CAPITOLO 26

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GRAZIE A TUTTI PER GLI AUGURI❤️❤️

<Daniel> lo salutai saltandogli addosso e abbracciandolo <da quanto tempo>.
<Lili> esclamò <che ci fai qui?>.
Mi staccai da lui e mi sistemai i capelli <io ci vivo qui. Tu piuttosto?>.
Fece un largo sorriso <ho girato in lungo e in largo per trovare un lavoro, e ora ho trovato questo ristorante dove mi hanno accettato subito>.
<ti sei trasferito qui?> chiesi.
<per il momento> rispose.
<vado di là che vi porto un drink> disse poi <aspettami due minuti>.
Mi sedetti sul seggiolino del bancone e aspettai.

Daniel era stato un mio grande amico quando ero più piccola.
In estate passavo sempre tre mesi in una casa al mare, e la famiglia di Daniel era la nostra vicina.
Da quando avevo 9 anni fino a quando ne avevo quasi 18 passavo le estati con lui.
Quando raggiunsi la maggiore età vendemmo quella casa al mare e non avevo mai più rivisto Daniel.
Rivederlo in quel bar era stata una piacevolissima sorpresa.
Era un ragazzo alto, moro e con gli occhi di un nocciola scuro.

<eccomi> disse presentandosi con un vassoio in mano riempito dalle nostre ordinazioni <porto al vostro tavolo>.
Superammo la sala fin quando, svoltando l'angolo, arrivammo al nostro tavolo.
<mamma> la richiamai <guarda chi c'è>.
Subito lei si voltò e le si illuminò il volto.
<Daniel> disse con tono di voce fin troppo alto.
Si alzò dalla sedia e lo salutò con due baci sulle guance.
Fece praticamente le mie stesse domande e ottenne le medesime risposte.
<quando finisci il turno?> domandò mio padre.
<fra circa un quarto d'ora> rispose gentile.
<perché allora dopo non vieni a sederti con noi a bere un caffè?> propose.
Il ragazzo moro si mostrò felice dell'offerta e tornò al lavoro.
<Lili> mi chiamò poi mia madre <io e papà fra non molto dobbiamo andare a fare una commissione> poi aggiunse <aspettiamo di salutare Daniel e poi andiamo. Restate qua voi se vi va>.

Il ragazzo moro ci raggiunse e si sedette al mio fianco.
Vidi Cole squadrarlo leggermente.
I miei genitori dopo aver scambiato quattro parole se ne andarono.
<allora, ho saputo che ora sei un'attrice> esclamò.
<a quanto pare> risposi sorridendo.
Daniel si voltò verso Cole e poi gli tese la mano <piacere di conoscerti> sorrise <non pensavo ti avrei mai incontrato in un ristorante>.
Il ragazzo dai capelli corvini nascose una smorfia e poi disse <tu saresti?>.
Notai che nel suo tono di voce era presente una falsa gentilezza.
<Daniel> rispose <un vecchio caro amico di Lili>.
Daniel si voltò nella mia direzione e poi disse <ho una cosa da farti vedere!>.
Prese il telefono e dopo aver cercato qualcosa me lo porse.
Subito mi rallegrai <ma questa è la prima foto che mi hai fatto in spiaggia> esclamai.
Il mio amico sorrise felice <se vuoi te la stampo e te la regalo>.
<si grazie> risposi guardando attentamente la foto.
<guarda> dissi girando lo schermo del telefono verso Cole.
Il ragazzo osservò il ritratto e si limitò a fare un sorriso di circostanza.
<scusaci un attimo> dissi rivolta a Daniel.
Mi alzai e presi per un braccio Cole trascinandolo in un altra sala.
<puoi almeno impegnarti?> domandai innervosita.
Mi guardò con un'espressione interrogativa.
<non far finta di niente> dissi <se proprio non riesci a essere simpatico tira fuori la tua dote di recitazione>.
Mi irritava il suo modo di snobbare Daniel.
Feci per andarmene di là ma lui mi bloccò per un polso.
<mi stai chiedendo di fingere che mi stia simpatico?> domandò.
<nemmeno lo conosci> ribattei <non può già starti antipatico>.
Sbuffai <lascia stare>.
<okay scusami> disse poi lasciandomi sorpresa.
Senza aspettarmi ritornò a sedersi al tavolo.

<da quanto vi conoscete?> chiese Cole.
<da quando eravamo piccoli> rispose Daniel <poi qualche anno fa abbiamo perso i rapporti>.
Ci fu un momento di silenzio.
<quanto starete qua?> chiese.
<domani all'ora di pranzo abbiamo il volo> risposi.
Passammo un'altra mezz'ora a chiacchierare e poi io e Cole decidemmo di andare.

<torniamo a piedi?> esclamai.
Iniziò ad incamminarsi <almeno c'è il sole>.
Lo seguii.
<perché non ti stava simpatico Daniel?> chiesi.
Fece le spallucce <non so> poi aggiunse <a pelle>.
Da quando gli avevo parlato prima, portandolo via un attimo, una volta tornato si era mostrato più cordiale, ma potevo intuire che si stava sforzando di esserlo.
Decisi di non affrontare più l'argomento.

Arrivammo a casa poco dopo e scoprimmo che i miei genitori non erano ancora tornati.
Andai in cucina per prendere un bicchier d'acqua.
Quando tornai in salone trovai Cole con il mio telefono in mano mentre lo faceva penzolare <ti ha scritto Daniel>.
Gli presi il telefono <non ricordavo di avere ancora il suo numero>.
Lessi il messaggio e, come avevo immaginato, vidi la foto inviata.
Ringraziai e poi spensi il telefono.
Mi voltai verso Cole.
<la foto che ti ha fatto è storta> scherzò.
Presi un cuscino e glielo lanciai.
<è un ricordo> esclamai ridendo.
Mi rilanciò il cuscino.
Feci per chinarmi a raccoglierlo; non fui abbastanza veloce e Cole corse verso di me prendendomi fra le braccia e iniziando a farmi il solletico.
Iniziai ad arretrare cercando di liberarmi dalla sua presa ma ottenni solo l'effetto opposto...

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EII, IL PROSSIMO CAPITOLO PENSO USCIRÀ MARTEDÌ❤️
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SPROUSEHART |Lili&Cole| RIVERDALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora