue labbra sono un po' screpolate, e ha un po' di barbetta attorno alla sua bocca, che sfiora la mia pelle e mi da leggermente fastidio.

Paulo si esprime in versi di apprezzamento, urlando e battendo le mani, complimentandosi, mentre Perpetua non sembra avere una grande reazione, probabilmente infastidita.

«Ma che cazzo» Lautaro si allontana da me, ma continua a tenermi stretta e si gira, senza che io possa fare nulla per fermarlo. Mi accascio sul suo petto, mentre immagino la sua faccia a metà tra lo stupito e l'incazzato nel vedere suo zio con la sua ex.

«Che cazzo succede qui?» esclama. Stringo le palpebre, sentendo il suo petto vibrare ed alzarsi sempre di più mentre respira sempre più affannosamente.

«Qualcuno vuole dirmi che cosa sta succedendo?» adesso sta urlando, infuriato al punto tale da alzarsi e andare verso Paulo.

«Perpetua» si trova a mormorare. Trovo il coraggio di guardare la scena e vedo Paulo che tiene stretta la ragazza per il fianco, mentre lei sta mangiando un lecca-lecca e lo guarda in viso. Niente di più esplicito.

«Perché... voi due siete qui insieme? Vi conoscete? Cosa ci fai tu qui?» indica suo zio e aspetta delle risposte, che spero non siano quelle che penso io.

¡Mala Mía!paulo dybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora