CAPITOLO 27

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EII, SCUSATE L'ASSENZA DI QUESTA SETTIMANA MA ERO PRESA DALLA SCUOLA❤️

Per riuscire a staccarmi da Cole dovetti escogitare un piano.
Con rapidità gli estrassi dalla tasca posteriore il suo telefono tenendo la mano tesa verso il cestino.
<lasciami o butto il telefono nella pattumiera> minacciai.
Il ragazzo dai capelli corvini si fermò un'istante e poi mi guardò.
<ne compro un altro> sorrise afferrandomi per i fianchi e spingendomi verso di lui.
Involontariamente poggiai le mie mani sulle sue spalle e le ritrassi subito.
Sentimmo la chiave girare nella toppa della porta d'ingresso e ci allontanammo come se non fosse successo nulla.
I miei genitori attraversarono la cucina e ci raggiunsero <allora> esclamò mia madre <preparo un caffè?>.

Era arrivata sera e all'ora di cena ci sedemmo tutti al tavolo.
Mia madre servì il cibo nei piatti e poi iniziò un discorso su un argomento che avrei preferito evitare.
<è cresciuto tantissimo Daniel!> sembrava entusiasta.
<quasi non lo riconoscevo> aggiunse mio padre.
<io non ho visto tutta questa differenza> dissi.
Mia madre fece spallucce e poi continuò <l'hai conosciuto anche tu Cole?>.
Il ragazzo dai capelli corvini annuì e riprese a mangiare.
I miei genitori non notarono lo sguardo nascosto.
Forse recitare al suo fianco mi aveva fatto imparare quando mentiva o quando era sincero.
Finimmo la cena senza parlare più di Daniel.

<io vado a dormire> dissi quando si fece un certo orario; eravamo rimasti in salone a chiacchierare, ma iniziavo a sentire la stanchezza.
<vado anche io> disse mia madre, poi si affrettò ad aggiungere <se voi volete restare ancora qua fate pure> riferendosi ai due uomini.
Salii in camera e mi feci una doccia prima di tuffarmi nel letto.

Dopo aver passato diversi minuti nel letto mi resi conto che il sonno mi era passato completamente.
Non riuscivo a capire che cosa mi tormentasse.
Mi misi a sedere e realizzai ciò che mi faceva perdere il sonno.
"Cole Sprouse".
Ogni giorno che passa a quel ragazzo mi faceva un effetto strano.
Quando sentii dei passi risalire le scale e sparire dietro la porta accanto alla mia stanza quasi trattenni il fiato; Cole era andato in camera.
Mi sdraiai nuovamente e mi costrinsi a dormire.

Qualcuno mi scosse per una spalla.
Aprii lentamente gli occhi e mi trovai di fronte mia madre.
Sorrisi, era da tempo che non mi svegliava lei.
<alzati, altrimenti farai tardi> esclamò.
Mi ero quasi scordata che quella mattina dovevamo prendere l'aereo.
Quando scesi al piano di sotto vidi mio padre in piedi di fronte alla porta.
<andiamo a fare colazione?> propose.
<io e te?> chiesi contenta.
Annuì e poi mi fece cenno di seguirlo.
Cole stava ancora dormendo, e io avevo bisogno di passare un po' di tempo con mio padre.

Ci sedemmo ad un tavolino del nostro bar preferito.
Ordinammo entrambi un cappuccino e iniziammo a parlare.
<sono contento tu sia venuta a trovarci> disse.
<mi avevi fatta preoccupare> sospirai guardandomi le mani <non fare più scherzi del genere> risi.
<Cole mi piace come persona> affermò poi.
Evitai di parlare di lui e cambiai discorso.

Io e Cole eravamo entrambi pronti ad uscire di casa per andare all'aereoporto.
Abbracciai i miei genitori e gli promisi che sarei tornata presto a trovarli.
Presi le valigie e ci avviammo verso la macchina noleggiata.
Poco prima di partire vidi correrci incontro Daniel.
Abbassai il finestrino.
<ehi> salutai allegra.
Aveva un po' il fiatone causato dalla corsa <ero venuto a salutarti... e per darti questa> disse porgendomi una busta di carta.
Subito la aprii e ci trovai dentro la nostra fotografia stampata.
<grazie> esclamai.
Lo salutai nuovamente e poi partimmo.
Cole si trattenne dal commentare.

Arrivammo a sederci sull'aereo appena in tempo.
<le riprese riprenderanno subito da questa sera?> domandai.
<penso proprio di si> rispose.
Il motore del veicolo sai accese e cercai di chiudere gli occhi.
Era meglio dormire un pochino per arrivare in forma alle registrazioni.

<Lili> mi richiamò una voce.
Avevo ancora la vista appannata dal sonno.
<Lili> ripetè la voce <dobbiamo scendere>.
Mi connessi alla realtà: era Cole che mi stava intimando a svegliarmi.
Mi resi conto di aver appoggiato la testa sulla sua spalla.
Mi stiracchiai e poi ci organizziamo per scendere.

<posso chiedervi un autografo?> esclamò una voce alle nostre spalle.
Mi voltai e vidi una ragazzina con una penna in mano.
Acconsentii e gli firmai un pezzetto di carta tirato fuori dalla tasca dei pantaloni.
Era il mio primo autografo.
Sorrisi felice e salutai la ragazza.
Prima di andarsene esclamò <siete bellissimi insieme>.
Arrossii.
Cole sorrise divertito <non sapevo se fosse più felice la ragazzina o te di questo autografo>.
Gli tirai una gomitata.

Fuori dall'aereoporto ci stava già aspettando il taxi.
Verso il tardo pomeriggio arrivammo ognuno nella propria casa; giusto il tempo di riposarci un attimo e poi dovemmo raggiungere Roberto per iniziare a registrare le scene arretrate.

<tutto bene il viaggio?> si informò subito il regista.
<si grazie> risposi <grazie ancora per avermi concesso questi due giorni di vacanza>.
Sorrise <non c'è di che> poi aggiunse <e ora al lavoro>.

Tornai a casa tardi.
Trovai Madelaine addormentata sul divano: probabilmente voleva aspettarmi ma il sonno aveva avuto il sopravvento.
La coprii con una coperta e la lasciai riposare.
Andai in camera e appena toccai il letto fu come perdere coscienza.

Mi svegliai e...

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PROSSIMO CAPITOLO DOMANI SERA❤️

SPROUSEHART |Lili&Cole| RIVERDALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora