SPROUSEHART |Lili&Cole| RIVERDALE

CAPITOLO 9

<stooop> esclamò il regista improvvisamente <perfetto, abbiamo finito>.
Ripresi a respirare più tranquillamente; la prima puntata era andata.
Andai in bagno per sciacquarmi un po' il volto.
Ancora la scena di quando Cole era entrato nel bar nei panni di Jughead non se ne era andata dalla mia testa.
Avevo avuto una strana sensazione.
Avevo visto poco le parti di Cole nella prima puntata, ma mi era bastata la scena finale.
Ritornai nella sala insieme ai cameraman e mi sedetti a fianco di Camila.
Sorrisi contenta <è andata piuttosto bene direi>.
La ragazza balzò in piedi <più che bene>.
Scoppiammo a ridere.

Dopo qualche minuto mi arrivò sul telefono un messaggio da parte dello staff.
Mi informarono che a distanza di due ore avrei avuto l'intervista per la prima puntata.
Mi avvisò anche che non saremmo stati tutti quanti ma solo il gruppetto principale di ragazzi.
Mi sentii prendere sottobraccio da Madelaine <andiamo> esclamò conducendomi fuori.
<dove stiamo andando?> chiesi.
<a prepararci> poi aggiunse <per questa intervista>.

<è qui che ci sarà l'intervista?> chiesi una volta arrivati di fronte ad un cancello alto.
Casey annuì.
<ragazzi da questa parte> ci invitò una signora elegante illustrandoci la strada.
La seguimmo e ci ritrovammo all'interno di un edificio circondato da un grande parco.
<è pieno di gente qua> sussurrai allegra.
<ci sono diversi incontri e interviste oggi> rispose gentilmente la signora.
<da quella parte troverete Anna e Gregory, saranno loro a intervistarvi> annunciò la signora.

Ci divisero in due gruppi e decisero di tenere i 4 protagonisti, ovvero Archie, Betty, Jughead e Veronica da una parte, e Cheryl, Chuck, Josie e Kevin dall'altra.
I due gruppi si trovavano dal lato opposto della parete riempita di poster.
<pronti?> domandò gentilente Gregory prendendo il microfono fra le mani.
<prontissimi> rispondemmo in coro sorridenti.
Le telecamere si accesero.
Ci fecero parecchie domande e a turno rispondemmo a tutte.
<Lili, puoi già dirci qualcosa su ciò che potrebbe legare Betty e Jughead all'interno della serie?>.
Deglutii, non sapevo se potevo effettivamente rispondere a quella domanda.
Sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla.
<secondo voi cosa può nascere fra due poli opposti?> mi precedette Cole rispondendo alla domanda in tono scherzoso.
Per fortuna ci aveva pensato lui.
<che rapporto avete già creato fra di voi? Vi trovate in un clima sereno?> chiese Gregory.
<perfettamente a nostro agio direi> rispose Camila.
<bene, allora forse ora è meglio se ritornate a riposare> poi aggiunse <avrete bisogno di molte energie in questi giorni>.
Cole si avvicinò al mio orecchio e senza farsi notare sussurrò <molto meglio fare passeggiate notturne>. Scoppiai a ridere e subito l'attenzione si concentrò su di noi.

"E anche questa è andata" pensai fra me e me sedendomi sul letto della stanza.
Forse non ero mai stata così stanca in vita mia.
Non cenai nemmeno quella sera, volevo solo dormire.
Mi misi il pigiama e mi rifugiai sotto alle coperte.

Mi risvegliai improvvisamente quando mi ritornarono in mente, dal nulla, le chiavi della macchina che avevo lasciato sull'auto di Cole.
Ricordavo di averle tirate fuori per fargli vedere quanto fossero state poco usate.
Probabilmente il sogno che stavo facendo mi aveva fatto pensare alle chiavi.
Controllai l'orario: mezzanotte.
Era ancora un orario decente per chiedere a Cole, sempre che fosse stato sveglio, delle mie chiavi.
Dovevo trovarle prima che si perdessero; avevo solo una copia di quelle.

Bussai piano.
Nessuna risposta.
Bussai nuovamente e quella volta sentii come un lamento assonnato provenire dall'altra parte della stanza.
<Cole> sussurrai abbastanza forte da farmi sentire <sono io, Lili>.
In pochi secondi la porta si aprì.
<che succede?> domandò lui scompigliandosi i capelli.
Restava affascinante anche appena sveglio... "ma che pensi!" Esclamò una vocina nella mia testa.
<ho dimenticato le chiavi della mia auto nella tua> feci una smorfia.
Si infilò una felpa <e ti sembra un valido motivo per svegliarmi?>.
Sembrava essere scontroso.
<s-scusami... non volevo disturbarti> mi affrettai a dire.
Mi sentivo una stupida ad aver creduto di poter fare irruzione in quel modo nella sua stanza senza innervosirlo. D'altronde dovevo immaginarlo, era pur sempre Cole Sprouse.
Mentre io ero ancora assorta nei miei pensieri vidi con la coda dell'occhio il ragazzo incamminarsi per il corridoio.
Mi voltai e lo guardai incredula.
<muoviti> disse avvicinandosi alle scale.
Sorrisi. Forse non era poi così scontroso se aveva deciso di aiutarmi.

<sicura di averle lasciate qua?> domandò quando arrivammo al parcheggio.
Mi strinsi nelle braccia per il freddo <dove potrei averle lasciate altrimenti?>.
Aprii la portiera e controllai.
<trovate?> chiese.
<un attimo, ho appena iniziato a guardare> risposi stizzita.
Dopo qualche secondo domandò nuovamente <trovate?>.
<finiscila di brontolare> esclamai tuffandomi sotto al sedile alla ricerca delle chiavi.
Vidi qualcosa di brillante in fondo al pavimento e finalmente trovai ciò che stavo cercando.
Uscii trionfante dalla macchina e non mi resi conto che nel frattempo Cole si era avvicinato per guardare quello che stavo facendo.
Si era avvicinato al punto tale che ora, quando sgusciai fuori, lo ritrovai a pochi centimetri dal mio volto...

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