Con una magnifica galoppata sulla fascia Liam passò il pallone a Zayn, che con una magnifica azione di prima andò in gol. Esultò abbastanza pacatamente e alzò il pollice verso Liam sorridendo.
Sul campo di calcio tirava un’aria tranquilla e i ragazzi si stavano divertendo a giocare in armonia.
Liam si voltò verso la rete che circondava il campo e notò sua sorella che lo stava guardando e che gli stava mimando con le labbra dei complimenti. La raggiunse, aveva uno sguardo strano.
Aprì la porticina e la avvicinò “come mai qui?” le domandò con il fiatone.
“niente, sono solo venuta a tifare per te” lo rassicurò Angie alzando le spalle.
“hai una faccia strana è successo qualcosa?” disse Liam preoccupato.
Amgie cercò di sorridere e guardò suo fratello “è tutto ok Liam, non preoccuparti”.
Qualcuno dal campo esultò, e alcune ragazze andarono in delirio. Angie guardò Zayn con le mani al cielo, quella era la sua esultanza, arrossì, era davvero carino quando aveva quell’espressione soddisfatta.
Liam notò quello sguardo “riguarda qualcuno in particolare vero?”.
Angie scosse la testa “oh, no, no...non è niente Liam, sono solo stanca”.
Il pakistano iniziò a fissare i due fratelli, poi distolse lo sguardo “Payne non perdere tempo, dobbiamo giocare!” gli urlò.
“vai, non preoccuparti...” disse ancora sua sorella tranquilla.
Liam le diede uno schiaffetto su un braccio “ti voglio bene”.
“anche io...”.
Quello ha fatto qualcosa a mia sorella. Ne sono sicuro.
Continuò a ripetersi Liam. Era strano che Zayn fosse così strafottente alla presenza della ragazza e che Angie fosse così strana. Doveva essere successo qualcosa.
La partita ricominciò e Angie stette a guardare suo fratello con le dita intrecciate nella rete. Le parole di Niall le risuonavano ancora in testa, cercava di metterle in fila, stava analizzando ogni singolo momento passato insieme. Come aveva potuto non accorgersi dei suoi sentimenti?
Un fischio la riportò alla realtà, Zayn era a terra e suo fratello in piedi accanto e lui.
“che le hai fatto?” urlò Liam.
Zayn lo guardò non capendo “ma che hai nel cervello?” si alzò guardando Angie che abbassò lo sguardo.
Il ragazzo lo spintonò “parla stronzo!”.
“calma Payne, non so nemmeno di cosa tu stia parlando” gli disse trattenendosi dal reagire.
Angie capì che suo fratello aveva frainteso, voleva intervenire, ma qualcuno la fermò prima che potesse entrare “dove credi di andare Payne?” le disse acida una cheerleader.
“tienila buona Cher” le disse Queen agitando la sua lunga coda bionda.
Irritata e con la voglia di strapparle tutti i capelli da testa, Angie si liberò dalla presa di Cher “che vuoi da me?” domandò rabbiosa, mentre anche sul campo il nervosismo dilagava.
“voglio solo che tu sparisca, devi diventare invisibile come lo eri prima” le disse Queen con aria di superiorità.
Angie strinse i pugni “non posso sparire...” la guardò negli occhi “io esisto, fattene una ragione!” lei stessa era sorpresa della frase che era appena uscita dalla sua bocca.
“come vuoi Angie...” ringhiò Queen “ma da oggi ti consiglio di fare molta attenzione”.
La ragazza si voltò verso la mini rissa in campo e aprì la porticina per entrare, infischiandosene di Queen e delle sue stupide minacce. Si fece spazio tra la folla cercando di raggiungere suo fratello.
“ma quanto sei carina oggi?” le disse un bestione, uno della squadra di basket.
Non finì nemmeno di complimentarsi che Zayn lo aggredì senza pensarci due volte “lasciala stare coglione!”.
Liam cercò di raggiungere Zayn, ma osservò stupito che il moro stava difendendo sua sorella.
Angie afferrò suo fratello per un braccio “sei un cretino, ti avevo detto che non era successo niente!” lo rimproverò Angie “perché non mi hai creduto?”.
“io...mi sono preoccupato...eri piuttosto strana...” si giustificò Liam.
Anche lui credeva che lei fosse una delicata bambola di porcellana.
Queen credeva di poterla buttare giù con qualche minaccia.
Quelli della squadra di basket credevano di poterla intimorire con le loro proposte disgustose.
Niall credeva di poterla conquistare con qualche moina.
Liam credeva che lei avesse paura di Zayn.
Zayn credeva che non sapesse difendersi dalle avances degli altri ragazzi.
Io. Non. Sono. Debole.
“ADESSO BASTA!” urlò fuori di se dalla rabbia.
Tutti si girarono verso di lei, con gli occhi sgranati e con la bocca aperta.
“smettetela tutti di trattarmi come una bambina!” disse con il corpo tremante, ma in quel momento il tremore era dovuto alla sua crisi di nervi “so cavarmela da sola, capito?”.
“m-ma...” balbettò qualcuno dalla folla.
“TAPPA QUELLA FOGNA!” urlò Angie “non sono una bambola di porcellana, ne ho abbastanza di tutti!”.
Zayn si alzò in piedi, non sapendo cosa dire. E pensare che quella ragazza sembrava sempre così dolce e timida...
Si rivolse proprio a lui “non c’era bisogno di aggredirlo, mi ha solo fatto un complimento...” gli disse con voce più calma. Il bestione la guardò malizioso “...un complimento poco gradito” aggiunse lei.
“sono muta non ho alcun tipo di disagio mentale...piantatela di trattarmi come se fossi diversa...” finì abbassando la testa e uscendo dal campo senza guardare nessuno negli occhi. Qualche lacrima scese, non era da lei comportarsi in quel modo. Ma era stanca di essere trattata come un fragile soprammobile.