CAPITOLO 25

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<mi sono ricordato che abbiamo un discorso in sospeso> disse guardandomi.
Sentii ogni mio muscolo irrigidirsi a quella affermazione.
Fece per aprire bocca quando la porta finestra d'improvviso si chiuse.
Corsi subito a tentare di aprirla ma fu inutile.
<siamo chiusi fuori> esclamai continuando a spingere sul vetro.
Cole sembrava invece più rilassato.
<meglio> sorrise <peccato solo non esserci portati una coperta>.
Spalancai gli occhi <perché tu non hai intenzione di fare nulla? Possiamo sempre chiamare i miei genitori da fuori>.
Il ragazzo fece spallucce <non si sta così male qua fuori>.
Mi arresi all'idea che quella portafinestra non si sarebbe aperta.
Raggiunsi nuovamente la ringhiera e mi ci appoggiai.
Cole mi prese per una mano e mi fece avvicinare a lui.
<perché ogni volta che ti sfioro tu inizi a tremare?> domandò fissando i suoi occhi nei mei.
Il calore che percepivo sul volto stava ad indicare che ero nuovamente arrossata.
Arretrai di fretta <è una tua percezione...>.
Il ragazzo dai capelli corvini sorrise e poi cambiò discorso.
<hai freddo?> chiese.
Scossi la testa <si sta bene>.
Sul suo volto si aprì un largo sorriso soddisfatto <e allora perché stai tremando?>.
"Fregata" pensai.
Alzai un sopracciglio <sei proprio un egocentrico> risi.
Passammo qualche altro minuto a chiacchierare e poi io lanciai l'idea di andare a dormire.
<ti vuoi sdraiare sul balconcino per dormire? domandò ridendo.
<non avendo un letto> scherzai.
Mi sedetti con la schiena appoggiata al muro e tentai di chiudere gli occhi.

Dopo pochi minuti sentii Cole sedersi al mio fianco.
<e meno male che mi prendevi in giro per la mia idea di dormire> dissi a bassa voce divertita.
Lo sentii ridere.
Le palpebre erano pesanti e io stavo per addormentarmi.
<appoggiati pure> disse poi.
Nel dormiveglia spostai leggermente la testa fin quando percepii la spalla di Cole sulla mia guancia.

Mi massaggiai la guancia indolenzita.
Mi ero appena svegliata e notai che da poco era passata l'alba.
Mi alzai e mi stiracchiai.
<Cole> chiamai il ragazzo ancora addormentato <svegliati> lo scossi leggermente per la spalla.
Aprì lentamente un occhio e appena mi vide sorrise.
<sei mattiniera> farfugliò alzandosi.
<ora dobbiamo chiamare i miei genitori>.
Iniziai a bussare insistentemente alla porta.
Con la coda dell'occhio vidi Cole alle mie spalle sistemarsi i capelli.
Attraverso il vetro vidi mia madre entrare nella mia stanza e quando vide il mio letto vuoto restò sorpresa.
Bussai nuovamente al vetro e finalmente si voltò nella mia direzione.
Scoppiò a ridere e venne ad aprirci.
<che ci fate qua fuori ragazzi?> domandò sinceramente divertita.
<per sbaglio la porta si è chiusa e da fuori non sia apre più> mi giustificai.
Mia madre scosse la testa <se volete far colazione la trovate già preparata sul tavolo> poi aggiunse <io e papà abbiamo preferito aspettarvi>.
<arriviamo subito> risposi lanciando un'occhiata a Cole.

Mi sciacquai nuovamente la faccia con dell'acqua fredda per svegliarmi e poi scesi al piano di sotto.
Mi sedetti al tavolo e rimasi sorpresa nel vedere che erano già tutti seduti.
<abbiamo trovato qualcuno più veloce di te nel prepararsi alla mattina> rise mio padre addentando una fetta di pane.
<non lasciatevi ingannare> risposi sorridendo <è stato solo un caso>.

Per quella mattina mia madre aveva proposto di andare a vedere una mostra di arte e fotografia; inutile dire che Cole era molto entusiasta di quell'idea.
Alle 10 di mattina uscimmo di casa e mezz'ora dopo arrivammo al museo.
Quando i miei genitori andarono a prendere i biglietti io e il ragazzo dai capelli corvini rimanemmo ad aspettare di fronte all'entrata.
<quando uscirai allo scoperto con le tue fotografie?> gli domandai.
<presto> rispose distratto.
<hai talento, dovresti iniziare a pubblicare qualcosa> poi continuai <magari qualcuno potrebbe chiamarti per qualche giornale>
Fece una smorfia buffa <per ora mi accontento di fotografare in anonimo>.
I miei genitori ci raggiunsero ed entrammo nel museo.

Dopo l'ora di pranzo uscimmo dalla struttura e andammo tutti a pranzo.
<questa sera andrà in onda un'altra puntata di Riverdale giusto?> domandò mia madre.
Annuii e poi con una scusa andai nel bagno del ristorante.
<mi scusi> chiesi al cameriere voltato di spalle <sa dove posso trovare il bagno?> .
Il ragazzo si voltò e io rimasi a bocca aperta.
<Daniel> esclamai abbracciandolo <da quanto tempo>...

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EII, QUESTA SERA ALLE 21.30 NUOVO CAPITOLO❤️
PS: OGGI È ANCHE IL MIO COMPLEANNO🙃🔥

SPROUSEHART |Lili&Cole| RIVERDALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora