CAPITOLO 36

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Aprii la porta della stanza di Madelaine e quasi urlai.
<che ci fai qui?> esclamai a tono di voce alto quando vidi Daniel seduto sulla sedia della scrivania della mia coinquilina mentre parlavano fra di loro tranquillamente.
Appena mi vide, Daniel si alzò in piedi felice <finalmente sei tornata, volevo farti una sorpresa> disse abbracciandomi velocemente.
<mi ha detto che era un tuo vecchio amico così l'ho fatto entrare> si giustificò Madelaine notando la mia espressione un po' sconcertata.
<potevi avvisarmi> dissi rivolto a lui con un sorriso gentile <così non mi avresti fatto prendere un infarto> risi.
<forse era proprio quello il mio intento> scherzò.

Madelaine aveva detto che sarebbe andata a dormire, così io e Daniel scendemmo al piano di sotto per scambiare due chiacchiere.
<sai già dove dormire?> domandai.
<ho prenotato un hotel qua vicino per tre notti> rispose tranquillo.
<vuoi qualcosa da bere?> proposi.
<sono a posto così, tranquilla> disse.
Mi sembrava un po' a disagio.
<tutto okay?> chiesi.
<s-si... solo che ero abituato a parlare Conte quando non eri ancora famosa> sorrise nervoso.
<sono sempre la stessa. Non devi preoccuparti di nulla> dissi poggiandogli una mano sulla spalla.
Passarono alcuni minuti di silenzio, poi lui domandò <allora... con i tuoi colleghi come va?>.
<tutto bene direi>.
<e con quel... Cole?> domandò lui abbassando la voce per paura di farsi sentire da Madelaine al piano di sopra.
<che cosa vuoi sapere?> chiesi a mia volta.
Fece spallucce <no niente, l'altra volta mi sembrava un po' scontroso>.
<era solo un po' stressato> giustificai il comportamento del ragazzo dai capelli corvini.
<sarà..> disse lui facendo una smorfia.
<non lo conosci> senza volerlo il tono di voce mi uscì un po' acido, così mi corressi subito <è solo da conoscere bene>.
Daniel sembrò non aver fatto caso alla mia risposta scortese.
<che ne dici se domani ti mostro il mio camerino alle registrazioni?> proposi.
Gli si illuminò il volto <sarebbe fantastico>.

Poco prima della mezzanotte Daniel mi salutò e uscì di casa per recarsi all'hotel.
"Non pensavo sarebbe arrivato così a casa mia" pensai fra me e me.
Andai a dormire; dovevo riposare un po'.

Appena mi svegliai scrissi un messaggio a Daniel dandogli la via per raggiungermi dalle registrazioni di quel giorno.

-da Daniel:" va bene se passo per l'ora di pranzo?"

-da me:" perfetto!"

Spensi il telefono e insieme a Maldelaine mi preparai per un'altra giornata di lavoro.
Quella sera inoltre sarebbe andato in onda il sesto episodio di Riverdale.
Ero già in ansia.
Quando arrivai agli studi, per mia fortuna, notai che non c'era alcuna traccia di Bree.
<oggi niente ospiti?> domandò ridendo Camila quando fummo tutti riuniti insieme prima di iniziare.
Sorrisi <sbagliato> poi aggiunsi <all'ora di pranzo ci raggiungerà un mio amico>.
Vidi con la coda dell'occhio Cole lanciarmi un'occhiataccia.
<forza> esclamò il regista raggiungendoci <tutti al lavoro, siamo già in ritardo!>.

Quando arrivò la pausa pranzo, nel mentre che aspettavo Daniel, andai insieme a Cole a sedermi ad un tavolino fuori dallo studio.
<chi è questo amico?> domandò.
<Daniel> risposi sistemandomi la coda di cavallo.
Alzò un sopracciglio <che ci fa qua?>
<lavoro> dissi <avrà qualche stage per baristi>.
Sbuffò e io lo guardai storto <non cominciare>.
Fece un sorrisetto malizioso <non vedo l'ora di incontrarlo>.
Gli tirai un pugnetto e risi.
Il telefono segnò l'arrivo di un messaggio

-Daniel:" sono qui"

-da me:" aspettami all'entrata"

Raggiunsi il mio amico e come prima cosa gli proposi di fare un giro all'interno.
<non sei curioso di vedere il mio camerino?> chiesi ridendo.
<assolutamente> rispose.
Mi mancava il rapporto stretto di amicizia che avevo con Daniel; forse le cose stavano ritornando come prima.
Gli mostrai il mio camerino e poi lo condussi fuori, sul retro, dove erano presenti i tavolini.

<è una figata questo studio> esclamò appena seduto; sembrava un bambino in mezzo ad un parco giochi.
In lontananza vidi Cole lanciarmi un'occhiata.
<fra quanto riprenderete a registrare?> domandò.
<fra non molto> risposi distratta continuando a guardare verso Cole.
Era come se avesse una calamita addosso, e io non riuscivo a distogliere lo sguardo

<allora è meglio che vada> disse Daniel portando nuovamente la mia attenzione su di lui

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<allora è meglio che vada> disse Daniel portando nuovamente la mia attenzione su di lui.
Si alzò dalla sedia e mi salutò con un bacio sulla guancia.
Poco prima che andasse, Cole si piazzò dietro di lui...

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SPROUSEHART |Lili&Cole| RIVERDALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora