Capitolo 16

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Come se non bastasse quello che era accaduto a scuola negli ultimi giorni era anche stato messo in punizione da Jack.

Doveva fare da babysitter a Denise, mentre lui e sua madre andavano a spassarsela con gli amici. L’unica cosa positiva di questa storia era che almeno quei due l’avrebbero lasciato in pace.

“Zayn, ti prego, andiamo al parco!” lo implorò per l’ennesima volta la piccola.

Il ragazzo sbuffò “lo sai che Jack e la mamma mi hanno proibito di uscire”.

“ma devi anche badare a me, quindi se esco devi venire insieme a me!” incrociò le piccole braccia Denise.

Quel ragionamento non faceva una piega, ma Zayn non aveva voglia di uscire ”chiama la mamma” rispose ritornando a concentrarsi sul videogioco.

La piccola sbuffò “antipatico!”.

Andò a prendere il telefono che la signora Elise le aveva lasciato per le emergenze “pronto mamma?”.

“amore mio che è successo?” disse preoccupata la donna.

“fratellone non vuole accompagnarmi al parco!” si lamentò la bimba.

Zayn scese a capofitto giù dalle scale. L’aveva davvero chiamata?

Quella piccola e adorabile peste!

Non poté far a meno di sorridere a sua sorella.

“dovete ritirarvi entro le sette e mezza, capito amore?” disse la donna alla figlioletta.

“okkey mamma, a più tardi!” riattaccò con un sorrisetto furbo “andiamo?”.

Zayn prese i suoi occhiali scuri e la giacca, si sistemò il ciuffo e preparò la bambina. In un certo senso si sentiva un ragazzo-padre.

“grazie Zayn!” gli disse la piccola prima di uscire, facendo segno di voler salire in braccio.

Zayn la sollevò “non c’è di che principessa”.

La piccola gli schioccò un bacino sulla guancia e lui sorrise: Denise era l’unica minuscola persona per cui valeva la pena esistere.

Arrivati al parco la bambina lasciò improvvisamente la mano di Zayn per correre dietro a uno scoiattolo “sta attenta Denise” le disse preoccupato.

Si appoggiò alla ringhiera del ponte, assicurandosi sempre di tenere d’occhio la piccola che aveva fatto amicizia con un altro bambino, e si accese una sigaretta. Il suo cellulare squillò “pronto?”.

“ehi, capitano come va la vita da segregato?” domandò Kevin.

Zayn sorrise “uno spasso, adesso sono al parco con quella piccola peste di mia sorella”.

“almeno ti danno diritto a un’ora d’aria come ai carcerati” scherzò il ragazzo dall’altra parte del telefono.

“coglione” commentò Malìk, distraendosi per un istante.

Intanto Denise salutò il bimbo con cui aveva fatto amicizia e prese a giocare con le foglie secche cadute dagli alberi circostanti. Le sembrava di essere sotto una pioggia d’oro e continuando a giocare notò qualcuno che la guardava interessato dietro un paio di occhiali da vista e le sorrideva.

Guardò quegli occhi verdi che le sorridevano e di tanto in tanto si concentravano su un foglio, gli si avvicinò curiosa “che disegni?” domandò ingenuamente la bambina.

La ragazza ripose il foglio, sorrise e mostrò il disegno alla piccola, che guardò il foglio sorpresa “è bellissimo!” esclamò.

“sei tu” disse la ragazza sorridendo “ti piacciono gli scoiattoli?” domandò.

La piccina annuì e si sedette accanto alla ragazza “mi chiamo Denise”.

“io mi chiamo Angie, piacere di conoscerti!” la ragazza l’aiutò a sedersi sulla panchina “sei qui con la tua mamma?”le chiese guardando in giro, cercando di scorgere la madre della piccola.

“no, sono qui con il mio fratellone” disse la piccola interessata alla cartellina “posso vedere i tuoi disegni?”.

Angie le sorrise e le porse la cartellina, mostrandole un disegno di uno scoiattolo “se vuoi posso regalartelo” le disse dolcemente.

La bambina prese il foglio “voglio farlo vedere a mio fratello!” disse Denise su di giri balzando giù dalla panchina. Si guardò attorno, non riusciva a vedere suo fratello. Il suo viso tradì la paura che stava provando in quel momento.

“ti sei persa?” domandò Angie alzandosi e poggiando una mano sulla spalla della piccola, che iniziò a lacrimare “tranquilla, ti aiuto io a cercarlo” la rassicurò prendendo la piccola in braccio.

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